Gli Anunnaki secondo lo studioso Zecharia Sitchin
Gli Anunnaki risalgono alla mitologia sumerica, possiamo definirli come l’insieme degli dei sumeri, più tardi fecero parte anche della tradizione assiro – babilonese.
Secondo lo sudioso Zecharia Sitchin, circa 450.000 anni fa un personaggio di nome Alalu, provveniente da un pianeta chiamato Nibiru, atterrò sul nostro pianeta in cerca di un metallo prezioso a noi molto noto, l’oro.
Trovato l’oro nelle acque del Golfo Persico, Alalu lo comunicò ai capi del suo pianeta, sperando di riguadagnare il trono, visto che in precedenza esso era stato deposto.
Nota: Zecharia Sitchin (Baku, 11 luglio 1920 – New York, 9 ottobre 2010) è stato uno scrittore azero naturalizzato statunitense. È stato autore di molti libri sulla cosiddetta archeologia misteriosa o pseudoarcheologia, e sostenitore della “teoria degli antichi astronauti” come spiegazione dell’origine dell’uomo.
Le presunte speculazioni di Sitchin, basate sulla sua personale interpretazione dei testi Sumeri, vengono considerate pseudoscienza e pseudostoria dalla comunità scientifica, rifiutate da scienziati, storici e accademici.
Secondo la scienza ufficiale Nibiru è un presunto pianeta descritto, sulla base di una personale interpretazione delle scritture sumere, dallo stesso scrittore Sitchin nell’ambito della sua teoria che vorrebbe che all’origine della vita sulla Terra ci sia una presunta civiltà extraterrestre.
Nibiru, secondo la teoria di Sitchin sarebbe un pianeta membro del nostro sistema solare con una orbita estremamente ellittica e longeva.
A quanto pare questa sua personale teoria è del tutto priva di riscontri e di qualunque base scientifica, ma per noi ‘ scapestrati’ amanti delle teorie extraterrestri tutta la storia potrebbe risultare autentica, in fin dei conti nessuno può dare prove contrarie certe.
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L’estrazione dell’oro terrestre
Dopo che Alalu scoprì l’oro sul nostro pianeta fu deciso di mandare un gruppo di scienziati da Nibiru per verificare la scoperta.
A comando di questa operazione fu mandato Ea, uno scienziato dotato di notevole conoscenza.
Ea, ammarato nel Golfo Persico, si diede subito da fare, al suo servizio c’erano 50 assistenti, chiamati Anunnaki, questi sarebbero serviti per costruire rifugi e la relativa base per le operazioni di lavoro per l’estrazione dell’oro.
Lo scienziato dopo aver verificato la presenza di oro, lo comunicò a suo padre Anu, in teoria l’oro terrestre poteva essere utilizzato su Nibiru come aerosol atmosferico per proteggere il pianeta dalla rarefazione atmosferica che stava subendo.
A questo punto Ea ebbe l’ordine di prepare un carico d’oro in tempo per il successivo passaggio di Nibiru al centro del Sistema Solare, in modo che tale carico potesse essere trasferito sul pianeta stesso.
Il secondo comando di Anunnaki
La quantità d’oro estratto dalle acque del Golfo Persico però, si rivelò molto scarsa, ed è per questo che fu mandato un altro comando di Anunnaki sulla Terra come supporto.
Il comando di questo secondo gruppo fu dato al fratellastro di Ea, chiamato Enlil, figlio minore ma erede al trono di Anu.
Nel frattempo durante uno dei suoi viaggi di esplorazione nel cuore dell’Africa, Ea scoprì che le rocce di quelle regioni erano ricche del prezioso metallo.
Da li poteva essere estratto e portato in prossimità della base del Golfo Persico per essere lavorato, e spedito sul pianeta Nibiru.
Nel tempo furono mandati sulla Terra molti altri Anunnaki, in gruppi di 50 per aiutare nell’estrazione, un solo gruppo invece, fu posto in orbita alla Terra, per coordinare le spedizioni e il trasporto su Nibiru.
