Il diavolo mietitore correlata ai cerchi nel grano

Tutta la letteratura sui crop circles (i famosi cerchi nel grano attribuiti agli alieni) presenta un pamphlet dove si parla del leggendario diavolo mietitore. La copia originale del pamphlet si trova al British Library del British Museum di Londra, è corredato da un’incisione, dove si vede una figura che sembra quella del  diavolo con una falce che sta mietendo in forma circolare un campo di cereali.

Diavolo mietitore

Il campo di avena di forma circolare ha suscitato la fantasia degli appassionati di ufologia che lo hanno pensato come ad un crop circles del passato.

In teoria si potrebbe rigettare con facilità questa teoria del cerchio nel grano, in quanto nei crop circles le spighe sono piegate e invece sull’incisione si parla di falciatura.

diavolo mietitore
Spighe piegate in un cerchio del grano – img. dal web

Il pamphlet fu divulgato nel 1990 dalla rivista Fortean Times, merita attenzione.

Si tratta di un piccolo scritto, a carattere vivo, incisivo, interessante, rivolto a promuovere comportamenti moralmente corretti.

La narrazione base del pamphlet, cioè il diavolo mietitore, non ha riscontri nella letteratura.

La narrazione dello scritto viene considerata come storica, ma tuttavia non è provabile.

Traduzione del testo in lingua italiana

Diavolo mietitore

Questo è il racconto di un agricoltore che trattando con un povero mietitore sul compenso per la falciatura di tre mezzi acri di avena, a fronte di una richiesta di compenso troppo elevata da parte del povero mietitore, giurò che il diavolo avrebbe mietuto il campo piuttosto che lui.

Così, accadde che quella stessa notte il campo di avena si mostrò come se fosse stato tutto una fiamma; ma il mattino seguente il campo apparve così perfettamente mietuto dal diavolo o da qualche spirito infernale, che nessun uomo (mortale) sarebbe stato in grado di fare nella stessa maniera.

Questo è inoltre il racconto di come l’avena giace ora sul campo ed il proprietario non è in grado di portarla via.

Il diavolo mietitore

Gli uomini possono scherzare a loro piacimento con il Cielo e biasimare l’inferno, ma che ci siano davvero questi luoghi la saggia provvidenza dell’Onnipotente non cessa continuamente di presentarlo.

Poiché, se a causa di circostanze accumulatesi, grazie alle quali siamo di solito portati a credere a qualcosa oltre i confini del mondo sensibile, possiamo ragionevolmente convincerci che esistono di certo cose come i Diavoli, dobbiamo necessariamente concludere che questi Diavoli hanno un Inferno e poiché vi è un Inferno deve esserci un Paradiso e quindi, un Dio; per cui, come indispensabili conseguenze, fanno seguito tutti i doveri della Religione Cristiana.

Il racconto che segue non è che un piccolo aiuto per confermare la prima delle proposizioni.

Poco tempo fa, nel mese di agosto, è accaduto un evento così insolito nell’Hartfordshire, che non è solo il discorso generale, e l’ammirazione di tutta la contea, ma per la sua rarità può sfidare qualsiasi altro evento che, per molti anni, si sia verificato in altre contee. La storia è questa.

Nella sopracitata contea, vive un ricco agricoltore che, valutando la propria coltivazione (circa tre mezzi acri di terra seminati d’avena) matura e pronta per la raccolta, si rivolse ad un povero vicino che sapeva essere solito lavorare nel periodo estivo del raccolto, al fine di accordarsi sulla mietitura del proprio campo d’avena.

Il povero mietitore pensò che fosse giusto vendere il sudore della sua fronte ad un prezzo ragionevole, e così chiese un buon salario per il lavoro che avrebbe dovuto eseguire.

Il ricco agricoltore, in via eccezionale, gli offrì in risposta un salario molto più basso rispetto a quello percepito solitamente dal povero mietitore per il suo lavoro.

