Rivelazioni Ufo della NASA, gli alieni sono fra noi e ci osservano

Gli alieni sono fra noi, sono già sul nostro pianeta e ci osservano. A rivelarlo non è il solito popolo del web, ma alcuni ingegneri della Nasa che dicono di aver avuto già dei contatti con essi. 

Il primo a fare le rivelazioni UFO sul presunto arrivo di extraterrestri sulla Terra è stato Edgar Mitchell uno dei membri della missione dell’Apollo 11 del 1971.

Mitchell fu colui che camminò per nove ore sul suolo lunare, secondo l’astronauta ormai da tempo tutti i più grandi governi sono a conoscenza di questo fatto, ma hanno preferito nascondere tutte le informazioni per evitare che si scateni il panico a livello mondiale.

Anche Gordon Cooper,  astronauta che viaggiò nello spazio dal 1958 al 1963 nella missione spaziale NASA Project Mercury ha dichiarato con decisione che gli alieni non solo esistono, ma sono anche sbarcati sulla Terra.

A quanto pare nel 1951 durante un addestramento si è trovato faccia a faccia con un UFO.

Oltre Cooper e Mitchell, anche altri ingegneri della NASA sono convinti che gli extraterrestri siano già fra di noi.

Tra questi abbiamo anche Dake Slayton, famoso per essere il primo uomo ad aver preso parte ad una missione spaziale. Slayton ha rivelato di aver avuto un vero e proprio contatto con un UFO nel 1951.

Infine troviamo Brian o’Leary, astronauta selezionato per prendere parte ad una missione sul Pianeta Rosso ( Marte ), che ha dichiarato apertamente di aver avuto dei contatti con forme di vita aliena.

Bisogna ora chiedersi il perchè, questi noti personaggi, abbiano deciso così improvvisamente di fare queste rivelazioni, rischiando di “perdere credibilità” in quanto personalità influenti della NASA.

Gli ufologi di tutto il mondo pensano che i più influenti governi mondiali, si starebbero preparando a rivelare al mondo l’esistenza di colonie aliene sulla Terra, da ciò si deduce che tali dichiarazioni ne sarebbero la dimostrazione.

Tutte le immagini di questo articolo sono state prese dal web ai fini illustrativi.

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