Cina, la carne di cane e di gatto non potrà più essere mangiata
In Cina i cani e i gatti non potranno più essere mangiati, saranno ritenuti a tutti gli effetti animali domestici da compagnia e non semplice bestiame da allevamento adatto all’alimentazione.
A differenza di quello che si pensa l’alimentazione che vede cani e gatti sul menu dei cinesi, rispecchia solo una netta minoranza della popolazione.
Ciò nonostante, per la prima volta in assoluto, sono stati esclusi da un elenco ufficiale di animali commestibili.
Nel testo di legge, voluto dal ministero dell’Agricoltura e degli Affari rurali, sono infatti inclusi suini, bovini, ovini, pollame e cammelli.
La decisione arriva subito dopo il divieto di febbraio sul commercio e il consumo di animali selvatici, pratica sospettata della diffusione di Covid19, il nuovo coronavirus che ha creato numerose vittime in tutto il mondo.
Nota: Il commercio degli animali selvatici e gli habitat distrutti sono focolai di virus.
Shenzhen è stata la prima città cinese a mettere al bando il consumo e commercio di carne di cane e gatto.
Nella lista sono state aggiunte anche 13 specie considerate «speciali», che sarebbero esenti dalle restrizioni sugli animali selvatici, tra cui renne, alpaca, fagiani, struzzi e volpi.
Martina Pluda, direttrice di Humane Society International Italia ha dichiarato:
“Questa proposta di legge, se approvata, rappresenterà un enorme passo in avanti per la protezione degli animali in Cina e un cambio culturale davvero importante”.
Si stima che i cani uccisi (per la carne) ogni anno in Cina si aggirano tra i 10 e i 20 milioni.
In particolare, la maggior parte di questi animali che vengono uccisi durante la festa della carne di cane di Yulin, vengono tenuti in condizioni pietose, inoltre le modalità di macellazione sono ritenute estremamente crudeli dagli animalisti e dalla comunità mondiale in genere.
A quanto pare tutto questo finirà presto se la legge viene approvata.
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