Le origini del laboratorio di livello 4 di Wuhan, un presagio annunciato
Il laboratorio di Wuhan è stato inaugurato nel 2017, primo laboratorio dil massimo livello di biosicurezza della Cina continentale, nato con l’obiettivo di studiare i virus più letali del pianeta.
Inaugurazione del Laboratorio
L’Accademia delle scienze cinese approvò la costruzione di un laboratorio BSL-4 nel 2003, quando l’epidemia di SARS (sindrome respiratoria acuta grave), scoppiata nello stesso periodo, diede impulso al progetto.
Per alcuni si trattò di un grandissimo passo avanti, atto allo studio dei più pericolosi patogeni, ad altri invece salì una forte preoccupazione relativa alla sicurezza, in quanto la Cina non aveva esperienza con tali patogeni e sopratutto con la gestione di un laboratorio di livello 4.
La costruzione del laboratorio a Wuhan faceva parte di un piano preciso, atto a costruire fino a sette centri di biosicurezza di livello 4 (BSL-4) in tutto il continente cinese. Ciò fece manifestare molta eccitazione tanto quante perplessità.
Infatti alcuni scienziati, fuori dalla Cina, si preoccupavano di un potenziale rischio, quello che gli agenti patogeni potessero fuoriuscire dall’impianto.
Ma all’epoca come risposta George Gao, direttore del Key Laboratory of Pathogenic Microbiology and Immunology dell’Accademia delle scienze cinese a Pechinodi chiarò:
“ Ci saranno più opportunità per i ricercatori cinesi, e il nostro contributo allo studio dei patogeni di livello BSL-4 andrà a beneficio del mondo”
Certificazioni e biocontenimento del laboratorio
Il laboratorio è stato certificato come conforme alle norme e ai criteri di BSL-4 dal China National Accreditation Service for Conformity Assessment (CNAS), che ne ha esaminato le infrastrutture, le attrezzature e la gestione del laboratorio.
BSL-4 è il massimo livello di biocontenimento, i suoi severi criteri comprendono il filtraggio dell’aria e il trattamento delle acque e dei rifiuti prima che lascino il laboratorio.
Inoltre, stabiliscono che i ricercatori debbano cambiarsi i vestiti e lavarsi sotto la doccia prima e dopo l’utilizzo delle attrezzature del laboratorio.
Costo del laboratorio di Wuhan
Il laboratorio di Wuhan è costato circa 300 milioni di yuan (44 milioni di dollari).
Per maggiore sicurezza è stato costruito molto al di sopra della golena (una zona che può allagarsi in caso di alluvione) e con la capacità di resistere a un terremoto di magnitudo 7, nonostante la zona non sia a forte rischio sismico.
Il laboratorio è stato progettato e costruito con l’aiuto francese nell’ambito di un accordo di cooperazione del 2004 sulla prevenzione e il controllo delle malattie infettive emergenti.
Ma la complessità del progetto e la relativa mancanza di esperienza della Cina, fece sì che la costruzione non fosse completata fino alla fine del 2014.
Primi virus studiati
Il primo progetto del laboratorio fu quello di studiare l’agente patogeno di livello BSL-3 che causa la febbre emorragica Congo-Crimea, si tratta di un virus mortale veicolato dalle zecche che colpisce il bestiame in tutto il mondo, e che può anche colpire gli esseri umani.
Poi iniziarono con lo studio del patogeno della SARS, che non richiedeva un laboratorio di livello BSL-4.
Poi passarono allo studio del virus dell’Ebola e al virus Lassa dell’Africa occidentale, in quanto un milione di cinesi circa lavorava e lavora in Africa, come dichiarò Yuan:
“ … il paese dev’essere pronto a ogni evenienza … i virus non conoscono confini.”
Formazione degli scienziati
Molti membri del laboratorio di Wuhan si sono formati in un laboratorio BSL-4 di Lione, il che, secondo alcuni scienziati, era molto rassicurante.
Ciò nonostante Tim Trevan, fondatore della Chrome Biosafety and Biosecurity Consulting a Damasco, nel Maryland, sosteneva che tali studi e laboratori in Cina potevano diventare grandi rischi in caso di incidenti.
Un rischio annunciato
Purtroppo qualcosa è andato storto, oggi sappiamo tutti quanti che la Cina è in ginocchio a causa di un nuovo coronavirus
L’epidemia di 2019-nCoV , nota anche come polmonite di Wuhan, è un’epidemia identificata inizialmente intorno alla fine di dicembre 2019 nella città di Wuhan, capoluogo della provincia cinese dell’Hubei.
I primi casi hanno coinvolto principalmente lavoratori del mercato del pesce cittadino, nel quale erano in vendita anche animali vivi selvatici.
Nelle prime settimane di gennaio 2020 gli scienziati hanno scoperto che il coronavirus sembra essere simile almeno al 70% con la sequenza genica del SARS-CoV.
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