Dieci specie di insetti e microorganismi diffusi in Italia. Piaghe per l’agricoltura
In questo articolo parleremo dei 10 insetti e microorganismi più pericolosi, che si sono diffusi in Italia, vere piaghe per per i prodotti agro alimentari e non. Ecco la top ten.
Insetti nocivi
Anoplophora chinensis e A. glabripennis
Tarlo di origine asiatica. Questo tipo di insetti (del genere anoplophora) appartengono alla famiglia dei coleotteri.
Rappresentano una seria minaccia per gli ecosistemi forestali quindi rispecchiano la famiglia degli insetti nocivi per l’agricoltura.
Sono particolarmente dannosi in quanto capaci di attaccare piante in ottimo stato vegetativo, appartenenti a più di venti specie arboree, arbustive, ornamentali e da frutto.
Popillia japonica
Appartenente alla famiglia degli scarabeidi, la Popillia è un coleottero giapponese estremamente famelico, la sua voracità è smisurata. Si ciba di moltissime specie di vegetle a valore agricolo, in primis predilige il mais.
Si trova negli Usa, in Cina, in Russia e in Portogallo. Secondo le ricerche è arrivato in Italia nel 2014. Non avendo predatori naturali, (che invece mantengono la popolazione bassa in Giappone), si sta espandendo moltissimo sul territorio italiano.
Drosophila suzukii
Chiamato anche come moscerino dei piccoli frutti, nativo della Cina. Viene attirato dalla frutta matura dove depone le uova.
Una volta schiuse, le uova danno vita a larve che distruggono il valore commerciale del prodotto. Una delle piante più colpita è il ciliegio, seguono fragole, albicocche, pesche e nettarine.
A quanto pare è comparsa per la prima volta nel 2011 in Emilia Romagna.
Erwinia amylovora
Chiamato colpo di fuoco batterico, è un microrganismo che causa il veloce disseccamento delle foglie, come se fossero esposte ad una forte fonte di calore (cioè fuoco).
E’ originario del Nord America, diffuso in Italia nel 1990 dove ha colpito per prime le coltivazioni di pero in provincia di Brindisi. Attacca molte piante della famiglia delle Rosaceae, sia fruttiferi, come melo e pero, che ornamentali.
Meloidogyne graminicola
E’ un nematode proveniente dall’Asia che colpisce le radici delle piante di riso. La presenza nelle risaie italiane è molto recente.
Il nematode provoca una ridotta funzionalità dell’apparato radicale, infatti le piante colpite hanno una crescita stentata.
Xylella fastidiosa
E’ il microrganismo “alieno” più conosciuto in Italia ormai diventato abbastanza famoso a causa della vasta epidemia scoppiata in Salento che ha devastato gli ulivi.
Il batterio, presente ufficialmente in Italia dal 2013, vive nei vasi xilematici di molte piante ospiti.
All’interno dell’olivo il microrganismo produce delle sostanze vischiose che occludono i vasi xilematici portando alla morte la pianta. Fino ad oggi non esiste nessun tipo di cura certa.
Dryocosmus kuriphilus
Nota come cinipide del castagno, è un imenottero che attacca i germogli di molte piante, ma i danni più seri come si può capire li arreca al castagno.
Le punture di questi tipi di insetti nocivi portano man mano all’arresto vegetativo della pianta (blocca la crescita).
E’ della Cina, è arrivato in Italia agli inizi degli anni 2000. Oggi viene contrastato efficacemente utilizzando un parassitoide, il Torymus sinensis
Aromia bungii
Chiamato cerambicide dal collo rosso, è un coleottero con lunghe antenne di colore nero lucente originario della Cina e presente in Italia dal 2012.
La femmina depone le uova sotto la corteccia degli alberi. Una volta schiuse, le larve scavano lunghe gallerie all’interno del tronco provocando danni a piante.
In particolar modo colpisce le piante come albicocco, pesco, susino e ciliegio.
Aethina tumida
E’ un coleottero che infesta gli alveari di Apis mellifera, l’ape da miele.
Le larve scavano gallerie nei favi provocando la perdita di miele e di polline. Le infestazioni più importanti portano alla sciamatura della colonia. Nativo del Sudafrica, è presente in Italia dal 2014.
Nota come cimice asiatica, originaria della Cina e del Giappone, è stato rinvenuto per la prima volta nel modenese nel 2012.
Pian pino si è diffuso in tutta la Pianura padana. Altamente polifago, causa danni estesi alla frutticoltura e all’orticoltura.
Resistentissimo a quasi tutti gli insetticidi ne fanno un insetto difficilmente controllabile. Si riconosce dalle altre cimici per le particolri bande bianche sulle antenne.
Le foto sono state prese dal web ai fini illustrativi
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