Il lato oscuro di Isaac Newton e le Piramidi
Non tutti sanno che Isaac Newton, uno dei più grandi uomini del razionalismo, della scienza, della fisica e della matematica fantasticava con teorie che riguardano le tematiche apocalittiche, le fantasie alchemiche, gli esoterismi e i codici segreti della Piramide e della Bibbia.
A dimostrazione di ciò, in questi giorni sono andati all’asta da Sotheby’s gli scritti inediti del famoso scienziato, che riguardano i codici segreti delle Piramidi e della Bibbia.
Note, che rivelano gli interessi apocalittici ed esoterici di un uomo che paradossalmente era noto soprattutto per la sua razionalità, ma per Isaac Newton , questi interessi erano al pari di vere e proprie ossessioni.
Il lato oscuro di Isaac Newton
Sir Isaac Newton (25 dicembre 1642 – Londra, 20 marzo 1726) è stato un matematico, fisico, filosofo naturale, astronomo, teologo, storico e alchimista inglese, considerato uno dei più grandi scienziati di tutti i tempi, ricoprendo anche il ruolo di direttore della zecca inglese e quello di Presidente della Royal Society.
Fra le molte cose di carattere scientifico razionale, Newton aveva una fissa, e cioè quella di trovare le prove che riguardano i segreti dell’alchimia degli antichi egizi che nel corso del tempo sono state perse.
Come riporta Peter Dockrill per Science Alert , molte delle note inedite di Newton riguardanti l’alchimia, le questioni occulte e la famigerata apocalisse biblica, riemersero solo dopo la sua morte, e cioè attorno il 1727.
Logicamente Newton, all’epoca, teneva queste sue teorie ben nascoste, in quanto la Chiesa avrebbe visto molte delle sue idee se non tutte, come idee nettamente eretiche.
Infatti i suoi discendenti, nel corso degli anni si assicurarono che pochissime persone vedessero i documenti, testi pieni di prove di quanto fossero eretiche le sue opinioni.
Le Piramidi secondo Newton
Secondo l’ Observer , Newton iniziò a studiare le piramidi nel 1680.
A quel tempo, era in esilio autoimposto nella sua casa di famiglia, Woolsthorpe Manor nel Lincolnshire, riprendendosi da un attacco al suo lavoro da parte di Robert Hooke , un rivale scientifico e membro della prima istituzione scientifica della Royal Society .
Il paradosso che gira attorno a Newton, è quello che esso considerava il suo lavoro in matematica e fisica, secondario rispetto all’alchimia e alla teologia.
Come alcuni altri studiosi europei del suo tempo, Newton credeva che gli antichi egizi possedessero una conoscenza che era stata persa nei secoli successivi.
La ricerca di antichi segreti occulti era un nodo centrale dell’alchimia, un argomento che Newton studiò a fondo come del resto ha affermato Sotheby’s durante la quotazione dell’asta di questi giorni.
Newton era molto interessato al cubito, un’unità di misura usata dai costruttori della Grande Piramide.
Credeva che potesse consentirgli di capire le dimensioni esatte di altre strutture antiche, in particolare, sperava di conoscere le dimensioni del Tempio di Salomone, che pensava potesse contenere la chiave per comprendere l’apocalisse biblica.
Lo scienziato rivolse il suo interesse anche per la piramide per comprendere la gravità, inoltre pensava che gli antichi greci avessero misurato con successo la circonferenza della Terra usando un’unità chiamata stade, che credeva fosse stata presa in prestito dagli egiziani.
Le credenze religiose di Newton
Newton aveva credenze religiose che erano in contrasto con il cristianesimo tradizionale, infatti respingeva la Santissima Trinità e vedeva invece Gesù Cristo come un intermediario tra Dio e l’umanità.
Era anche interessato alla profezia biblica e sperava di decodificarne gli indizi per rivelare intuizioni sugli eventi del futuro, in particolare sulla Seconda Venuta.
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