Harvard, siamo stati visitati nel 2017 dagli alieni e altri stanno arrivando
Il famoso oggetto spaziale Oumuamua fa parlare ancora una volta di se, viene rafforzata l’ipotesi secondo la quale, l’oggetto non era un semplice asteroide, ma al contrario un vero oggetto spaziale alieno. Secondo il famoso professore di Harvard gli alieni, tramite Oumuamua ci hanno fatto visita nel 2017.
Parliamo ancora una volta del noto professore Avi Loeb, che nel suo prossimo libro, ” Extraterrestrial: The First Sign of Intelligent Life Beyond Earth “, in uscita il 26 gennaio, esporrà con chiarezza il motivo per cui un oggetto come Oumuamua non poteva essere solo un comune “pezzo di roccia spaziale”, ma bensì qualcosa di più, un’oggetto dotato di alta tecnologia aliena.
Oumuamua
Il misterioso oggetto spaziale secondo i ricercatori ha viaggiato verso il nostro sistema solare dalla direzione di Vega, una stella abbastanza vicina al nostro sistema solare, infatti si trova ad una distanza di circa 25 anni luce da noi.
Nota: L’oggetto è stato individuato per la prima volta da un osservatorio alle Hawaii contenente il Panoramic Survey Telescope. Oumuamua ha intercettato il piano orbitale del nostro sistema solare il 6 settembre 2017.
Secondo Avi loeb il 9 settembre del 2017, la sua traiettoria lo portò più vicino al sole. Alla fine di settembre, schizzo via a circa 58.900 miglia orarie oltre la distanza orbitale di Venere, e poi, il 7 ottobre, passò oltre la Terra prima di muoversi rapidamente verso la costellazione di Pegaso.
Oumuamua è stato il primo oggetto interstellare mai rilevato all’interno del nostro sistema solare, gli astronomi non sono stati in grado di scattare foto nitide ma grazie ai telescopi puntati costantemente sull’oggetto per 11 giorni, furono raccolti innumerevoli dati.
All’inizio, gli scienziati pensarono che si trattasse di una normale cometa, ma Loeb in base alle caratteristiche del corpo interstellare partorì un’altra ipotesi, probabilmente Oumuamua consisteva in una tecnologia scartata da una possibile civiltà aliena.
Le caratteristiche di Oumuamua
Le principali caratteristiche che hanno portato Loeb a tale conclusione sono:
- la particolare forma e dimensione di ‘Oumuamua, secondo gli studiosi l’oggetto era circa 10 volte più lungo di quanto fosse largo, assumendo la forma di un sigaro
- il modo in cui l’oggetto rifletteva la luce solare, infatti questa variava di dieci volte ogni otto ore esatte, suggerendo che era il tempo impiegato per completare una rotazione completa
- Oumuamua era insolitamente brillante, fino a dieci volte in più dei tipici asteroidi o comete rocciose
- il modo in cui l’oggetto si muoveva, infatti secondo Loeb e come riportato nel suo libro vi era un vistoso e anomalo eccesso di spinta.
Loeb ha calcolato che con queste e altre anomalie riscontate, le probabilità che ‘Oumuamua fosse una cometa casuale erano di circa 1 su un quadrilione, ciò ha portato alla sua ipotesi un gran successo.
Teorie contrarie
Logicamente, non tutti nella comunità scientifica sono d’accordo con la teoria di Loeb.
Nel luglio 2019, il team ‘Oumuamua dell’International Space Science Institute ha pubblicato un articolo su Nature Astronomy in cui scriveva:
“Non troviamo prove convincenti per favorire una spiegazione aliena per’ Oumuamua”.
Alcuni scienziati hanno suggerito che l’accelerazione anomala di ‘Oumuamua è stata causata dall’idrogeno congelato sulla sua superficie che si è trasformato in gas.
Ma Loeb in collaborazione con un’altro ricercatore hanno pubblicato un documento che dimostra che un iceberg di idrogeno che viaggia attraverso lo spazio interstellare evaporerebbe molto prima di raggiungere il nostro sistema solare.
Qualunque sia la verità, la posta in gioco è molto alta … e comunue non ho l’ora che esca questo libro.
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