Al che ci fu uno scambio di parole taglienti fino a quando il ricco agricoltore disse al mietitore che non avrebbe più discusso con lui.

Allora l’onesto bracciante, riflettendo, si disse che se non avesse accettato questo piccolo lavoro di mietitura, avrebbe perduto opportunità di lavoro più consistenti da parte dell’agricoltore, perciò lo rincorse e gli disse che, piuttosto che dispiacergli, avrebbe eseguito il lavoro al prezzo proposto dall’agricoltore: come prova della sua volontà di servirlo, propose addirittura un salario inferiore a quello per il quale aveva lavorato durante tutto l’anno.

Il ricco agricoltore con sguardo severo e modi frettolosi, rispose al pover’uomo che prima che si rivolgesse a lui, il diavolo avrebbe dovuto mietere l’avena. Poi, dopo aver detto queste parole si allontanò lasciando il povero mietitore dispiaciuto e non poco preoccupato per essersi mostrato scortese verso colui che, detenendo potere su di lui, avrebbe potuto fargli molte gentilezze.

Certamente, nel perseverare di una ininterrotta felicità, possiamo vantarci al di sopra delle miserie dei nostri indigenti vicini, ma c’è un Dio giusto al di sopra di noi che non ci considera in base al tenore di vita né ci misura guardando le nostre ricchezze, bensì veglia su di noi indistintamente come i comuni figli di Adamo.

Così, colui che con attenzione usa il rango o il luogo in cui l’Onnipotente l’ha collocato, è veramente degno della stima di tutti gli uomini, rispetto a chi è privilegiato dalle dignità superiori e ne abusa. Poiché una volta che ha perduto il suo prestigio a causa del suo comportamento, non può che attendere una qualche sentenza su di lui, oppure che le ricchezze di cui si vanta gli vengano presto tolte.

Non cerchiamo di capire la causa o la ragione di eventi che stanno oltre il naturale, tuttavia sappiamo per certo da rapporti e informazioni credibili, che quella stessa notte dacché il povero mietitore ed il ricco agricoltore si separarono, il campo d’avena fu pubblicamente visto da numerosi testimoni essere tutto una fiamma e così continuò per un po’ di tempo con grande timore di coloro che erano presenti.

Quali strane notizie portarono in molti al ricco agricoltore la mattina seguente! Non poté non essere fortemente curioso di andare a vedere com’era diventata la sua coltivazione di avena, che non riusciva ad immaginare completamente divorata dalle fameliche fiamme, osservate da molti così a lungo sul suo appezzamento di terra.

Di certo non poté non tornargli in mente l’improvvisa ed indiscreta espressione del giorno prima (che prima di rivolgersi a quel bracciante, il diavolo avrebbe dovuto mietere l’avena).

Se ci concediamo di vivere il tempo in tale modo, allora dovremmo considerare come la Provvidenza agisce nel produrre una coltivazione di mais, con le piogge opportune, con il calore del sole, i venti salubri, ecc.

Dovremmo piuttosto avere un comportamento maturo e profondere devoti ringraziamenti anziché desideri.

Per non alimentare ancora a lungo la curiosità del lettore, il ricco agricoltore non fece in tempo ad arrivare sul posto in cui la sua avena era cresciuta, che con grande sorpresa trovò tutto il raccolto tagliato e già pronto per le sue mani; e come se il diavolo desiderasse mostrare la sua abilità nell’arte dell’agricoltura e disprezzasse il fatto di falciare in modo usuale, aveva tagliato gli steli d’avena in cerchi rotondi, piazzando ogni paglia con tale precisione che, a qualunque uomo sarebbe stata necessaria più di un’era per eseguire un tale lavoro fatto dal diavolo in una notte.

E il proprietario ha ancora paura di rimuoverli.

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Scorpioncina
5 anni fa

A parte l’ipotetica connessione con i cerchi nel grano, finalmente so da dove esce il leggendario detto “il diavolo mietitore”.

BorderlineZ
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