Il mistero del Monte Olimpo, dimora degli Dei o base extraterrestre?

Il Monte Olimpo sede dei leggendari Dei, venerati dagli antichi Greci, gli Dei che venivano immaginati con le sembianze umane e con abitudini di vita simili a quella degli uomini.

Vivevano sul loro monte tra le nuvole che avvolgendo totalmente la cima, impedivano agli stessi uomini di vederli.

Poche montagne nel corso del tempo hanno fatto parlare di se come lo è stato per il Monte Olimpo, che racchiude una storia leggendaria ricca di fascino, al punto che ancora oggi su questa famosa montagna vengono raccontati i miti degli dei che lì avevano dimora fissa.

Il mistero del Monte Olimpo

A livello fisico, il massiccio montuoso che contiene il picco indicato come Monte Olimpo, è un sito composto per lo più da rocce granitiche, la regione dell’Olimpo contiene un’abbondante biodiversità, motivo per cui si trova all’interno delle aree protette dall’UNESCO, il suo parco nazionale è il più antico della Grecia.

E’ situato sulla costa egea al confine tra Tessaglia e Macedonia, nel corso dei secoli, il Monte Olimpo ha avuto una grande importanza, non solo nella mitologia, ma anche nella geologia e nell’ecologia.

Inoltre non bisogna stupirsi se ha avuto anche un notevole riscontro da parte di molti teorici dell’ufologia.

A quanto pare i primi esseri umani a vivere nelle vicinanze del Monte Olimpo furono probabilmente i Neanderthal. Le prime testimonianze archeologiche delle comunità di Neanderthal vicino alla montagna risalgono a circa 100.000 aC. I primi esseri umani moderni, Homo sapiens , sono entrati nell’area circa 40.000 anni fa.

Nota: Homo neanderthalensis, comunemente detto uomo di Neandertal, è un ominide strettamente affine all’Homo sapiens che visse nel periodo Paleolitico medio, periodo compreso tra i 200 mila e i 30 mila anni fa. Questo particolare ominide prende il nome dalla Valle di Neander presso Düsseldorf in Germania, dove vennero ritrovati i primi resti fossili. Gli studiosi pensano che fu un Homo molto evoluto, in possesso di tecnologie litiche elevate e dal comportamento sociale piuttosto avanzato, al pari dei sapiens di diversi periodi paleolitici. Convissuto nell’ultimo periodo della sua esistenza con lo stesso Homo sapiens, l’Homo neanderthalensis scomparve in un tempo relativamente breve, evento che costituisce un enigma scientifico oggi attivamente studiato.

Non si sa di preciso quando gli antichi greci iniziarono a raccontare le affascinati storie sul Monte Olimpo, o quando lo considerarono sacro. Tuttavia, è possibile che alcune storie greche possano essere state ispirate da eventi geologici reali nella preistoria umana nella regione dell’Olimpo.

Un esempio è la prova dell’impatto di un asteroide o di una cometa, che potrebbe aver ispirato storie sulle battaglie tra gli dei.

Oggi non è raro che cime significative prendano il nome dal Monte Olimpo infatti esistono almeno 20 montagne che ne prendono il nome, nove si trovano in Nord America, alcune nell’Egeo e persino alcune in Australasia.

Inoltre, anche una montagna extraterrestre e quando dico extraterrestre lo dico nel vero senso della parola, prende il nome dal Monte Olimpo, parliamo della gigantesca montagna vulcanica, Olympus Mons, sul Pianeta Rosso (Marte).

Il gigantesco Monte Olimpo di Marte

Resta il fatto che per gli antichi greci e per tante altre antiche civiltà, il Monte Olimpo era la dimora fissa degli antichi dei del passato, quindi, considerando ciò, bisognerebbe chiedersi: come mai tutte le antiche civiltà dell’epoca, condividevano le stesse credenze?

I greci credevano che i loro dei, avessero combattuto una grande battaglia per poter controllare l’Universo proprio dalla cima del Monte Olimpo.

Credenze da attribuire a dei mitologici? O a qualcosa di diverso?

