Pfizer, una storia tormentata da scandali e denunce
Finalmente grazie a Pfizer e la relativa messa in produzione del suo vaccino anti covid-19, tutti potranno tranquillamente scegliere di vaccinarsi. Il vaccino secondo i dati forniti ha un’efficacia che varia dal 90% al 95%.
Bisogna essere quindi felici e ottimisti? Sinceramente non lo so con certezza, potrei essere tutto tranne che uno specialista nel settore, in questo articolo mi limiterò solo a raccontarvi chi è Pfizer, a voi le conclusioni.
PREMESSA
Non sono un no vax, anzi al contrario credo nella bontà dei vaccini, la storia è testimone di quante vite la scienza medica abbia salvato grazie ai vaccini, sarebbe sconcertante sputare a tale ricerca negando una tale evidenza.
Se oggi ho qualche dubbio sulla bontà del vaccino anti covid-19 prodotto da Pfizer-BioNTech, non è solo perchè ha sfornato un prodotto di fretta e furia in meno di un anno, è solo perchè esiste un’altra storia che al momento sembra essere poco raccontata, anzi penso fortemente che al momento sia evitata come la peste.
Introduzione
Sappiamo tutti quanti che grazie alla produzione del vaccino gli indici delle borse mondiali hanno ottenuto risultati positivi quasi ovunque, inutile negare che la pandemia ha arricchito alcuni a dispetto di altri, ad esempio il SEO Albert Bourla ha venduto 132.508 azioni del colosso farmaceutico, per la cifra di 5,56 milioni di dollari, creando non poche polemiche, in seguito l’azienda ha risposto alle accuse rivolte della stampa dichiarando che la vendita era già programmata e legata al raggiungimento di un livello di quotazione.
Lasciando perdere il fattore economico, passiamo alla notizia che riguarda la distribuzione del vaccino anti covid-19 in questi giorni, logicamente ha rappresentato per molti una ventata di fervido ottimismo che darà il giusto equilibrio sia in campo sanitario sia in campo economico, sappiamo tutti quanti che l’economia a livello globale a causa di questo “simpatico” coronavirus ha preso una piega abbastanza devastante.
Ma come molti ben sanno la medaglia ha sempre due facce ben distinte, infatti se da un lato nutriamo ottimismo, dall’altro vengono alimentati forti dubbi sulla bontà dello stesso vaccino.
Per molte persone infatti esistono ancora varie incognite e non parlo dei no vax, parlo di tante persone come me che invece di buttarsi a capofitto su una presunta vaccinazione si pongono alcune “fottutissime”domande, domande che per certi versi non avranno un’immediata risposta.
Basti considerare che, sopratutto nei social, alcuni medici invece di spiegare con il giusto verso il perchè bisogna vaccinarsi, preferiscono attaccare con arroganza e presunzione tali soggetti, ciò lo ritengo estremamente poco professionale, tra l’altro alcuni medici che hanno straparlato li conosco nella vita reale, sono quei medici generici che a fatti concreti non capiscono la differenza fra un semplice raffreddore e un’allergia primaverile. Per fortuna la figura del medico non è solo questa, esistono i veri professionisti, quelli in prima linea che salvano con audacia vite ogni giorno.
Ma adesso passiamo subito all’azione evitando discorsi parzialmente inutili o scontati, vediamo chi c’è dietro il colosso Pfizer.
La storia di Pfizer
Mettiamo da parte per un’attimo il vaccino, che probabilmente sarà anche efficace e salverà molte vite, parliamo di Pfizer e tutto quello che riguarda la sua storia, una storia letteralmente tormentata da scandali e denunce.
La Pfizer nasce nel lontano 1849, è una società Big Pharma di New York che tocca l’apice attorno il 1997.
Infatti in quell’anno anche la rivista Fortune gli dedica la copertina mostrandola al mondo come miglior azienda farmaceutica.
