Mario il carabiniere ucciso, probabilmente non avrà “giustizia”
Nulla di concreto e certo, ma già le voci che circolano sono presagio di disgusto, Mario probabilmente non avrà la giustizia che merita, vediamo il perchè.
Ha 19 anni, la pelle chiara ed è americano. L’uomo che ha ucciso il vice brigadiere Mario Cerciello Rega è un giovane turista statunitense con i capelli tinti di viola, lo smalto sulle unghie e due tatuaggi sulle braccia.
Elder Lee è colui che ha inflitto le pugnalate al carabiniere, si legge nel decreto di fermo :
colpiva con numerosi fendenti il Cerciello, attingendolo in zone vitali, tanto che a seguito dei fendenti inferti il carabiniere decedeva presso il pronto soccorso dell’ospedale Santo Spirito.
Elder Lee
Adesso pensateci bene, Lee è cittadino americano, un paese a cui non piace che i propri cittadini vengano esibiti in processi in paesi considerati a sovranità limitata … questo lo sapevamo tutti.
Considerando ora il fatto che si tratta di star locali del football e figli dell’alta borghesia americana che tra l’altro pagano 20.000 € l’anno di retta per un istituto cattolico dell’arcidiocesi di S.Francisco, la cosa diventa ancora più preoccupante.
Vedo una linea sottilissima fra un carabiniere brutalmente ucciso e un ragazzino 19enne sotto effetto di psicofarmaci e droghe, tra l’altro “torturato” dai carabinieri italiani, causa la foto che circolano in questi giorni in cui si vede Lee bendato.
Comincio a pensare che muoveranno chissà chi per farlo uscire, consideriamo già che i media Usa parlano di “versione unilaterale della polizia italiana”.
Il The New York Times è l’unico quotidiano USA che ricorda come i due ragazzi abbiano ammesso di aver concorso nell’omicidio del militare, il resto mettono in secondo piano l’uccisione barbara del nostro militare.
Come è successo in passato probabilmente questi due giovani usciranno “illesi” da tutta questa faccenda per poi tornare invitati nei festival a darci lezioni di vita.
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