Nikola Tesla

Nikola Tesla , (10 luglio 1856 – New York, 7 gennaio 1943) fu senza ombra di dubbio uno dei più grandi scienziati di tutti i tempi, è stato un inventore, fisico e ingegnere elettrico, nato da famiglia serba, con cittadinanza austro-ungarica e naturalizzato statunitense.

nikola tesla

Nikola Tesla immigrato negli Stati Uniti nel 1884, registrò tanti brevetti quanti il suo rivale Thomas Alva Edison, ma non riuscì mai a beneficiare dei meritati guadagni che gli spettavano. A lui si attribuiscono circa 200 brevetti.

Tesla fin da giovane era soggetto a comportamenti compulsivi. Nutriva una forte avversione verso perle e orecchini, provava disgusto per i capelli delle altre persone. Sentiva caldo davanti a una pesca. Ripeteva alcune attività in modo che le ripetizioni fossero divisibili per tre. Contava i passi mentre camminava, calcolava il volume del contenuto delle tazzine di caffè, dei piatti fondi, degli alimenti. «Se non lo faccio, il cibo non mi piace» annotò.

L’immaginazione di  Tesla

La forza della sua immaginazione si manifesta all’età di circa 17 anni, età in cui  inizia a occuparsi seriamente delle invenzioni. La particolarità di Tesla era quella di non aver bisogno di alcun modello, disegno o esperimento per sviluppare i congegni che realizzava, l’intero processo creativo aveva luogo direttamente nella sua mente. Lì costruiva le sue apparecchiature, correggeva gli errori, le metteva in azione.

Scrisse: “Per me è del tutto indifferente costruire una turbina nella mia testa o in officina … riesco persino a notare quando va fuori bilanciamento”.

Borsa di studio

Nel 1875 a 19 anni Tesla ricevette una borsa di studio al Politecnico di Graz, in Stiria. Il suo impegno sui libri era ossessivo, a volte dalle tre del mattino alle undici di sera, e nel primo anno superò nove esami con il massimo dei voti.

“Ero posseduto da una vera e propria mania: dovevo concludere tutto ciò che iniziavo”.

Quando si accinse a leggere Voltaire, apprese con sgomento che “quel mostro” aveva scritto un centinaio di libri. Ma affrontò comunque la mastodontica impresa.

Ora farò luce come se fosse giorno

E’ una sera del 1891 e sul palco c’è Nikola Tesla, «Ora farò luce come se fosse giorno» dichiara Tesla. Ed ecco che il teatro  risplende di una luce straordinariamente chiara. Poi l’inventore balza su una piattaforma collegata a un generatore di tensione elettrica.

Lentamente lo scienziato alza il regolatore, fino a quando il suo corpo è completamente esposto a una tensione di circa due milioni di volt. Le scariche elettriche scoppiettano intorno al suo corpo, scariche che visibilmente assomigliavano a fulmini e fiamme che gli guizzano dalle mani.

Quando Tesla spegne la tensione, intorno a lui si scorge un bagliore azzurrognolo. (almeno così riferiranno gli spettatori). Nel 1899 Nikola Tesla sperimentava se la corrente elettrica potesse essere trasportata attraverso l’aria, come le onde radio, amava incantare l’alta società di New York con i suoi allestimenti.

nikola tesla

Thomas Edison

Parallelamente a Tesla visse anche un’altro grande scienziato Thomas Alva Edison. Disinvolto, furbo, abile negli affari. Per gli americani Tesla era  un “poeta della scienza” le cui idee erano “grandiose, ma del tutto inutili”, al contrario Edison misurava il valore di una scoperta dalla quantità di dollari arrivati alla sua azienda.

Thomas Edison

Ai tempi di Tesla gran parte degli uomini, consideravano la corrente elettrica come  una sorta di linfa misteriosa che scorreva lungo i fili grazie all’intervento di una mano fantasma. Tesla volle padroneggiare le leggi di questo fluido. E istintivamente si convinse che il futuro apparteneva a un sistema non ancora applicabile: la corrente alternata.

Generatore di corrente

Un generatore, produce corrente continua grazie a un magnete permanente e a una bobina che ruota all’interno dell’apparecchiatura, nel caso invece di un generatore di corrente alternata, il magnete ruota al centro e produce la corrente nelle bobine collocate all’esterno.

