Facebook e il controllo della CIA
Facebook è il gestore del più grande archivio del mondo, calcolando che la popolazione mondiale comprende circa 7,5 miliardi di persone, facebook con i suoi 2,5 miliardi di utenti attivi, cattura l’attenzione di un terzo della popolazione mondiale.
Dai dati ufficiali pubblicati, riguardanti il 2019, il famosissimo social comprende 2,5 miliardi di utenti attivi, sono 140 milioni invece le aziende che utilizzano facebook, e ogni giorno sono miliardi le pagine che vengono aperte e visitate dagli utenti interagendo con il noto social.
Facebook è strutturato in modo che gli utenti forniscano i loro dati personali spontaneamente, probabilmente inconsapevoli che è il prezzo da pagare per poter usufruire gratuitamente del social network.
I dati sono raccolti durante la navigazione sul social, e il suo algoritmo EdgeRank che viene modificato periodicamente decide cosa dobbiamo vedere, tracciando anche le nostre comunicazioni e accessi.
Facebook nasce quasi due decenni fa, precisamente nel 2003, all’epoca Mark Zuckerberg (il suo creatore) frequentava ancora Harvard.
All’inizio il noto social si chiamava Facemash, riusciva a comparare appena un massimo di due persone alla volta, recuperandone foto e dati dai database delle università.
Il sito all’epoca fu chiuso per violazione della privacy e dei diritti d’autore, poi tali accuse furono ritirate.
Con il passare del tempo il social cresceva e da li nacque facebook, uno strumento sociale che non era più esteso, alle sole università americane, ma a tutto il mondo.
Mark Zuckerberg
Sviluppandosi di anno in anno, facebook diventa sempre più conosciuto, fino a quando i media celebrano il successo di Mark Zuckerberg, il giovane prodigio che a soli 23 anni è diventato miliardario grazie al suo social.
Ma nessuno prestò attenzione agli “investimenti di capitale a rischio” per più di 40 milioni di dollari effettuati dalla CIA per sviluppare la rete sociale.
Facebook raggiunse l’apice anche quando Bill Gates, proprietario di Microsoft, nell’ottobre del 2007 acquistò una partecipazione del 1,6% per la cifra di ben 240 milioni di dollari.
Ciò portò a ritenere che, se l’1% di Facebook aveva un valore di circa 150 milioni di dollari, allora il valore intero del 100% sarebbe stato pari a 15 miliardi di dollari.
Ma se facebook esiste e si è sviluppato in dismisura, è stato solo grazie all’investimento di capitale a rischio della CIA, un’investimento fatto molto prima che il social diventasse famoso su internet, presentato come un’innocuo sito web di reti sociali che facilita i rapporti interpersonali.
La CIA fin dagli albori intuì cosa sarebbe potuto diventare nel tempo il social.
Facebook oggi
Facebook al giorno d’oggi per molti è uno strumento di “immagine”, e cioè un qualcosa per darsi importanza, mettendosi al centro dell’attenzione, secondo alcuni “Chi non è su Facebook non sta da nessuna parte o è antisistema”.
La maggior parte dice che è uno strumento molto valido per ritrovare vecchi compagni d’infanzia persi nei passaggi della vita, il che potenzialmente è vero.
Ma facebook ha un lato oscuro, è stato progettato per essere un vero e proprio archivio contenente dati sensibili di ogni cittadino nel mondo, dati sensibili che tra l’altro nessuno ha estorto con la forza, infatti su facebook tutto viene regalato in maniera spontanea il più delle volte senza nemmeno rendersene conto.
Inoltre diciamolo pure, facebook è stato progettato in maniera così machiavellica, da portare tutti o quasi i suoi utenti, ad avere una sfrenata dipendenza da esso.
L’altra faccia di Facebook
Secondo Julian Assange facebook è il più grande strumento di spionaggio che il mondo abbia mai partorito.
Assange è il fondatore di Wikileaks, intervistato da Russia Today, sostiene che il popolare social network sia lo strumento per eccellenza utilizzato dalle intelligence per raccogliere dati, abitudini, relazioni e stili di vita di milioni di cittadini.
Se ci pensiamo bene, la cosa non è poi così strana, chi almeno una volta nella vita non ha usato facebook per recuperare informazioni su qualcuno che ci interessava, stolkerando a destra e manca.
Facebook guardato da un’altra prospettiva non è ne più e ne meno di un’enorme database super fornito, che raccoglie dati su persone, relazioni, nomi e indirizzi, tutti accessibili alla persone comuni e sopratutto all’intelligence americana.
Assange dichiarò che oltre a Facebook anche Google e Yahoo hanno costruito le stesse interfacce atte a informare l’intelligence americana.
Ciò potrebbe implicare che i servizi segreti siano alla guida dei colossi della rete? Non ho le prove, forse nessuno le ha, ma sinceramente è molto facile pensarlo.
Ogni giorno, quando navighiamo sui social, lasciamo impressa una parte della nostra vita personale sulla rete, aiutando magari qualcuno ad arricchire il proprio database.
Inutile negarlo, facebook è uno strumento di comunicazione che permette di contattare e archiviare indirizzi e altre informazioni di amici e familiari, per non parlare delle innumerevoli foto personali che vengono pubblicate ogni giorno.
Si tratta di una miniera di informazioni sensibili messa su un piatto d’argento a chiunque abbia un’accesso adeguato.
L’allarme di Tom Hodgkinson
Un allarme fondato sulla proprietà CIA di Facebook è stato lanciato dal giornalista britannico Tom Hodgkinson, il tutto è stato documentato in “With friends like these ...” (Con amici come questi …) pubblicato sul The Guardian del 14 gennaio 2008.
Per Hodgkinson, i legami di Facebook con la CIA passano anche attraverso Jim Breyer, uno dei tre principali partner che ha investito nella rete sociale 12,7 milioni di dollari nell’aprile 2005.
Vi chiederete, chi è Jim Breyer?
All’epoca fu socio nel fondo di capitali Accel Partners, membro direttivo di Wal-Mart e Marvel Entertainment ed ex presidente della National Venture Capital Association (NVCA).
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