Il mistero dell’antico osservatorio macedone

Nella vicina Macedonia è stato ritrovato qualche decennio fa, un’antico osservatorio vecchio di 3800 anni, che indicherebbe l’interesse di antiche civiltà nel registrare fenomeni celesti. Il che potrebbe portare a molti dubbi e curiosità.

monte olimpo
osservatorio di Kokino

Parliamo dell’osservatorio che fa parte del sito archeologico di Kokino, un sito datato all’età del bronzo che secondo gli archeologi, sarebbe stato utilizzato non solo come montagna sacra ma come accennato, anche da osservatorio astronomico.

Non trovate strano il fatto che le popolazioni dell’età del bronzo fossero interessate ai fenomeni celesti? Parliamo di 4 mila anni fa.

La città sacra di Dion

La nota al merito va anche alla misteriosa città di Dion, sita proprio ai piedi del Monte Olimpo. Ancora oggi questa affasciante città antica è un’importante meta per i pellegrini che la reputano una città molto speciale ed “energetica”.

La città deve il suo nome alla vicinanza di un importante santuario di Zeus, nella tradizione mitologica riportata da Esiodo, Thyia, discendente di Deucalione, ebbe due figli da Zeus, Magnes e Macedonia, che vivevano in Pieria ai piedi del Monte Olimpo .

Si dice che il sito archeologico fu scoperto a partire dalle sorgenti del monte Olimpo presenti in superficie. Le prima vestigie, risalendo al terzo secolo a.C., sono opera dei re della Macedonia.

Lo stesso Alessandro il Grande vi soggiornò per attirarsi i favori di Zeus prima di partire alla conquista di nuovi territori in Asia minore. Lì fece erigere a tal fine ben 25 statue di rame (nel 334 a.C.).

città sacra di Dion

Alcuni racconti descrivono i lampi di luce e gli strani rumori che sapevano di guerra, provenienti dal Monte Olimpo, a questo punto viene da chiedersi, erano realmente scaramucce fra divinità mitologiche greche?

Per molti appassionati di ufologia, il Monte Olimpo non era altro che una ben posizionata base extraterrestre sulla Terra e gli dei non erano altro che entità extraterrestri al comando di eserciti alieni.

Tutto molto fantascientifico vero? Direi proprio di si, ma se analizziamo tutta la storia secondo un’altra prospettiva, potrebbe risultare, ad esempio, ancora più fantascientifico quel noto racconto che parla di un uomo che riusciva a camminare sull’acqua, moltiplicava i pesci e trasformava la stessa acqua in vino. Quindi che ognuno sia libero di credere a quello che vuole.

La vetta degli Dei

Come accennato la vetta che si credeva fosse la dimora degli antichi dei greci, è una cima scolpita dai ghiacciai che la rende la montagna rocciosa più alta dell’intera Grecia con i suoi 2917 metri.

Nell‘Iliade di Omero , la leggendaria dimora degli dei viene descritta in modo particolarmente elaborato, infatti è descritta come un’antica acropoli greca, al pari di un complesso fortificato formato da palazzi collinari.

L’acropoli fu costruita appena sotto il picco principale, e questa fungeva come uno dei troni del Dio degli uomini e degli stessi Dei, cioè Zeus.

All’interno dell’acropoli erano presenti anche i palazzi appartenenti agli altri dei le cui porte d’oro dell’acropoli erano sorvegliate costantemente dalle tre Ore (dee delle stagioni).

Gli edifici del complesso erano costruiti in pietra con fondazioni in bronzo, circondati da cortili lastricati d’oro.

Il palazzo di Zeus aveva una sala centrale con camere da letto private e ripostigli laterali, che riflettevano i tipici palazzi dell’antica Grecia del periodo di Omero.

La sala principale era utilizzata sia per tenere i consigli divini che per le feste degli dei. Inoltre di fronte al palazzo principale c’era un ampio cortile dove si riunivano tutti gli dei.

I dodici dei dell’Olimpo

I dodici dei dell’Olimpo (anche se realmente potevano essere tutt’altro), erano Zeus, Era, Demetra, Estia, Poseidone, Efesto, Ares, Apollo, Artemide, Hermes, Afrodite e Atena,  c’era anche un tredicesimo dio, Ade il dio degli Inferi ma questo non viveva sul Monte Olimpo.

Gli Dei sul monte, avevano qualità e poteri sovrumani, ma allo stesso tempo, si dice che possedevano difetti tipici degli umani, infatti erano facili all’ira e spesso mostravano invidia e gelosia l’uno con l’altro.

