A 80 anni dalla scomparsa il caso Majorana ha trovato una sua conclusione

Ettore Majorana almeno fino al 2006 era vivo e si trovava presumibilmente in un Convento della Calabria.

Il nuovo libro di Alfredo Ravelli “2006. Majorana era vivo!” Ed. Print service srl di Pavia racconta di come Ettore Majorana sia scomparso nel 1938 rifugiandosi in un convento della Calabria per i suoi studi scientifici sull’antimateria.

Premessa

Ettore Majorana (Catania, 5 agosto 1906 – Italia, 27 marzo 1938 (morte presunta) o in località ignota dopo il 1959) è stato un fisico e accademico italiano.

Operò principalmente come teorico della fisica all’interno del gruppo di fisici noto come i “ragazzi di via Panisperna“: le sue opere più importanti hanno riguardato la fisica nucleare e la meccanica quantistica relativistica, con particolari applicazioni nella teoria dei neutrini.

La sua improvvisa e misteriosa scomparsa suscitò, dalla primavera del 1938, numerose speculazioni riguardo al possibile suicidio o allontanamento volontario, e le sue reali motivazioni, a causa anche della sua personalità e fama di geniale fisico teorico.

Rolando Pelizza

Nel 1958 incontra Rolando Pelizza allora giovane ventenne che diverrà il suo allievo.

Dal 1958 al 1964 lo istruisce in una nuova matematica e una nuova fisica completamente rivoluzionarie sfociate nella realizzazione di una macchina capace di dimostrare fisicamente la veridicità delle sue teorie scientifiche.

La prima fase di sviluppo della macchina consente di annichilire la materia (qualsiasi elemento della tavola periodica incluse scorie nucleari) producendo enormi quantità di energia.

Basti pensare che un grammo di ferro annichilito produce energia pari a 15000 barili di petrolio.

Nel 1976 tale dispositivo fu sperimentato dal prof. Ezio Clementel, presidente del CNEN (Comitato nazionale per l’energia nucleare) dell’epoca.

Tali esperimenti furono commissionati da Giulio Andreotti sotto il suo terzo Governo.

In particolare Clementel nella sua relazione tecnica finale al Deputato Loris Fortuna referente diretto di Andreotti per il caso Pelizza, sulla natura del fascio prodotto dalla macchina scrisse:

” le energie ma soprattutto le potenze in gioco si porrebbero aldilà dei limiti dell’attuale tecnologia”.

Nel 1981 sotto la supervisione del Ministro Mancini fu invece raggiunta con successo la seconda fase di sviluppo, ovvero il riscaldamento della materia.

In quel caso Rolando Pelizza mostrò al Mancini come riusciva a riscaldare dell’acqua con il dispositivo innescando la circolazione della stessa attraverso dei tubi di pvc.

Sul telaio della macchina tutti i presenti firmarono con un pennarello indelebile la scritta:  “Inizio nuova era”.

Il dispositivo

Con il dispositivo infatti, con appena 40 watt di potenza è possibile riscaldare qualsiasi materiale fino a 800 gradi di calore  (il 40 % del punto di fusione e/o ebollizione del singolo elemento chimico) in eterno senza la produzione di alcun tipo di polvere o altro elemento inquinante.

Il fascio prodotto può essere direzionato da 1 cm fino a 1500 km di distanza.

Nel 1992 Rolando Pelizza riuscì invece a raggiungere la terza fase di sviluppo ovvero la trasmutazione della materia.

Il dispositivo potrebbe trasformare qualsiasi elemento della tavola periodica in altro elemento. 

Furono infatti prodotti in Spagna da Pelizza ben 125 cubi di oro al 100% da alcuni cubi di pvc espanso, ricavati da scarti industriali. Tale trasmutazione fu videoregistrata e pubblicata in esclusiva dal canale youtube del giornalista de “ilGiornale” Rino di Stefano.

Il video è stato oggetto di perizia giurata da parte dello studio di informatica forense dell’ing. Michele Vitiello di Brescia che ne comprova la non manipolazione.

La quarta fase invece consente di traslare la materia nel tempo e nello spazio, consentendo il teletrasporto e la traslazione di esseri viventi e non viventi in altre dimensioni.

Tutto ciò in linea con le attuali conoscenze ufficiali di fisica quantistica.

La macchina mediatica del fango

Durante questi anni di sperimentazione Rolando Pelizza è stato oggetto di ogni genere di sopruso da parte dei servizi segreti che lo hanno rapito più volte per carpirgli il segreto del funzionamento del dispositivo.

Chi lo osteggiava gli ha mosso contro diverse indagini fasulle nelle quali Pelizza ha sempre dimostrato la sua innocenza con formula piena.

Hanno messo in moto  inoltre la macchina del fango mediatica per screditarlo agli occhi dell’opinione pubblica, fortunatamente senza successo.

Pelizza e Majorana hanno sempre pensato che tale tecnologia debba essere usata per scopi civili e pacifici per creare un mondo nuovo in cui l’equità delle condizioni di vita dei popoli siano il faro mentre le guerre di potere fra stati siano solo un lontano ricordo.

Ma sia il governo USA, che quello Belga , incluso quello Italiano hanno sempre manifestato apertamente la volontà di usare tale macchina come una arma da guerra, ne è la riprova che gli fu richiesto da parte di rappresentanti del Governo Americano di distruggere dei satelliti geostazionari per avere la prova regina che a loro interessava e in un’altra occasione un carroarmato alla presenza della difesa del Governo Belga.

Entrambi gli esperimenti richiesti non furono accettati da Rolando e la trattative furono definitivamente interrotte.

