L’Amazzonia in fiamme, ma Bolsonaro dice: «Non ho risorse per spegnerla»

Dopo la catastrofe registrata in Siberia arrivano i vasti incendi che in questi giorni stanno devastando la foresta Amazzonica. 

Amazzonia in Fiamme

In questi giorni il mondo può considerarsi in totale allarme a causa degli incendi che stanno bruciando vaste aree della Foresta Amazzonica.

L’Amazzonia, come in molti già sapete viene considerata il polmone del mondo, infatti essa produce circa il 20% dell’ossigeno dell’atmosfera.

Purtroppo da quasi 3 settimane i satelliti mostrano vasti incendi che avanzano al ritmo di  tre campi da calcio al minuto.

Secondo i dati dell’Istituto Nazionale per la Ricerca Spaziale (Inpe) del Brasile, tra gennaio e agosto 2019 si sono verificati 72mila incendi contro i 40mila dello stesso periodo del 2018, con un aumento dell’83%.

Il ruolo del Presidente brasiliano Bolsonaro

Il presidente ultrapopulista brasiliano Jair Messias Bolsonaro ha dichiarato di non avere le risorse per poter intervenire sulla maggior parte degli incendi.

Bolsonaro è conosciuto per le politiche ambientali alquanto “catastrofiche”, infatti ha ridotto i vincoli alla deforestazione a favore di allevatori e agricoltori, affamati di terra che contribuiscono ormai da tempo alla deforestazione indiscriminata.

Incendi e disboscamenti sono collegati

La deforestazione è stata in qualche modo incoraggiata dal presidente stesso, che ha ridotto le sanzioni verso le società di produzione di legname e verso agricoltori e allevatori responsabili dei disboscamenti illegali.

Questo significa che nella maggior parte dei casi gli incendi sono appiccati dagli stessi agricoltori e allevatori per ottenere terre da coltivabili e pascoli, attraverso il disboscamento illegale.

Bolsonaro, in un primo momento aveva sminuito la gravità degli incendi, sostenendo che sono causati dalla stagione secca, in un secondo momento ha dato la colpa alle organizzazioni non governative ambientaliste, accusandole di averli appiccati come ritorsione nei suoi confronti.

Nota: Nonostante questo sia il periodo della stagione secca, gli incendi in una foresta pluviale come quella amazzonica non sono mai spontanei ma sono opera dell’uomo.

L’allarme

A lanciare l’allarme e stato il direttore dell’Istituto Nazionale per la Ricerca Spaziale (Inpe), Ricardo Galvao, che a inizio agosto è stato licenziato da Bolsonaro, che l’ha accusato di mentire e ha parlato di psicosi ambientalista.

Secondo la Nasa, gli incendi avvenuti nel mese di agosto negli stati amazzonici di Amazonas e Rodonia sono in aumento rispetto allo stesso mese degli anni precedenti.

Le emissioni di anidride carbonica dovute alla combustione, ad agosto nello stato Amazonas hanno raggiunto i livelli più alti da 16 anni.

La foresta pluviale amazzonica è la più grande del mondo, il suo ruolo nell’ecosistema mondiale  è estremamente fondamentale.

Inoltre con i suoi 5,5 milioni di kmq basti pensare che da sola, essa assorbe ogni anno circa 2 miliardi di tonnellate di anidride carbonica rilasciando poi il 20% di ossigeno terrestre.

amazzonia in fiamme

alcune img. del disastro ambientale nella foresta pluviale amazzonica

 

Denuncia degli indios

E’ diventato virale il video (accusa) in cui una donna indios punta il dito contro chi, per generare profitti alquanto illeciti, ha favorito la deforestazione egli incendi in Amazzonia.

La donna in questione che ha lanciato un vero e proprio grido di dolore è una donna di etnia Pataxò.

Il video è stato condiviso nei social network dal Sunrise Movement, con residenza negli USA.

“ … guardate la nostra riserva, la stiamo perdendo … per due anni abbiamo combattuto per preservare questa nostra riserva e questi stronzi sono entrati e hanno bruciato tutto … stanno uccidendo i nostri fiumi, le nostre fonti di vita e ora hanno incendiato la nostra riserva … stiamo chiudendo le strade e voglio che tutti i media vedano questo … “.


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