L’estrazione dell’oro proseguì per migliaia di anni, al punto che anche gli Igigi (coloro che erano rimasti in orbita) vennero mandati a faticare nelle miniere africane.
L’ammutinamento degli Anunnaki e la creazione degli ibridi terrestri
Dopo circa 150000 anni, i lavoratori Anunnaki delle miniere africane si ammutinarono, e su suggerimento di Ea, venne creato un essere ibrido mischiando il codice genetico degli stessi Anunnaki con quello degli ominidi presenti sulla Terra (Homo Erectus africano).
Questa creazione di ibridi avvenne attraverso vari stadi, furono fatti una serie di esperimenti più o meno riusciti, fino a che non venne realizzato il modello ‘perfetto’, sotto forma di un maschio e una femmina dai quali, per clonazione, ne vennero prodotti altri 14 in serie.
Con il tempo anche nelle zone del Golfo persico gli Anunnaki cominciarono ad ammutinarsi, chiedendo che gli ibridi creati fossero portati a lavorare al posto loro.
Enlil allora scese nei territori africani supervisionati da Ea e prelevò alcuni lavoratori, portandoli nel medioriente.
Siccome i lavoratori però, erano pochi, alcuni di questi vennero modificati geneticamente in modo che ottenessero la capacità di riprodursi, e fu così che l’Homo Sapiens iniziò a moltiplicarsi e diffondersi in Africa e nel Medioriente, tutto ciò intorno a 250.000 anni fa.
Le attività procedettero in questo modo per circa 200.000 anni, e durante questo periodo Ea decise di donare ad alcuni di questi Homo Sapiens un minimo di istruzione e di conoscenza.
Fu così che sorsero in Africa le prime e più antiche strutture megalitiche arrivate fino ai giorni nostri, proprio nella zona delle miniere africane del Mozambico, della Tanzania e dello Swatziland.
Nota: Secondo Sitchin, l’evoluzionismo darwiniano e il creazionismo biblico trovano un punto di contatto.
Ciò si riduce all’intervento diretto di qualcuno sul DNA umano, centinaia di migliaia di anni fa, risposta diretta a uno dei più grossi enigmi dei paleoantropologi, quello dell’ ”anello mancante”.
Del resto non si spiega come l’ Homo Sapiens abbia compiuto un vero e proprio salto evolutivo rispetto all’Homo Erectus, un balzo avvenuto in maniera troppo rapida rispetto alle classiche leggi dell’evoluzione darwiniana.
Basti considerare infatti che circa il 95% del DNA umano, non si sa a cosa serva.
La piaga delle nuove generazioni umane
A partire da circa 70.000 anni fa, dopo un gran numero di generazioni umane, iniziarono a differenziarsi quei codici genetici che sono arrivati fino ai nostri tempi, l’Homo Sapiens raggiunse la maturità genetica e funzionale che conserva ancora oggi.
Attualmente secondo queste teorie, infatti, siamo tutti discendenti di un piccolo gruppo di Sapiens comparso proprio in quel periodo.
Il moltiplicarsi degli umani ben presto, non fu più ben visto da Enlil, il quale lamentava che le operazioni di estrazione andassero a rilento, e decise che a ciò doveva essere posta fine.
Scrutando i cieli e i segni climatici, Enlil constatò, che all’incirca 15.000 anni fa, le temperature terrestri stavano velocemente aumentando e che ben presto grossa parte dei ghiacci si sarebbe sciolta, specialmente in concomitanza del successivo passaggio di Nibiru nei pressi del centro del Sistema Solare.
Enlil decise che quell’evento avrebbe segnato il destino della razza umana, e fece giurare a tutti gli Anunnaki di non avvertire gli uomini dell’imminente catastrofe.
Ma Ea contravvenne a questo giuramento, e riuscì con uno stratagemma a mettere in salvo un suo seguace di nome Ziusudra, facendolo salire in una sorta di ‘sommergibile’ e facendogli portare con se la sua famiglia e ‘il seme di tutte le cose viventi’.
