Julian Assange, fondatore di Wikileaks, è stato arrestato
Julian Assange, fondatore di Wikileaks, è stato arrestato a Londra. Sette agenti in borghese lo hanno sollevato di forza dall’ambasciata e portato via di peso.
Julian Assange, il fondatore del famoso Wikileaks, è stato preso in arresto dalla polizia di Londra. Dal 2012 Assange viveva nell’ambasciata dell’Ecuador per evitare di essere estradato negli Usa.
Sette agenti in borghese di Scotland Yard, lo hanno preso di forza e portato via di peso dopo che l’ambasciatore aveva dato loro il permesso.
Durante l’arresto
Durante l’arresto Julian Assange lancia la sua accusa contro il governo di Londra dicendo:
“Il Regno Unito non ha civiltà … i britannici devono resistere”.
Un testimone che a quanto pare sia un sostenitore di Assange, ha raccontato ai media di aver contato 7 agenti in borghese impegnati nell’arresto di Julian, alcuni agenti in uniforme invece erano schierati a fare da barriera. Il testimone inoltre ha dichiarato:
“… Julian durante l’arresto ha detto qualche parola, ma è stato spinto in fretta a bordo di un furgone … era disorientato, non avendo visto la luce del giorno per oltre sei anni … è stato portato via in maniera molto crudele … “.
Le accuse di Wikileaks
Subito dopo l’operazione, Wikileaks lancia le accuse citando il Paese sudamericano di aver revocato in maniera illegale l’asilo in violazione del diritto internazionale. Poi denuncia il fatto che dietro a questo arresto ci sono poteri forti come la CIA.
Dal Cremlino
Anche da Mosca arrivano i commenti, la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova ha scritto su Facebook:
“… nel Regno Unito la mano della democrazia strangola la libertà … “.
Dichiarazioni del Presidente dell’Ecuador
Il presidente ecuadoriano Lenin Moreno ha dichiarato di aver revocato l’asilo ad Assange per “violazione della convenzione internazionale”, inoltre ha assicurato che non sarà estradato in un Paese dove si applica la pena di morte.
L’ex presidente dell’Ecuador, Rafael Correa, che aveva concesso l’asilo ad Assange, ha però accusato di tradimento Moreno dichiarando:
“Così ha messo a rischio la vita di Assange e umiliato il Paese dell’Ecuador … Moreno è una persona corrotta, quello che ha fatto oggi è un crimine che l’umanità non dimenticherà mai …”.
Dichiarazioni dall’Italia
Arrivano i commenti anche dalla nostra nazione, il sottosegretario Di Stefano dichiara:
“L’arresto di Assange, dopo 7 anni di ingiusta privazione di libertà e una inquietante manifestazione di insofferenza verso chi promuove trasparenza e libertà come Wikileaks. Amici britannici, il mondo vi guarda, l’Italia vi guarda. Libertà per Assange”.
Rifugiato nell’ambasciata dal 2012
Il giornalista australiano si era rifugiato nell’Ambasciata ecuadoriana nel giugno del 2012 acquisendo infine la cittadinanza dell’Ecuador nel 2018. Nel già nel 2016 gli era stato tolto l’accesso al web dopo che Wikileaks aveva pubblicato una serie di e-mail riservate riguardanti Hillary Clinton allora candidato democratico alla presidenza degli Stati Uniti.
Guarda i video:
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