Il comandante della Sea Watch rischia l’arresto
Il comandante della Sea Watch rischia l’arresto per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. L’accusa e quella di aver messo in pericolo di vita i 47 migranti a bordo.
L’accusa arriva proprio dal Governo Olandese di cui la Ong batte bandiera. Anche Salvini aveva denunciato la stessa cosa.
La Guardia costiera olandese, ha confermato che il comandante della Sea Watch ha deciso arbitrariamente di virare verso l’Italia nonostante il brutto tempo e nonostante gli ordini dell’Olanda a proteggersi nelle vicine coste tunisine.
Il centro di coordinamento dei Paesi Bassi, ha ulteriormente confermato di aver dato precise disposizioni al comando della ONG che non sono state prese in considerazione:
“A nome del governo di questo Paese possiamo confermare che abbiamo chiesto alle autorità tunisine il loro permesso affinché la Sea Watch 3 potesse cercare rifugio nelle loro coste per le condizioni meteorologiche avverse”.
Inoltre, le informazioni giunte al Governo Italiano fanno sapere che nessuna imbarcazione, presente in quell’area del Mediterraneo in quel momento, compresi i pescherecci italiani e di altre nazioni, ha fatto rotta verso l’Italia ma subito si sono diretti nella vicina Tunisia per sfuggire al forte ciclone che ha generato onde alte 7 metri.
Le norme internazionali dispongono che, chiunque veda in mare natanti con persone in difficoltà, debba avvertire il centro di coordinamento più vicino. Quello di Tripoli non ha ricevuto nessuna richiesta e il 18 gennaio era regolarmente attivo, con il relativo personale di turno al centralino.
Poniamoci una domanda, perché il comandante della Sea Watch, nonostante abbia ricevuto precisi ordini abbia virato ugualmente verso l’Italia?
Pratica giudiziaria del Governo Olandese
Il Governo Olandese ha dichiarato che sulla vicenda ha avviato le pratiche giudiziarie per incriminare il comandante della nave per “favoreggiamento dell’immigrazione clandestina” e “per aver messo in pericolo la vita di 47 persone”.
Il Governo Italiano ha già inviato il fascicolo alle procure italiane competenti e l’inchiesta è già in corso.
L’Italia non aprirà i porti.
La Sea Watch è una Ong battente bandiera olandese, di proprietà tedesca che si trovava in acque libiche e che ha violato le norme del diritto internazionale della navigazione.
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