Secondo Sitchin, a Ziusudra furono affidati contenitori con estratti di DNA di ogni forma di vita del pianeta: animale, vegetale e umana. Una sorta di Arca di Noe?
Il giorno del Diluvio
Il Diluvio imperversò sul pianeta, si trattava di una ondata di marea provocata dallo slittare della calotta antartica nell’Oceano.
Diminuendo il tasso di salinità oceanica, gli equilibri delle maree e delle correnti vennero compromessi, provocando piogge torrenziali e tsunami che spazzarono praticamente tutto l’emisfero sud.
A Diluvio finito, la vita sulla Terra cominciò a riprendersi, e l’uomo si diffuse di nuovo sulla Terra.
Tutti i territori in cui gli Anunnaki avevano costruito i loro centri operativi, le città, le piattaforme di lancio, e anche le miniere, si ritrovarono sommersi dal fango.
Fu per questo che gli abitanti di Nibiru furono costretti a darsi da fare per ricostruire tutto, inoltre Ea e Ninurta, suo nipote, scoprirono che nelle vette del Sudamerica, le piogge avevano liberato interi filoni d’oro.
Le pepite del prezioso metallo si potevano raccogliere a mano sui bordi dei fiumi e dei laghi, oppure semplicemente setacciando il fango, senza bisogno di estrazione mineraria.
Si decise quindi di creare delle stazioni di lavoro in questo continente, una delle quali era quasi certamente Tiahuanaku.
Nota: La cultura Tiahuanaco fu un’importante civiltà precolombiana il cui territorio si estendeva attorno alle frontiere degli attuali stati di Bolivia, Perù e Cile.
L’inizio delle rivalità
Con il passare del tempo cominciarono a sorgere aspre rivalità, ciò fu dovuto al fatto che Ea lasciò il dominio dell’Africa a suo figlio Marduk il quale iniziava a pretendere il controllo di tutte le operazioni.
Marduk dimostrò fin da subito la sua grande genialità e preparazione, con un secondo fine aiutò anche l’uomo nel suo cammino verso la civilizzazione.
Fu Marduk infatti ad introdurre l’allevamento e l’addomesticazione degli animali, mentre Ninurta (figlio di Enlil) si occupò dell’ introduzione dell’agricoltura.
Il regno nordafricano di Ea e Marduk venne momentaneamente lasciato ai primi figli di Marduk, quei personaggi che conosciamo attraverso la mitologia egizia con i nomi di Seth e Osiride.
In realtà il regno africano venne spartito da Ea tra i suoi vari figli: a Marduk e alla sua famiglia andò l’ Egitto, a Nergal andò il Sudafrica in seguito al suo matrimonio con Ereshkigal, una nipote di Enlil, a Gibil andò la zona sottostante l’Egitto fino al Sudan, ove sorse il regno di Kush.
In Egitto si avvicendò al regno anche un altro figlio di Ea, Ningishzidda. Marduk e Ningishzidda sono gli Anunnaki che la mitologia dell’antico Egitto chiama Ra e Thot, mentre Ea era il Ptah egizio.
La disputa fra Seth e Osiride
Presto la disputa tra Seth e Osiride sul controllo dell’Egitto sfociò in una sanguinosa guerra, che Sitchin chiama ‘La prima guerra della Piramide’.
Secondo la teoria di Sitchin, le 3 famose piramidi di Giza vennero costruite subito dopo il diluvio, nel 10.500 a.C. circa.
Nelle piramidi erano poste attrezzature essenziali per dirigere tutti i traffici dei veivoli Anunnaki, quindi chiunque avesse avuto il controllo di queste strutture avrebbe avuto potere decisionale su tutti gli affari.
Dopo una serie di saguinose lotte, Horus, figlio di Osiride, ebbe la meglio su Seth il quale venne espulso ma a cui venne dato come dominio il deserto a nord del Sinai.