Inoltre la quarta fase della tecnologia darebbe la  possibilità di ringiovanire un corpo umano fino all’età di 21 anni conservando le memorie di una vita e senza alcun effetto fisico collaterale, cosa che Majorana ha provato a fare su se stesso nel 2006.

Il grande risalso alla vicenda

Oltre alle innumerevoli prove dirette presentate da Rolando Pelizza, va precisato che anche il sito www.wikileaks.org di Jullian Assange ha pubblicato ben tre cabli segreti tra l’ambasciate USA e quelle italiane ( consultabili tradotti in italiano).

Di recente anche il noto Blogger e giornalista Claudio Messora del sito www.byoblu.com ha dato grande risalto alla vicenda con una importante intervista ad Alfredo Ravelli.

Gli accademici Roberta Rio e Francesco Alessandrini  hanno pubblicato sulla storia di Pelizza diversi libri  in particolare sottolineando che Majorana negli anni settanta tramite Pelizza fece pervenire al Ministro Mancini una dettagliata relazione sull’attuale problema climatico in atto e sulle sue disastrose conseguenze visibili dal 2022 al 2024 in cui intere aree del pianeta saranno distrutte.

Secondo Majorana infatti la mancanza dello strato di Ozono modificherebbe il corso dei venti provocando uragani con venti compresi tra i 400 e i 600 km/h.

I nuclei di condensazione della pioggia secondo tale relazione cambieranno il loro modo di formazione andando ad assumere per ogni quantitativo di goccia d’acqua l’equivalente di un bicchiere, senza contare le dannose radiazioni ultraviolette che giungeranno sulla terra senza alcuno scudo naturale come l’Ozono.

Il riscaldamento della temperatura globale si innalzerà provocando lo scioglimento completo delle calotte polari con l’aumento di decine di metri del livello degli oceani provocando l’allagamento di intere regioni costiere del pianeta.  

Il libro “La Macchina. Il ponte tra la scienza e l’oltre spiega dettagliatamente tali fenomeni e mostra la soluzione nella macchina di Majorana. Essa infatti sarebbe anche in grado di trasformare la C02 in Ozono ripristinando di fatto lo strato mancante e salvando il nostro pianeta dalla distruzione dei prossimi cambiamenti climatici.

Di recente a conferma del grande interesse del pubblico si sono svolti, in appena due mesi , al Centro Balducci di Zugliano (UD) e all’Auditorium G. De Cesare, Remanzacco (UD) due convegni sul tema  della Fisica di Ettore Majorana nella risoluzione del problema climatico.

Siamo quindi giunti ad un punto di svolta al quale mancherebbe solo l’imprimatur dell’autorità giudiziaria, ferma però purtroppo a considerare  Majorana in Venezuela nonostante l’ipotesi sia stata ampiamente scartata dal fatto che il sig. Bini (Presunto Ettore Majorana), del Venezuela era alto 15-20 cm in più di Ettore Majorana come risulta dalle rispettive carte di identità; ciò, senza dubbio porrebbe fine a tanti anni speculazioni sul caso della scomparsa di Majorana.

Rolando Pelizza nel suo sito www.majorana-pelizza.it  ha pubblicato disegni e file per la costruzione della macchina, foto inedite di Ettore Majorana con tanto di dedica retroscritta periziata dalla grafologa Chantal Sala di Pavia ; 15 lettere vergate da Majorana anch’esse periziate.

https://www.facebook.com/EttoreMajoranaa/videos/945188632303464/?v=945188632303464

Inoltre un video a colori sia di Majorana che degli esperimenti effettuati negli anni da Pelizza, sono stati  oggetto invece di perizia informatica forense dell’ing. Michele Vitiello di Brescia.

Lo studio Vitiello ha anche appurato con un ulteriore perizia antropometrica che la persona ritratta nelle foto è senza dubbio alcuno lo scienziato scomparso Ettore Majorana.

Della storia fin dal 2009 se ne è occupato altresì il noto giornalista del quotidiano nazionale “ilGiornale” Rino Di Stefano che sul caso ha pubblicato numerosi articoli.

Che fine ha fatto allora Ettore Majorana?

Secondo Rolando Pelizza nel 2006 un gruppo di uomini armati (servizi segreti?…) si introdussero nel convento calabrese che li ospitava e li obbligarono a seguirli per una destinazione ignota.

Majorana si offri spontaneamente di seguirli in cambio della libertà del suo allievo.

In quella occasione furono anche sequestrate due macchine complete e funzionanti e una in costruzione oltre ad alcuni appunti del prof. Majorana.

Ad oggi stando a quanto riferisce Pelizza non gli è consentito dai poteri forti di costruire una copia della macchina essendo controllato h24 sette giorni su sette, anche tramite satelliti geostazionari.

L’apertura dei canali social e la ricca comunità virtuale che si sta stringendo attorno a lui che, conta ormai  oltre 20.000 followers lo stanno aiutando in altri progetti industriali differenti dalla macchina del suo maestro.

Questo perché, a suo dire, tali progetti non sarebbero in contrasto con quei famigerati poteri forti.

Infatti Rolando Pelizza si sta occupando di industrializzare un dispositivo capace di bloccare qualsiasi tipo di fumo o particolato inquinante di impianti industriali e non rendendo di fatto il pianeta ad impatto atmosferico zero.

Una vera rivoluzione che almeno in questo caso si spera non venga boicottata, nella speranza che tempi migliori possano permettere la conoscenza dell’opinione pubblica della macchina ideata dal suo maestro anche se con 40 anni di ritardo.

Autore: Utente di BorderlineZ

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