Russia, dopo 60 anni viene riaperto il caso sul massacro del passo di Djatlov
“Se potessi rivolgere a Dio una sola domanda, gli chiederei: che cosa è veramente successo ai miei amici quella notte?”.
Queste sono le parole di Yuri Judin uno dei dieci giovani escursionisti, partiti nel gennaio 1959 per fare trekking sugli sci verso gli Urali del Nord, per dirigersi verso la cima della montagna Otorten.
Yuri quella notte fu l’unico a salvarsi, perchè tornò indietro a causa dei dolori provocati da una sciatica.
La vicenda del passo di Djatlov
Anno 1959 fra i boschi innevati, a circa meno 30 gradi centigradi, «una irresistibile forza sconosciuta» (così disse l’inchiesta) causò la morte di nove giovani escursionisti russi.
Il gruppo era formato da sette ragazzi e due ragazze, i loro corpi furono ritrovati circa ventiquattro giorni dopo il misterioso incidente. Fu ritrovata anche la loro tenda completamente distrutta e lacerata dall’interno.
Dai resti della tenda partivano delle orme.
Fu proprio seguendo quelle orme che i volontari trovarono i primi cinque corpi dei ragazzi, alcuni di essi avevano le mani bruciate, alcuni furono ritrovati solo con la biancheria intima, nessuno presentava segni esterni di violenza. Quasi sicuramente, dopo la fuga dalla tenda morirono per il freddo.
Se vuoi puoi continuare con la versione video:
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Dopo tempo, sparsi ad alcune centinaia di metri uno dall’altro furono trovati i cadaveri degli altri quattro, questi stavolta presentavano dei traumi stranissimi provocati da qualcosa o qualcuno dalla potenza disumana.
I ragazzi avevano il cranio letteralmente fracassato e la cassa toracica completamente compressa al punto che le costole erano tutte spezzate. Il corpo di una delle ragazze era addirittura senza lingua e senza occhi.
Dalle ricostruzioni si è potuto constatare, che i ragazzi in preda dal panico, uscirono dalla tenda terrorizzati (alcuni seminudi e senza scarpe) con una temperatura notevolmente sotto lo zero che causò la morte per ipotermia a cinque di loro.
Il gruppo era composto:
- dal maestro di sci Aleksandr Aleksandrovič Zolotarëv
- da tre ingegneri rispettivamente Rustem Vladimirovič Slobodin, Jurij Alekseevič Krivoniščenko e Nikolaj Vasil’evič Thibeaux-Brignolles
- cinque studenti Jurij Nikolaevič Dorošenko, Zinaida Alekseevna Kolmogorova, Ljudmila Aleksandrovna Dubinina, Aleksandr Sergeevič Kolevatov, Jurij Efimovič Judin
- e infine il capospedizione Igor Alekseevič Djatlov, cui in seguito sarà intitolato il passo montano.
Solo uno di loro riuscì a salvarsi, Judin, che era partito insieme a loro il 23 gennaio per quella avventura, ma dopo circa una settimana dovette ritornare indietro. Stava male fisicamente a causa di una sciatica.
Judin è morto a 70 anni dopo aver vissuto parte della sua vita con il senso di colpa per essere scampato a quella misteriosa notte che ha portato via tutti i suoi migliori amici.
La storia del passo di Djatlov e di quei nove cadaveri è rimasta incomprensibile per moltissimi anni.
Ipotesi e teorie della tragedia di Djatlov
Questa strana e cruenta vicenda ha suscitato nel tempo varie teorie, alcune abbastanza colorite.
Ad esempio molte indicano come causa della tragedia i servizi segreti russi (i ragazzi arrivarono li nel momento sbagliato, per molti hanno visto ciò che non dovevano vedere), altre teorie parlano ad esempio di complotto alieno.
Su molti blog e testate giornalistiche per molto tempo si sono letti titoli di questo tipo:
“ Risolto il mistero del passo Djatlov” , “La bufala del passo Djatlov” o ancora “Tutto quello che c’è da sapere sul passo Djatlov”….
La verità invece è solo una, in realtà nessuno fino ad oggi ha mai capito cosa sia veramente successo sopra quella cima. Fin ora si sono solo sventolate supposizioni basate sul nulla.
A prova di questo, infatti, da poche settimane il Governo russo ha dichiarato che presto riaprirà le indagini sul noto caso di Djatlov, il tempo, e il silenzio imposto sul caso dal regime sovietico fino agli anni 90, ha reso impossibile costruire delle certezze.
La Procura generale russa, esattamente a sessant’anni da quella terribile notte, ha annunciato finalmente la decisione di riaprire l’inchiesta. A quanto pare a marzo un nuovo gruppo di specialisti partirà per il Passo.
tutte le immagini di questo articolo sono state prese dal web ai fili illustrativi
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