Questa guerra interna suggerì ad Enlil che il controllo delle attrezzature tecnologiche doveva essere tolto dalle loro mani, ma Marduk non fu d’accordo, fino a che decise di tentare di conquistare i territori di Enlil, la Mesopotamia.
L’offensiva di Marduk causò la raccolta in battaglia di tutti i figli di Enlil, capeggiati da Ninurta.
Marduk stesso fu costretto a ritirarsi in Egitto, dove però venne attaccato dall’ erede di Enlil, riparatosi all’interno della Grande Piramide, Marduk conduceva da lì una battaglia utilizzando armi potentissime contro l’avversario, il quale per contro rispondeva agli attacchi dalla sua navicella.
Quando Marduk stava per avere la meglio, tanto che Enlil piangeva già suo figlio come morto, Ninurta con un colpo di scena riesce a piegare le forze di Marduk e a sconfiggerlo, svuotando la Piramide delle sue attrezzature tecnologiche.
Marduk viene deposto dalla guida dell’Egitto, ed è costretto a lasciarne la guida a suo fratello Ningishzidda (Thot).
Nota: Tutto ciò avvenne, secondo Sitchin, intorno all’8.600 a.C., periodo dopo il quale vi furono alcuni millenni di relativa pace.
La scesa di Anu sulla Terra e l’esilio di Marduk
Dopo quel periodo di pace le cose iniziano a cambiare intorno al 3800 a.C. quando Anu stesso scende sulla Terra.
Per lui viene fondata una nuova città: Uruk. Anu sancisce il perdono e il rientro di Marduk, ma alla sua partenza, essendosi invaghito della nipote di Enlil, Inanna, lascia a lei il controllo della città.
Ciò fu reputato intollerabile da Marduk, infatti iniziò, assieme ai suoi seguaci umani, la costruzione di una città in territorio mesopotamico (Babili- la porta degli dei), una città con una ‘torre alta fino al cielo’ nella quale avrebbe posto il suo personale veivolo spaziale.
Enlil, preoccupato da questo atto, decise di intervenire e distruggere la città di Marduk.
Tutto ciò avvenne, sempre secondo le teorie di Sitchin, intorno al 3.450 a.C.
Marduk venne esiliato, per ritornare dopo circa 3 secoli, insediandosi di nuovo in Egitto e deponendo e scacciando Thot, che fu costretto ad emigrare nel Nuovo Mondo dove diede inizio alla civiltà Olmeica, dove il suo dominio si estese fino alla punta nord del Perù.
Marduk (alias il Ra egizio), nel frattempo fondò la prima dinastia faraonica.
Nota: Secondo Sitchin è grazie agli Anunnaki che si deve la costruzione delle maggiori opere megalitiche a funzione stellare / calendariale sparse per il globo:
- Teotihuacan
- Giza
- Stoneheng
- il Girsu di Lagash
- Sarmizegetusa
- i templi di Malta
tutti siti costruiti (tranne le piramidi di Giza) tra il 3000 e il 2000 a.C.
L’espansione degli Anunnaki
Nel 2900 a.C., gli Anunnaki decisero di portare la civiltà anche in un altra zona del globo, la valle dell’Indo, ove fu messa a capo Inanna.
Intorno al 2400 a.C. Inanna cercò di conquistare i territori sumeri, e per questo si servì di un re chiamato Sargon, li fondò per lui una capitale chiamata Agade, ed ebbe così inizio il regno di Akkad che soppiantò quello di Sumer.
Nota: Dopo circa 3 secoli Agade fu distrutta da Enlil.
Nel 2130 a.C., Ninurta venne autorizzato ufficialmente da suo padre Enlil a proclamarsi reggente dei domini mesopotamici, e per celebrare questa sua ‘promozione’ si fece costruire dal re Gudea un recinto sacro con un palazzo a Lagash.
