Pentito della jihad. Rischiate un esercito di kamikaze in Italia. Otto arresti
La tratta di uomini e sigarette di contrabbando
Da tempo super gommoni molto potenti continuano a viaggiare fra la Tunisia e Mazara del Vallo (Sicilia), trasportando sia uomini che sigarette di contrabbando.
La procura di Palermo e i carabinieri del Ros grazie alla testimonianza di un pentito della “Jihad”, detenuto a Genova, che ha svelato i segreti dell’organizzazione specializzata in viaggi veloci verso la Sicilia, hanno individuato l’ennesimo gruppo che gestisce i cosiddetti “sbarchi fantasma”.
Nella notte i Ros hanno fatto scattare 8 provvedimenti di fermo. Fra gli arrestati ci sono anche due palermitani. Il capo dell’organizzazione resta però tutt’ora latitante.
Le accuse contestate sono quelle di associazione a delinquere finalizzata all’immigrazione clandestina e al contrabbando di tabacchi esteri.
Al momento lo stato di allerta è molto alto, in quanto la mente dell’organizzazione un tunisino ricercato, è accusato di aver fatto propaganda jihadista su Facebook. Per i magistrati esiste una concreta minaccia per la sicurezza nazionale.
Il provvedimento è stato firmato dai sostituti procuratori Gery Ferrara, Claudia Ferrari e Marzia Sabella.
Dichiarazione del pentito
“Voglio evitare che vi troviate un esercito di kamikaze in Italia. Ritengo che alcuni terroristi possano giungere in Italia con il loro aiuto … facevano pagare 5000 dinari (circa 1500 euro) tunisini per i clandestini normali …le persone che erano ricercate in Tunisia per vari reati compreso il terrorismo pagavano il doppio.
Post su facebook del ricercato
Khaled Ounich, 31 anni, di Zahra inseriva post parecchio eloquenti su Facebook. Ad esempio, sotto la foto di un fucile kalashikov aveva scritto:
“Dio è unico e Mohamed il suo profeta”.
In un’altra foto acquisita durante l’indagine raffigura un cavaliere con la bandiera dell’Isis mentre si dirige verso una città. E sotto una scritta:
“Oh Siria stiamo arrivando”.
L’immagine di un altro cavaliere con la bandiera nera era accompagnata dalle parole:
“Il martirio e la jihad sono gli unici strumenti per aspirare al paradiso”.
Inoltre sono stati pubblicati tantissimi altri post con foto di Bin Laden, di bandiere americane bruciate, di uomini sgozzati e donne col fucile.
NEL VIDEO SEGUENTE SONO RIPORTATE LE IMMAGINI ACQUISITE DA FACEBOOK DURANTE LE INDAGINI:
web site: BorderlineZ