Pfizer è molto conosciuta, specialmente per aver scoperto l’acido citrico utilizzato per la produzione della Coca Cola e della produzione di massa di penicillina e Vitamina C, inoltre fu famosa per la produzione di alcuni farmaci come:
- Xanax
- Viagra
- Advil
La sua crescita negli anni è stata inarrestabile, al punto che fino al 2017 è stata la seconda casa farmaceutica al mondo per fatturato.
Beh allora qual’è il problema di Pfizer? Perchè la sua storia dovrebbe essere tormentata da innumerevoli scandali?
Dietro gli enormi guadagni si nascondevano pratiche di marketing totalmente illegali come la vendita di prodotti off-label, indicati per curare patologie diverse e vendita di prodotti inadeguati estremamente nocivi per la salute.
Fu per questi motivi che la Pfizer ha affrontato migliaia di cause legali per lesioni e pratiche di vendita illegali, ricevendo la pena pecuniaria più salata della storia per un’azienda farmaceutica, quasi 2,5 miliardi di dollari.
Fu così che Pfizer dopo circa due decenni raggiunge un altro tipo di primato, questa volta negativo, diventando nel 2018 la peggior azienda farmaceutica al mondo, ciò secondo il Reputation Istitute, una società che pubblica rapporti sulla reputazione di note aziende.
Nota: Tra le accuse rivolte alla casa farmaceutica, abbiamo anche le sperimentazioni sull’uomo, finite molto male, come vedremo più avanti.
Alcune delle cause affrontate da Pfizer
- Nel 2013 l’azienda patteggiò 55 milioni di dollari di risarcimento per le pratiche di marketing off-label legate al prodotto Protonix (Protopranzolo, utilizzato per problemi gastrointestinali)
- Sono state aperte circa 10.000 cause da parte di donne a cui era stato prescritto impropriamente il medicinale per curare il cancro al seno. Il farmaco in questione era il Prempro (usato per trattare i sintomi della menopausa e per prevenire l’osteoporosi). Le cause furono in gran parte risolte entro il 2012 per la modica cifra di 1 miliardo di dollari.
- Pfizer ha affrontato circa 3.000 cause per lo Chantix, farmaco utilizzato per trattare la dipendenza da nicotina. Le persone sotto trattamento sperimentarono pensieri suicidi e disturbi psichiatrici dopo aver usato il farmaco. Pfizer mise fine a parte delle accuse con un risarcimento di 288 milioni di dollari.
- Questa invece è un’accusa mossa al colosso farmaceutico da oltre 250 consumatori, l’accusa consisteva nell’aver promosso attivamente l’uso di un medicinale alle donne incinte nonostante la conoscenza dei rischi di malformazioni per i nascituri. Purtroppo gran parte dei casi sono stati archiviati nel 2016 per mancanza di prove. Il farmaco in questione era il Zoloft prescritto per il trattamento della depressione e dei disturbi d’ansia nei pazienti adulti ed adolescenti.
- A causa di un farmaco il Effexor (prescritto per curare depressione, ansia e attacchi di panico ) i pazienti accusarono malformazioni nei propri feti fino ad arrivare a pensieri suicidi. Ma anche in questo caso la Big Farma riuscì a scamparla, infatti nel settembre 2015, le cause contro Effexor sono state archiviate.
- Nel 2009, Pfizer pagò oltre 2 miliardi di dollari per il più grande accordo di frode sanitaria nella storia del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti. La Pfizer accettò di pagare l’ingente somma in seguito alle responsabilità civili e penali derivanti dalla promozione illegale di quattro farmaci: il Bextra, un farmaco antinfiammatorio, il Geodon, un farmaco antipsicotico, il Zyvox, un antibiotico e il Lyrica, un farmaco antiepilettico. L’”astuzia” di Pfizer era quella di incaricare i suoi rappresentanti di vendita nel trasferire i medicinali ai dottori per patologie diverse da quelle indicate e in dosi superiori a quelle approvate, nonostante i rischi per i pazienti. L’inchiesta fu possibile solo grazie alle testimonianze di John Kopchinski, un ex rappresentante di vendita della Pfizer.