Il vantaggio consiste nel fatto che non è necessario prelevare la corrente elettrica da una bobina rotante, utilizzando contatti striscianti che sprizzano scintille. Essa si forma invece nella parte esterna, statica, del generatore. All’epoca tutti gli apparecchi elettrici erano alimentati in corrente continua, quella che scorre incessantemente nella stessa direzione (vedi illustrazione qui a sotto).

Gli scienziati del tempo giudicavano impensabili motori elettrici alimentati a corrente alternata. Ma Tesla credeva nella propria intuizione. Nella sua mente sperimentava un motore a corrente alternata dopo l’altro. Con il pensiero seguiva il veloce movimento alternato della corrente elettrica che frusciava nei circuiti di commutazione, all’inizio senza successo.

Dall’immagine possiamo notare che  nel primo caso la corrente elettrica fornita da una batteria (1) scorre nel circuito al quale è collegata la lampadina in una sola direzione. La corrente alternata invece, come quella che esce da una presa elettrica (2 e 3), cambia continuamente direzione. Ma anche così, la lampadina si accende senza interruzioni.

Il colpo di genio

In una sera del 1882, durante una passeggiata nel parco della città di Budapest, una soluzione gli si presentò alla mente “come un fulmine”. Tesla afferrò un bastone e disegnò nella polvere il diagramma di un motore assolutamente innovativo, nel quale le bobine esterne, attraversate dal flusso di corrente alternata, generavano un campo magnetico rotante. In questo modo si creavano le forze che mettevano in moto il rotore interno.

La corrente alternata scorre nelle bobine (1) e genera campi magnetici le cui forze e i cui versi (rosso: polo nord; verde: polo sud) cambiano di continuo. Questi campi inducono nel rotore (2) una corrente elettrica che crea un ulteriore campo magnetico, in interazione con i primi. Si creano così forze che mettono in moto il rotore..

Vantaggi della corrente alternata

Tesla si rese conto che la corrente alternata offriva un vantaggio decisivo rispetto a quella continua: grazie alle sue proprietà fisiche, poteva essere trasportata via cavo per centinaia di chilometri, con perdite quasi nulle. Due anni più tardi, nel 1884, si licenziò dall’azienda e prese la strada di New York, armato di una lettera di raccomandazione.

Voleva lavorare con il grande Thomas Alva Edison e convincerlo del valore della sua pionieristica scoperta.  La lettera di raccomandazione procurò a Tesla un colloquio con Edison. Fin dal primo incontro fu però disilluso: quando espose le caratteristiche del suo sistema elettrico, l’americano gli replicò irritato di smetterla con quella follia. «La gente vuole la corrente continua, ed è l’unica cosa di cui intendo occuparmi».

Il talento di Tesla

Ciò nonostante Edison riconobbe il talento di Tesla per cui  lo assunse, promettendogli un premio di 50 mila dollari nel caso riuscisse a migliorare le prestazioni delle dinamo a corrente continua. Tesla accettò l’offerta. Dopo quasi un anno di duro lavoro, poté annunciare al capo i propri successi: le modifiche alle dinamo di Edison erano concluse, l’efficienza era aumentata in modo sostanziale.

Ma la retribuzione promessa non arrivò. Edison si rifiutò di pagare il premio: «Tesla, lei non capisce il senso dell’umorismo americano» si giustificò. Indignato, Tesla si licenziò.

nikola tesla

 Il suo eccellente lavoro per la Edison Electric Light Company fece però conoscere Tesla nella cerchia degli specialisti. Subito dopo il licenziamento, il 29enne accettò l’offerta di un gruppo di investitori e fondò una sua azienda, la Tesla Electric Light and Manufacturing Company.

Ma ancora una volta le sue speranze non si realizzarono. Invece di preparare all’immissione sul mercato i sistemi in corrente alternata, su richiesta dei finanziatori si ritrovò a costruire innovative illuminazioni per strade e fabbriche.

Piega inaspettata

All’inizio del 1887 il suo destino prese una piega inaspettata, il capo della squadra di costruzione venne a sapere del presunto motore dei miracoli ideato da Tesla e lo mise in contatto con Alfred K. Brown, il direttore della Western Union Telegraph Company.

Le compagnie telegrafiche necessitavano di energia elettrica; e Brown era interessato alla corrente alternata, che poteva essere trasmessa su grandi distanze senza perdite. Non lontano dalla Edison Company, a Manhattan, i due presero in affitto uno spazioso laboratorio nel quale Tesla poté finalmente accelerare la trasposizione pratica del suo sistema in corrente alternata.

