Il mistero degli enormi monoliti di Baalbek

Nella valle della Beqāʿ, Libano, si trova un antichissimo e misterioso sito archeologico di nome Baalbek. Il sito presenta particolari costruzioni realizzate con i più grandi blocchi di pietra mai osservati, e sfidando quasi le leggi della fisica conosciuta.

Baalbek è un luogo sacro riconosciuto da tutti i popoli del passato (circa 5000 anni fa), anche se oggi non si conosce con esattezza a cosa fosse dovuta la sua sacralità.

Anche i romani, quando conquistarono la regione, vi costruirono sopra un tempio dedicato al dio Baal-Giove.

Uno dei misteri più importanti che avvolge il misterioso sito archeologico è il fatto che la parte più antica, la piattaforma su cui poggia il tempio di Giove, ha delle dimensioni che vanno oltre l’incredibile, specialmente quando si parla delle tre pietre che formano la stessa base e che danno vita al Trilithon.

Ognuno di questi monoliti è lungo circa 20 metri, con un peso di 800 tonnellate, la particolare architettura e messa in opera di queste enormi pietre al momento non è riconducibile a nessuna cultura storica conosciuta.

Sono molte le domande che sorgono riguardo i misteri di Baalbek:

  • Come hanno fatto operai e ingegneri di un popolo così antico a spostare queste enormi pietre?
  • Come fecero ad intagliarle senza l’ausilio di utensili adeguatamente tecnologici?
  • Come fecero a posizionarli in maiera così esatta?
Baalbek

Baalbek – img. dal web

Baalbek

Le dimensioni di un blocco di Baalbek rispetto ad una persona – img. dal web

Studi e spiegazioni di Baalbek

Jean-Pierre Adam, archeologo francese, specializzato in architettura antica, fra tanti è stato una delle figure più rilevanti ad aver condotto fin dall’inizio studi adeguati che riguardalo il sito di Baalbek.

L’archeologo nel suo trattato ” A propos du trilithon de Baalbek. Le transport et la mise en oeuvre des mégalithes”, cerca di spiegare le tecniche che l’antico popolo utilizzò per trasportare gli enormi blocchi,  citando anche i resoconti di alcuni autori antichi, come ad esempio Vitruvio o Senofonte.

Secondo l’archeologo molto probabilmente furono utilizzati dei tronchi sotto il monolite man mano che veniva intagliato,  inoltre furono utilizzate delle specifiche ruote in legno e bronzo per il trasporto.

baalbek

baalbek

Per quello che mi riguarda la teoria di Adam potrebbe andare anche bene, ma se dalle foto andiamo a paragonare le dimensioni dei blocchi con quelle di una persona il tutto prende una credibilità difficilmente digeribile.

Le dimensioni tra uomo e blocchi sono davvero spropositate, magari fu utilizzata una tecnica diversa da quella ipotizzata dall’archeologo francese, e che ormai è andata perduta nel tempo.

Sembra quasi come se Adam abbia partorito teorie di costruzione molto simili a quelle ipotizzate per le Piramidi di Giza, che per molti, ancora oggi, sono aspramente discutibili, logicamente io non sono un archeologo ne un architetto specializzato, quindi quello che penso per certi versi non ha molta rilevanza.

A questo punto mi chiedo:

Perchè questo antico popolo si complicò la vita, scegliendo di utilizzare tre monoliti enormi quando in alternativa avrebbero potuto creare la piattaforma con dei blocchi più piccoli ???

Dalle molte ricerche sul web non ho trovato nessuna risposta, e molto probabilmente è solo perchè al momento tale risposta non esiste.

Molto probabilmente utilizzarono tali blocchi in modo che la piattaforma fosse stata il più possibile resistente e capace si sostenere qualsiasi peso, ma se è così, tale piattaforma cosa mai avrebbe dovuto sostenere a quell’epoca? Sinceramente non ne ho la più pallida idea.

Nota: L’ambiente in cui si trovano i templi di Baalbek, è prettamente montuoso e privo di corsi d’acqua nelle vicinanze che avrebbero facilitato il trasporto dei blocchi per mezzo di imbarcazioni costruite ad hoc.

Altre antiche piattaforme nel mondo riutilizzate da altri popoli

Sparse per il mondo, esistono casi simili a quello di Baalbek, dove antichissime piattaforme di origine sconosciuta o quasi, sono state utilizzate da altri popoli per erigere monumenti.

Una di queste è quella su cui poggia il Tempio Maya di Palenque, in Messico.

Anche a Gerusalemme, è presente una piattaforma dove sopra poggiano enormi monoliti, il più grande è chiamato Western Stone, conosciuto anche come Pietra Occidentale, esso è considerato come uno degli oggetti più pesanti mai sollevati dagli esseri umani senza l’ausilio di tecnologia adeguata.

Western Stone

Western Stone

Risolto uno dei misteri di Baalbek

A quanto pare Giulio Magli, professore di Archeoastronomia al Politecnico di Milano, nel suo studio pubblicato su Archaeoastronomy in the Roman World ha fatto un’interessante scoperta.

Secondo lo studioso il Tempio di Giove di Baalbek è orientato verso il levare delle Pleiadi, un gruppo di stelle legato alla fertilità e al rinnovamento nel mondo greco-ellenistico, questa una scelta di orientamento che sarebbe insolita per un architetto romano.

So per certo che parlando di Pleiadi a molti di voi si è accesa una particolare campanellina, ma in questo articolo non parlerò di ciò.

Diciamo solo che le Pleiadi sono senza ombra di dubbio l’oggetto più suggestivo del cielo visibile.

Il grande astronomo Otto Struve ha affermato che le Pleiadi sono state l’oggetto più fotografato e studiato del cielo al di là del sistema solare, e questo primato continua tuttora.

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