Potremmo continuare ancora a raccontare le “allegre avventure” di Pfizer, ma penso che questi punti facciano riflettere già abbastanza. Ciò nonostante voglio raccontarvi un’ultima storia che reputo la ciliegina sulla torta.
Il contenzioso di Kano
Fra le tante cose, la nota casa farmaceutica si è macchiata di un altro crimine a dir poco agghiacciante, questo crimine fu la sperimentazione illecita di un antibiotico direttamente sull’uomo.
L’antibiotico in questione era il Trovan, sperimentato a metà degli anni 90. Il Trovan, aveva tutte le carte in regola per far guadagnare molti milioni di dollari, infatti la sua efficacia era comprovata da 87 studi in 27 paesi diversi.
L’unica incognita consisteva nel fare un test, un test pediatrico in caso di patologia infettiva acuta come la meningite, cosa impossibile da condurre negli Stati Uniti.
Nel 1996 a Kano, una cittadina nel nord della Nigeria, guarda caso ci fu un’epidemia di meningite che sterminò 12.000 persone.
L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) lanciò un programma di emergenza, la Pfizer colse l’occasione per effettuare finalmente i suoi test pediatrici, aderendo al programma e proponendo di curare 200 bambini con il Ceftriaxone, il miglior farmaco anti-meningite a quei tempi. Fin qui tutto ok!
Tuttavia solo la metà dei bambini furono curati con il Ceftriaxone mentre agli altri fu somministrato il Trovan per valutare le differenze tra i 2 medicinali.
Tra 100 bambini curati con il Trovan, 5 morirono e molti altri rimasero vittime di cecità, malformazioni e paralisi.
Per i medici della Pfizer fu comunque un buon risultato, l’antibiotico nel 1996 venne commercializzato in Europa (solo per gli adulti), ma due anni dopo, fu ritirato dal mercato per l’altissima tossicità.
Come è facile intuire il caso scosse notevolmente l’opinione pubblica di tutto il mondo, il Whashington Post pubblicò un inchiesta che durò 11 mesi, dal titolo “The body hunters” (i cacciatori di corpi), dedicata proprio alla sperimentazione illecita sui bambini nigeriani.
Triste storia di una bambina di Kano
Sui fatti che riguardano Kano bisogna raccontare il triste caso di una bambina nigeriana di 10 anni che si ammalò di meningite, il cui nome nelle cartelle cliniche fu sostituito dal numero 6587-0069.
La bambina riuscì a trovare rifugio in un ospedale da campo dove erano arrivati medici stranieri per somministrare gratuitamente medicinali molto costosi.
Da un lato c’era il campo di Medici Senza Frontiere, costruito unicamente nel tentativo di salvare vite umane.
Poi c’era il campo creato dai ricercatori della Pfizer per condurre esperimenti sui bambini.
Il fato volle che la bambina finisse con gli ultimi.
I medici che lavoravano per la Pfizer e che presero in cura la bambina le prelevarono il liquido spinale, valutarono i sintomi e la registrarono come paziente n. 0069 presso il sito di test n. 6587 nell’esperimento n. 154-149.
Il primo giorno le somministrarono 56 milligrammi di Trovan, purtroppo nell’arco delle 24 ore successive la bambina cominciò ad indebolirsi inoltre uno dei suoi occhi si bloccò, la piccola morì il giorno dopo.
Che dire? La Pfizer è anche questo! Scusate se al momento sono un pò scettico sulla bontà del vaccino anti covid-19, il tutto deriva dal fatto che ho seri dubbi sulla bontà della stessa Pfizer.
Mi raccomando eh! Non spariamo la cavolata che qualcuno ha osato pronunciare:
“Il fine giustifica i mezzi”
in questo caso i mezzi sono gli esseri umani.
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