Parallelamente, anche il dominio di Marduk, silenziosamente e pericolosamente si stava espandendo, andando dai territori africani dell’Egitto fino al sud di Sumer.
Nel 2024 a.C. infatti Marduk tentò l’ invasione di Sumer e della penisola del Sinai ove era collocato il porto spaziale degli Anunnaki.
Enlil, fu costretto ad organizzare un bombardamento delle mete di Marduk e delle città ove i suoi seguaci erano raccolti.
Il bombardamento, fu autorizzato da Anu, la penisola del Sinai fu bombardata, e così anche la zona ove giace il Mar Morto.
Una nube radioattiva e una tempesta di ceneri e vento si sollevarono spingendosi verso est, passando sopra tutte le città fedeli a Enlil, ma risparmiando miracolosamente proprio la città di Marduk: Babilonia.
Il tutto fu visto come un segno del destino, e Marduk venne riconosciuto sovrano supremo.
Le guerre fra Babilonia e Assiria
Con il tempo a Babilonia si oppose un nuovo regno, quello di Assiria, che aveva come divinità principale un certo Ashur.
I regni di Babilonia e di Assiria si alternarono in periodi di lotta e pace dal 1800 a.C. al 600 a.C. circa, fino a che un terzo popolo, i Persiani, ebbe la meglio spazzando via il regno di Babilonia, e un quarto popolo, i Medi, distrusse l’ impero assiro.
Tutto ciò accadde per un motivo molto preciso, gli affari della Terra erano stati lasciati per troppo tempo in mano agli uomini.
Secondo Sitchin molti Anunnaki lasciarono la Terra per ritornare su Nibiru, altri probabilmente si stabilirono sul Pianeta Rosso ( Marte ), dove esiste ancora una presunta stazione spaziale.
Nota: Se si analizzano attentamente le innumerevoli foto della superficie di Marte, contenute negli archivi della Nasa, si può osservare come sul Pianeta Rosso potrebbero esserci tracce di opere costruite da esseri intelligenti.
Tra queste, infatti, possiamo notare dei veri e propri ziggurat che ricordano le piramidi a gradoni dei Sumeri, ciò avvalora quanto dicono le tavolette sumere, e cioè che gli Anunnaki avrebbero colonizzato in passato sia la Terra che Marte.
Riguardo alla dibattuta e ormai famosa Faccia di Cydonia ( la famosa formazione montuosa con le sembianze di un volto umano), ripresa per la prima volta nel 1976 dalla sonda Viking 1, secondo lo studioso Piccaluga potrebbe essere la rappresentazione del sovrano annunako Alalu.
Del resto una delle tavolette sumere dice proprio questo:
“Sulla grande montagna rocciosa scolpirono con i raggi l’immagine di Alalu… Che l’effigie di Alalu guardi per sempre verso Nibiru dove regnò e verso la Terra il cui oro egli ha scoperto”.
Conclusioni
Facendo un sunto delle teorie dello studioso Zacharia Sitchin, tutto ciò può sembrare una semplice storia di fantascienza, ma se ci pensiamo bene Sitchin trova innumerevoli analogie tra la conosciuta Genesi biblica e L’Epica della creazione dei Sumeri.
Ad esempio il termine “Nefilim”, che è presente nella Genesi e che indica i figli degli dei che hanno sposato le figlie degli uomini nei giorni prima del grande diluvio, è sempre stato tradotto come “giganti”, mentre la traduzione letterale che riporta Sitchin è “coloro che scesero in Terra dal cielo”, esattamente come fecero gli Anunnaki.
La Bibbia inoltre sappiamo tutti che racconta eventi come la creazione dell’uomo, il diluvio universale e altre vicende che sono presenti nelle tavolette dei Sumeri.
La Bibbia, secondo lo stesso Sitchin, avrebbe come fonte proprio i precedenti testi sumeri, da ciò si deduce che per lo studioso sia la Genesi che l’Epica della Creazione dei Sumeri sono memoria di fatti realmente accaduti.
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