L’esperimento diabolico per connettersi a Dio
Si narra che intorno al 1983, un team formato da scienziati profondamente devoti al divino, condusse un esperimento estremo in una struttura totalmente sconosciuta.
Il team di scienziati avevano teorizzato che un essere umano senza accesso ai comuni sensi e cioè l’udito, il tatto, la vista e così via sarebbe in grado di percepire la presenza di Dio.
Come accennato l’obiettivo primario di questo insolito esperimento era quello di dimostrare se un essere umano privato di ogni input sensoriale alla fine entrasse in contatto con un piano superiore di coscienza, come vedere o ascoltare Dio.
I medici che parteciparono a questo presunto test ovviamente praticarono procedure tutt’altro che legali.
A quanto pare l’esperimento fu praticato su un anziano ormai stanco della vita, che aveva dichiarato di non avere più “nulla per cui vivere”.
A prova di tutto questo è stato pubblicato un video, che ho analizzato, e tramite piccole ricerche sul web sono giunto ad alcune conclusioni.
Se vuoi puoi guardare la versione video di quuesto articolo:
Fasi dell’esperimento
La prima fase dell’esperimento prevedeva tramite intervento chirurgico il taglio delle connessioni nervose con tutti i principali organi sensoriali tipici dell’uomo, rendendolo incapace di vedere, sentire, toccare, assaggiare o annusare.
Tutte le altre funzioni cerebrali e motorie superiori restavano invece inalterate.
Praticamente il team di scienziati riuscì a rendere il “paziente” un prigioniero virtuale della sua stessa mente.
Nella seconda fase, nei primissimi giorni dopo l’intervento, si dice che l’uomo lanciava borbottii incomprensibili, simili a grugniti, molto probabilmente dovuti al suo stato d’animo confuso.
Ma dopo circa una settimana iniziò a parlare in modo più razionale.
Le sue prime parole completamente comprensibili riguardavano l’ascolto di ipotetiche voci nella sua testa, compresa quella della moglie morta, con la quale iniziò a conversare.
In un primo momento gli scienziati non furono molto convinti di ciò fino a quando l’uomo non cominciò a nominare i parenti morti degli scienziati e molte altre informazioni personali che non poteva conoscere.
Nella terza fase, le “allucinazioni” del paziente cominciarono a prendere una piega alquanto strana.
L’uomo cominciò a dire che oltre la moglie poteva vedere e ascoltare anche molte altre persone morte, e ne descrisse alcune in dettaglio al team di medici.
Molti di essi capendo che stava descrivendo minuziosamente i loro parenti e amici morti, vennero fortemente disturbati al punto che rifiutarono un’ulteriore partecipazione all’esperimento.
Noto: L’uomo dichiarò che quelle voci stavano cominciando a diventare troppo travolgenti e invasive e nella sua testa cominciava a percepire angoscia e orrore.
La fase “distruttiva”
Le voci ben presto diventarono sempre più insopportabili al punto che l’anziano paziente cominciò a ferirsi gravemente.
Si dice cominciò a strapparsi pezzi di carne con feroci morsi nel tentativo disperato di distrarre la sua mente dalle voci dall’aldilà.
I pochi dottori che restarono, nel tentativo di concludere l’esperimento, cominciarono a sedarlo, ma tutto fu vano, il sonno dell’uomo veniva interrotto da continui terrori notturni.
Le voci diventavano sempre più forti e devastanti, fino al punto che cominciò a descrivere incredibili orrori, presagi malvagi e fine del mondo.
Si dice che continuamente gridava: “Nessun paradiso … Nessun perdono.”
L’uomo ben presto arrivò al punto di pregare continuamente per essere ucciso, ma gli scienziati erano convinti che fosse vicino a stabilire un contatto con Dio.
La fine
In quel periodo l’unica cosa che i dottori potevano osservare e sentire erano le le grida di angoscia e disperazione dell’uomo mentre fissava verso l’alto qualcosa che solo lui poteva vedere o credeva di vedere.
Quando uno dei dottori andò a cambiare il tubo di alimentazione endovenosa vide che l’uomo non aveva assimilato nulla per più di una settimana, il paziente si girò verso di lui e lo guardò direttamente negli occhi.
Anche se era completamente cieco il dottore in qualche modo ebbe l’impressione come se il paziente riuscisse a vederlo.
Alla fine, con un sussurro rauco, il vecchio pronunciò le sue ultime parole:
“Ho parlato con Dio … e ci ha abbandonato.”
Nel momento in cui il paziente finì di parlare, i suoi segni vitali immediatamente cessarono.
Il video del presunto esperimento
Nessuno al momento può confermare se tale esperimento in un qualche laboratorio segreto sia stato effettivamente praticato oppure no.
A conferma di questo evento qualcuno ha pubblicato una presunta sequenza delle fasi dell’esperimento che riprende l’uomo lungo il suo devastante calvario.
Di seguito vi invito a visionare il video che ho montato contenente le tracce del presunto esperimento.
Questo video riprende quello che ho scritto nell’articolo più altre informazioni importanti che ho tralasciato.
Potrai capire se cè qualcosa di potenzialmente vero in tutta questa assurda storia, e individuare quale sia la potenziale finzione.
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