Codex Gigas

Codex Gigas, la Bibbia del Diavolo

L’origine certa del Codex Gigas è tutt’ora un mistero. Una nota scritta a margine del manoscritto attesta che è stato impegnato nel monastero di Sedlec dai suoi proprietari, i monaci di Podlažice, nel 1295.

Codex Gigas
Codex Gigas

L’unica cosa certa che riguarda il Codex Gigas è il luogo dove è stato realizzato, ossia l’attuale Repubblica Ceca, dove nel tempo girò per varie regioni.

Rodolfo II nel 1954 porto il Codex Gigas nel suo castello di Praga, lì vi rimase fino allo scoppio della Guerra dei Trent’anni, trafugato insieme a molti altri tesori dall’esercito di Svezia. A seguito del saccheggio, entrò nella collezione della regina Cristina di Svezia e rimase nella biblioteca reale del castello di Stoccolma fino al 1877.

Codex Gigas

Il Codex Gigas è il manoscritto più grande e voluminoso del medioevo, è contenuto in una custodia di legno ricoperta di pelle che presenta alcuni ornamenti in metallo. Il nome “Gigas” come è facile dedurre, significa gigante, infatti questo misterioso manoscritto misura ben 92 centimetri di lunghezza, 50 di larghezza e 22 di spessore e ha un peso di circa 75 kg.

Inizialmente conteneva 320 pagine di pelle di asino, ma otto di queste sono state rimosse, tutt’oggi non si conosce il motivo e la mano di colui o coloro che hanno fatto questa rimozione.

Secondo gli studiosi che si sono interessati al Codex Gigas si stima che gli autori per realizzarlo avranno impiegato circa 20 anni.

Nota: Da un’analisi fatta di recente si è scoperto che la grafia del manoscritto è identica dall’inizio fino alla fine, questo significa che l’opera è stata realizzata da una sola persona in tempi non eccessivamente lunghi. Il testo non contiene nessun tipo di errore.

La leggenda

Secondo una leggenda la realizzazione del Codex Gigas, sarebbe da attribuire al lavoro di un monaco, tale compito gli fu dato per espiare i suoi peccati. Sempre secondo la leggenda, il monaco capì che l’opera era al di là delle sue capacità e quindi decise  di invocare l’aiuto del Diavolo.

Il Diavolo aiutò il monaco senza farsi attendere troppo, però chiese in cambio due cose, l’anima del monaco e la possibilità di essere raffigurato nel codice stesso. La leggenda afferma che il monaco con l’aiuto di Lucifero in persona riuscì a scrivere l’intero manoscritto in una sola notte.

In questo modo il monaco espiò la sua colpa, ma avendo perduto la sua anima decise di rivolgersi alla Vergine Santa che accettò di aiutarlo, il monaco infatti morì pochi istanti prima di saldare il conto con il diavolo.

Rappresentazione del Diavolo nel Codex Gigas
Rappresentazione del Diavolo nel Codex Gigas

Altre storie

Esistono varie storie e leggende che riguardano il Codex Gigas:

  • chi gli attribuisce  sventure e malattie ( su chi ne era entrato in possesso ).
  • Nel Tokroliga Anekdoter, pubblicato nel 1858, si legge che un custode della Biblioteca di Stoccolma rimase bloccato all’interno della sala lettura principale dopo essersi addormentato. Al risveglio, disse di aver visto i libri fluttuare nell’aria, spostandosi da uno scaffale all’altro. Dopo quel fatto il custode fu internato in un manicomio.
  • L’autore Eugène Fahlstedt, intervistato nel 1911, raccontò che nel 1870 il suo amico August Strindberg portò alcuni suoi amici in biblioteca per leggere la Bibbia del Diavolo. Era notte tarda, non appena Strindberg tirò fuori il codice dallo scaffale, comparirono delle misteriose fiamme che consentirono di leggere il Codex in piena notte.

Il contenuto

Il Codex Gigas contiene al suo interno tanti scritti:

  • la versione completa della Vulgata, cioè la Bibbia tradotta in latino da San Girolamo
  • parti dell’Antico Testamento
  • l’Enciclopedia Etymologiae di Isidoro di Siviglia (6° secolo d.C.)
  •  una collezione di opere mediche di Ippocrate
  • parti del Nuovo Testamento,
  • le Cronache di Boemia” di Cosma di Praga (1050 d.C.)
  • rituali dell’esorcismo
  • formule magiche
  • una raffigurazione della Città Celeste
  • e una pagina con l’illustrazione completa del Diavolo

Il codice è attualmente esposto presso la Biblioteca Nazionale di Stoccolma, dove è possibile visualizzare anche la versione digitale del Codex.


tutte le immagini di questo articolo sono state prese dal web ai soli fini illustrativi

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