A causa del surriscaldamento, le regioni artiche stanno andando a fuoco

Centinaia di incendi stanno affliggendo da giorni le regioni della Siberia e dell’Alaska, ma i media di tutto il mondo stranamente rimangono in un silenzio quasi assordante.

Quest’immagine del satellite europeo Copernicus Sentinel-3 dà l’idea delle dimensioni del fenomeno nella regione siberiana della Jacuzia. Nella sola Siberia 3 milioni di ettari stanno andando a fuoco, lungo una superficie estesa grossomodo come la Sicilia.

Queste regioni non avevamo mai visto una tale quantità di incendi negli ultimi 10.000 anni, il motivo risiede nelle temperature record di questo periodo, unite a altri fattori come fulmini e forti venti che alimentano i roghi.

WMO

Secondo il WMO (World Meteorological Organization) a causa del surriscaldamento i soli incendi del mese di giugno nelle zone artiche hanno emesso 50 milioni di tonnellate di anidride carbonica nell’ atmosfera.

È una quantità pari all’emissione di CO2 annuale della Svezia. Per gli incendi degli ultimi giorni la stima è già a 100 milioni di tonnellate.

Questi roghi, oltre a essere così estesi, sono estremamente difficili da estinguere, pertanto potrebbero durare anche settimane se non mesi. Se così fosse, il tonnellaggio di CO2 in atmosfera potrebbe raggiungere livelli inauditi per le regioni artiche aumentando paradossalmente il surriscaldamento globale.

Nota: l’emissione di troppa CO2 nell’atmosfera contribuisce e rafforza a sua volta il riscaldamento globale.

Temperature nelle regioni artiche

A causa del surriscaldamento nelle regioni artiche le temperature sono così alte da farci assistere a un’esplosione di incendi senza precedenti che nessuno sembra riuscire a domare, questo non sarà un problema solo per i residenti ma un pò per tutto il pianeta.

Bomba ad orologeria

Che cosa succederebbe se a causa del surriscaldamento dovesse fondere il ghiaccio del permafrost, vero e proprio deposito di carbonio pronto a trasformarsi in enormi quantità di anidride carbonica e metano?

Il permafrost ricopre circa il 17% delle terre emerse e la sua temperatura media è già salita di 0,4 °C a livello globale.

Nota: A causa di tutto ciò è in atto una grandissima moria di animali artici, tra cui molte renne. Al momento sono stati trovati i cadaveri di circa 200 esemplari

Post di rilevanza su facebook di Nicolai Lilin

Cari amici, purtroppo la situazione in Siberia peggiora ogni ora. Oggi il territorio della foresta colpita dall’incendio ha varcato la soglia dei quattro milioni di ettari, é il doppio di quanto era altro ieri.

Purtroppo le condizioni climatiche sono favorevoli allo sviluppo della tragedia, i testimoni raccontano che le raffiche del vento sono come i colpi di lanciafiamme.

I gruppi locali dei vigili di fuoco e dei volontari con tutti i mezzi possibili cercano fermare l’avanzamento del fuoco, però sono troppo pochi rispetto alla dimensione del disastro.

Il governo della Federazione Russa continua rimanere in silenzio, nella stampa e nei notiziari questa catastrofe ecologica viene sminuita, l’amministrazione locale della regione di Krasnoyarsk continua a non voler impegnare gli uomini e mezzi, motivando questa vergognosa e criminale decisione con il fatto che una simile operazione avrebbe costi troppo elevati.

Nel frattempo il nostro Pianeta ha già perso un grosso pezzo dei propri polmoni, la qualità dell’aria che respiriamo non sarà più come prima, peggiorerà nettamente.

Per rimediare a questo disastro ci vorranno più di cento anni. Io non parlo del fatto che brucia la mia casa, il luogo dove ho passato i momenti più felici della mia infanzia, luogo che mi ha insegnato molte cose sulla vita.

Non parlo dei villaggi siberiani ormai inceneriti, di persone che in un attimo hanno perso tutto: le proprie abitazioni e la grande casa comune che per ogni siberiano é Taiga.

Non parlo dei centinaia di migliaia di animali, uccelli, insetti, alberi e fiori arsi vivi in questo inferno causato dalla totale mancanza di rispetto degli uomini per la Madre Natura.

Il silenzio dei media, degli attivisti, di tutti quelli che avevano invaso le città del Mondo per il messaggio di Greta mi devastano l’anima. Dove siete ora, quando il nostro futuro va letteralmente in fumo?

Cari amici, purtroppo la situazione in Siberia peggiora ogni ora. Oggi il territorio della foresta colpita dall'incendio ha varcato la soglia dei quattro milioni di ettari, é il doppio di quanto era altro ieri. Purtroppo le condizioni climatiche sono favorevoli allo sviluppo della tragedia, i testimoni raccontano che le raffiche del vento sono come i colpi di lanciafiamme. I gruppi locali dei vigili di fuoco e dei volontari con tutti i mezzi possibili cercano fermare l'avanzamento del fuoco, però sono troppo pochi rispetto alla dimensione del disastro. Il governo della Federazione Russa continua rimanere in silenzio, nella stampa e nei notiziari questa catastrofe ecologica viene sminuita, l'amministrazione locale della regione di Krasnoyarsk continua a non voler impegnare gli uomini e mezzi, motivando questa vergognosa e criminale decisione con il fatto che una simile operazione avrebbe costi troppo elevati. Nel frattempo il nostro Pianeta ha già perso un grosso pezzo dei propri polmoni, la qualità dell'aria che respiriamo non sarà più come prima, peggiorerà nettamente. Per rimediare a questo disastro ci vorranno più di cento anni. Io non parlo del fatto che brucia la mia casa, il luogo dove ho passato i momenti più felici della mia infanzia, luogo che mi ha insegnato molte cose sulla vita. Non parlo dei villaggi siberiani ormai inceneriti, di persone che in un attimo hanno perso tutto: le proprie abitazioni e la grande casa comune che per ogni siberiano é Taiga. Non parlo dei centinaia di migliaia di animali, uccelli, insetti, alberi e fiori arsi vivi in questo inferno causato dalla totale mancanza di rispetto degli uomini per la Madre Natura. Il silenzio dei media, degli attivisti, di tutti quelli che avevano invaso le città del Mondo per il messaggio di Greta mi devastano l'anima. Dove siete ora, quando il nostro futuro va letteralmente in fumo?

Posted by Nicolai Lilin on Wednesday, July 31, 2019

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