La verità su Neuralink, dal fascino tecnologico al controllo delle nostre vite
L’innovazione che riguarda l’intelligenza artificiale ha fatto passi da gigante specialmente nell’ultimo decennio, ma ultimamente la startup Neuralink di Elon Musk è entrata quasi nell’arsenale della più dubbia e innaturale fantascienza.
Le interfacce cervello-macchina (BMI – artificialmente intelligenti), potrebbero presto diventare qualcosa di più che fantasia, poiché Musk ha già annunciato l’intenzione di partecipare a prove umane con Neuralink entro la fine del 2020.
L’obiettivo tramite Neuralink sarebbe quello di raggiungere una sorta di simbiosi con l’intelligenza artificiale e di dare alle persone l’accesso alle loro informazioni cerebrali, tutto ciò secondo la presentazione fatta.
Per quello che mi riguarda Neuralink necessita di un’attenta considerazione, e non di una veloce commercializzazione!
Neuralink è una tecnologia davvero sorprendente, ma siamo già in una situazione in cui enormi multinazionali hanno un’influenza senza precedenti sulle nostre vite e possono monitorare quasi tutte le interazioni che abbiamo, penso che nessuno voglia aggiungere i nostri segnali cerebrali a quell’elenco senza un’attenta considerazione, o mi sbaglio?
Domande che fanno riflettere
E’ un bene non soffermarsi a riflettere sul il progresso apparentemente inarrestabile della tecnologia, con la scusa che sia indirizzato solo ed esclusivamente per gli interessi del pubblico?
Elon Musk non è mai lontano dalla controversia , ma mentre il suo pensiero da cielo azzurro gli ha fatto guadagnare una gamma di fedeli seguaci, sta pensando di digitalizzare le nostre menti, non pensate che ciò sta succedendo tutto un pò troppo velocemente?
Cos’è Neuralink
Neuralink prevede il confezionamento di circa 1.500 elettrodi sottilii come un neurone, inoltre si deve utilizzanre un robot appositamente costruito per collegare questi fili tra i vasi sanguigni nel “substrato ad alta entropia” della superficie del cervello.
Ogni elettrodo rileva il segnale elettrico chiamato “potenziale d’azione”, essenziale per dire al cervello cosa fare.
Questa tecnologia potrebbe (almeno in teoria) consentire alle persone paraplegiche di camminare di nuovo oppure ai non vedenti di vedere di nuovo, isolando il segnale cerebrale che controlla, ad esempio, il movimento delle gambe e quindi stimolando artificialmente quella sinapsi in modo che funzioni di nuovo.
Ciò fa di Neuralink una tecnologia apparentemente e incredibilmente altruistica, basti considerare che tutto ciò potrà essere controllato “utilizzando un’app per iPhone” e in futuro “Con un mouse del computer, una tastiera o un controller di gioco.”
Sebbene le intenzioni di Neuralink possano essere del tutto innocenti, compaiono bandiere rosse in termini di esecuzione del progetto, in particolare nell’idea della stessa BMI e della rispettiva Intelligenza artificiale.
Lo stesso Musk tra l’altro, nel passato, non ha nascosto la sua convinzione che potenzialmente tutto ciò possa portare alla fine dell’umanità .
Inoltre alcuni dei principali esperti di intelligenza artificiale del mondo hanno formato il Future of Life Institute per evitare una situazione in cui l’IA diventa un rischio per l’umanità a causa della nostra stessa arroganza o fretta.
Un’altra domanda scomoda
Lo sviluppo di tecnologie avanzate da parte di grandi multinazionali sta sollevando una domanda scomoda e inevitabile:
“Chi in primis può trarre il massimo vantaggio da questa tecnologia?”
Partendo dal fatto che, grazie alla tecnologia, la quantità di informazioni che le aziende hanno ora su di noi e notevolmente grande, consideriamo anche che la cosa diventa ancora più preoccupante se si considera un’eventuale ibridazione bio-digitale.
Cosa succederebbe se “grazie” a integrazioni di app di terze parti si inizierebbe con la vendita di dati cerebrali, per non parlare che nascerebbe l’hacking remoto e si potrebbe dare il via agli impulsi elettromagnetici armati (EMP).
Lamm, il Chief Executive Officer di un’azienda determinata ad affrontare i mali del mondo con l’intelligenza artificiale,ha già messo in guardia contro l’autocompiacimento per la presentazione di Neuralink.
Continuiamo a porci 10 “sciocche domande”
Riguardo a Neuralink, le “buone motivazioni” non fanno altro che coprire il reale scopo di ogni novità?
Il vero progresso dell’essere umano sta nella tecnologia o nel rapporto che ha con la coscienza?
Il chip impiantato nel cervello è inviolabile? Siamo sicuri che nessun pirata informatico possa craccarlo?
Neuralink aiuterà l’uomo, quindi vale anche per l’energia nucleare?
Questa tecnologia, potrebbe essere usata da terze parti come servizi segreti e altri enti governativi?
E’ normale che un chip impiantato sul tuo cervello, controllato da qualcuno, possa monitorare le tue emozioni?
L’entrata di questo chip sul nostro cervello, non vi da la sensazione di un cavallo di Troia?
Cosa succederebbe se venisse usata anche per scopi militari?
Vi piacerebbe se dopo un certo periodo diventasse obbligatorio impiantarlo?
Tutto ciò potrebbe essere il primo passo per perdere la propria umanità?
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