Internet Day e i 30 minuti di connessione gratis per tutti
Lo hanno fatto a Montecitorio durante il discorso all’Internet Day organizzato da Agi e Censis.
Una dei punti evidenziati dal ministro di Maio all’Internet Day è quello di favorire gratuitamente almeno per 30 minuti al giorno il diritto all’acceso internet, ha detto:
“Da sempre la forza politica da cui provengo lavora affinché un giorno i referendum via Rete, senza quorum e propositivi, possano diventare la normalità. E per far questo, ma anche per una idea di cittadinanza digitale che non possiamo ulteriormente rimandare, è necessario che la connessione a Internet diventi un diritto primario di ogni singolo cittadino”.
inoltre ha aggiunto:
“E immagino uno Stato che, per tutelare questo diritto, interviene e fornisce gratuitamente una connessione a Internet di almeno mezz’ora al giorno a chi non può ancora permettersela. La Rete è al centro del cambiamento. E questo cambiamento non può più aspettare!”
Uno dei punti più importanti discussi all’Internet Day e la tematica che riguarda la riforma del copyright che arriva direttamente dall’Europa.
Riforma del Copyright
La scorsa settimana, nonostante gli eurodeputati italiani abbiano provato ad opporsi, è passata una linea che mette in grave pericolo tutta la rete.
Di Maio: “vogliono mettere il bavaglio alla rete inserendo la cosiddetta link tax, ovvero un diritto per gli editori di autorizzare o bloccare l’utilizzo digitale delle loro pubblicazioni. E, soprattutto, vorrebbero garantire un controllo ex ante sui contenuti che i cittadini vogliono condividere. Praticamente deleghiamo a delle multinazionali che spesso nemmeno sono europee, il potere di decidere cosa debba essere o meno pubblicato . Ci opporremmo con tutte le nostre forza a partire dal Parlamento europeo, siamo anche disposti a non recepire la direttiva se dovesse rimanere cosi’ com’è. Immagino uno Stato che, per tutelare il diritto all’informazione, interviene e fornisce gratuitamente una connessione a Internet di almeno mezz’ora al giorno a chi non può ancora permettersela”.
Fake News
Nell’evento si è parlato inoltre della diffusione pericolos delle fake news, dei finti account e dei comportamenti scorretti protetti dall’anonimato, secondo la ricerca:
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il 76,8% degli itliani dei quali sarebbe favorevole all’introduzione dell’obbligo di fornire un documento di identità all’atto di iscriversi a un social network
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il 33,2% vorrebbe la verifica sull’identità per evitare profili anonimi
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il 28,7% per fare in modo che gli utenti rispondano direttamente dei loro comportamenti in rete
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il 14,9% per controllare l’età minima di iscrizione
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il 12,3% si dice invece contrario perchè sarebbe un altro modo di fornire informazioni alle aziende
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mentre il 10,8% ritiene che in rete si dovrebbe essere liberi, compreso quello di creare un profilo anonimo
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il 73,4% degli utenti internet fa un uso continuativo dei servizi di messaggistica istantanea durante il corso della giornata
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il 64,8% scambia mail e il 61% sta sui social, mentre solo il 3,7% non usa mai le chat, lo 0,8% le email e il 6,4% i social.
COSA SUCCEDEREBBE SE PASSASSERO LE DIRETTIVE EUROPEE E TUTTO QUESTO NON FOSSE PIU’ GRATIS?
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