Coronavirus, setta sudcoreana focolaio del virus
Una setta religiosa del sud della Corea è stata costretta a mettersi in auto-isolamento dopo essere stata identificata come focolaio dell’epidemia da coronavirus COVID-2019.
Sono oltre duecento i casi confermati a livello nazionale, un numero che fa della Corea del Sud il secondo Paese (dopo la Cina) per numero di contagi.
Nove mila seguaci della Shincheonji Church of Jesus the Temple of the Tabernacle of the Testimony sono isolati in casa.
La maggior parte degli infetti sudcoreani si trova a Daegu che conta oltre due milioni e mezzo di abitanti, insieme alla vicina Cheongdo, è stata dichiarata zona di focolaio da coronavirus COVID-2019.
Al momento anche tutte le basi militari sono state chiuse, questo perchè tre soldati sono stati trovati positivi al virus.
Le autorità sudcoreane hanno scoperto che la maggior parte dei nuovi casi di COVID-2019 sono legati a una 61enne che aveva preso parte alle attività della chiesa, mentre altri contagiati avevano partecipato al funerale del fratello del fondatore della setta, un ‘santone’ che promette di portare i suoi seguaci in Paradiso, al quale erano presenti diversi seguaci.
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