Guerra della corrente elettrica

Ebbe così inizio la guerra della corrente elettrica Tesla depositava un brevetto dopo l’altro per i componenti del suo innovativo motore, teneva conferenze, inscenava le sue dimostrazioni davanti a un pubblico entusiasta e presto catturò l’attenzione dell’industriale George Westinghouse.

Westinghouse, egli stesso ingegnere e inventore, era entrato nel mercato elettrico da qualche anno, acquistando svariati brevetti. Diversamente da Edison, credeva nella redditività della nuova tecnica. Acquistò i brevetti di Tesla, stabilendo il pagamento di un diritto di licenza da 2,5 dollari per ogni cavallo  vapore venduto dell’“elettricità di Tesla”. E scese in campo nella battaglia per la corrente alternata.

Grazie alle ridotte perdite di energia, Westinghouse poté erigere le sue centrali all’esterno delle città. Inoltre i suoi cavi di rame erano meno spessi di quelli richiesti dalla corrente continua, e i costi per le linee elettriche erano minori di quelli sostenuti dalla concorrenza.

Westinghouse riuscì a vendere l’elettricità a prezzi più favorevoli di Edison, e presto si ritrovò ad avere più clienti. Ma quest’ultimo passò al contrattacco: raccolse informazioni sugli incidenti che coinvolgevano la corrente alternata, scrisse pamphlet e fece pressione sui politici.

Condanna a morte tramite scariche elettriche

Nel gennaio del 1889 nello Stato di New York entrò in vigore una nuova legge: gli assassini sarebbero stati condannati a morte tramite corrente elettrica. Edison perorò la causa della corrente alternata. Nell’agosto del 1890 un uomo (William Kemmler) morì sulla prima sedia elettrica: tramite corrente alternata. L’interruttore dovette essere premuto due volte prima che il condannato smettesse di sussultare.

Logicamente durante tutto questo tempo Edison portò avanti una campagna di diffamazione che però non raggiunse i suoi obiettivi. Nel giro di due anni Westinghouse costruì oltre 30 centrali elettriche e rifornì 130 città americane con la corrente alternata di Tesla.

Dal novembre del 1896 in poi, in tutto il mondo le città installarono quasi unicamente centrali a corrente alternata. Nikola Tesla stava per diventare uno degli uomini più ricchi del pianeta.

L’ingenuità di Tesla

Tesla, che in Westinghouse vedeva un amico, strappò il contratto e barattò la percentuale per i brevetti con un importo forfettario di 216 mila dollari. In questo modo perse ogni diritto non soltanto sugli onorari già guadagnati, presumibilmente 12 milioni di dollari, ma anche sui miliardi che si sarebbero prodotti in futuro.

Impossibile dire se Tesla era ingenuo o magnanimo, ma una cosa era sicura per Tesla il denaro non era importante: ciò che contava era la diffusione della sua tecnica.

Radiocomando a distanza

Nel 1898 sviluppò il primo radiocomando a distanza. L’anno successivo da un laboratorio situato vicino a Colorado Springs riuscì a inviare onde radio a una distanza superiore ai 1.000 chilometri.

Nel 1900 Tesla trovò un finanziatore per la costruzione di una futuristica torre-antenna a Long Island: il suo obiettivo era inviare negli strati superiori dell’atmosfera onde altamente energetiche per distribuire l’energia intorno al globo.

Ma poco prima dell’ultimazione del progetto, l’investitore si ritirò: se chiunque nel mondo avesse potuto utilizzare senza controllo l’energia prodotta a Long Island, da dove sarebbero venuti i guadagni? Tesla ne ricavò un esaurimento nervoso da cui faticò a riprendersi. Nel 1917 l’impalcatura di acciaio della torre fu fatta esplodere e i rottami venduti per mille dollari.

Nonostante la fama e i suoi 700 brevetti, il mago dell’elettricità non ebbe mai successo economico.

Il 7 gennaio del 1943, a 86 anni, Nikola Tesla, l’inventore più disinteressato della Storia, morì povero in canna in una camera d’albergo di New York.

Questo articolo è stato scritto con riferimento a Geo Magazine n. 48

Le immagini di questo articolo sono state prese dal web solo ed esclusivamente ai fini illustrativi.

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