Quando la loro volontà lo richiedeva, gli Dei dell’Olimpo erano pronti anche ad andare in soccorso e a proteggere gli uomini che dimostravano di essere valorosi.

Vediamo nel dettaglio le caratteristiche di questi leggendari dei o extraterrestri se vogliamo.

Zeus (Giove)

statua di Zeus

Tra tutte le divinità non solo greche ma anche romane, Zeus è la più importante, infatti esso non solo viene considerato il padre di tutti gli dei ma anche dell’intero genere umano.

Questa sottigliezza riporta alle note teorie risalenti al tempo in cui, gli dei scesi dal cielo modificarono geneticamente gli umani sulla Terra o quando si accoppiarono con le figlie degli uomini.

Un noto passo della Genesi 6,2 dice:

“i figli di Dio videro che le figlie degli uomini erano belle e ne presero per mogli a loro scelta.”

Cosa può significare? Perché gli autori hanno sentito il bisogno di dividere l’umanità in due categorie?

A differenza dei greci, nell’antica Roma, a Zeus gli veniva attribuito il nome di Giove, ciò nonostante in entrambe le credenze (greca e romana) egli rappresenta il Dio del cielo, delle piogge, colui che poteva scagliare fulmini distruttivi contro chiunque lo meritasse.

Zeus era figlio di Crono e Rea, fu salvato dalla madre al momento della nascita, la quale lo sottrasse ad un orribile destino. Infatti si narra che Crono, per evitare l’avverarsi della profezia secondo la quale sarebbe stato spodestato dai propri figli, li divorò subito dopo la nascita, ovvero Estia, Demetra, Era, Ade e Poseidone.

Si dice anche, che Rea moglie di Cronos al momento della nascita di suo figlio Zeus, lo sostituì con un sasso e lo avvolse tra le fasce per far sì che Crono non lo riconoscesse quando lo divorò.

Da quel giorno in poi, alcune leggende narrano che Zeus durante la sua infanzia fu accudito da Gaia (Madre Terra), altre raccontano che fu accudito da una ninfa di nome Adamantea, altre ancora da una ninfa di nome Cinosura e altre ancora da una mortale chiamata Melissa.

Resta il fatto che Zeus arrivato in età adulta riuscì ad affrontare suo padre Crono costringendolo a rigettare i suoi fratelli a cui salvò la vita.

Alcune leggende raccontano che Zeus riuscì a squarciare il ventre di Crono, quel giorno non riuscì a liberare solo i suoi fratelli ma anche gli Ecatonchiri e i Ciclopi.

Era (Giunone)

stata di Giunone

Oltre che sorella, Era (dea del matrimonio), fu anche moglie di Zeus. Nella mitologia romana viene associata al nome di Giunone dove veniva adorata come la dea dell’amore.

Come tutti i fratelli di Zeus, anche Era fu mangiata subito dopo la nascita dal padre Crono.

Si dice che Era fosse molto gelosa del marito, infatti attuò diversi piani di vendetta nei confronti delle amanti di Zeus e dei loro figli.

Ancor più forte, fu l’odio che Giunone riversò nei confronti dell’intero genere umano. Questo a causa delle numerose relazioni extraconiugali che il Dio dell’Olimpo ebbe con le donne umane.

Nota: Dall’unione di Zeus con donne mortali, nacquero numerosissimi figli per metà dei e per metà mortali, i leggendari semidei. Un semidio è un essere metà uomo e metà dio, oppure anche un demone, se si tiene presente che la parola “daemon” sta proprio ad indicare un essere a metà strada tra la natura umana e quella divina. Il semidio pur essendo dotato di poteri sovrumani poiché ha quasi sempre un dio o una dea come genitore, egli non può però godere di un completo stato di divinità, essendo per appunto per metà umano, e dunque anche un comune mortale, tuttavia in certi rarissimi casi abbiamo semidei che acquisiscono l’immortalità, un’esempio tipico è Dioniso, che a sua volta poteva generare altri semidei.

Demetra

statua di Demetra

Demetra è la Dea dell’Agricoltura e dei raccolti, artefice delle stagioni, della vita e della morte, protettrice del matrimonio e delle leggi sacre.

Era la sorella maggiore di Zeus, e come tutti gli altri anche lei subì la stessa sorte dei suoi cinque fratelli divorati alla nascita dal padre Crono.

E’ molto nota la leggenda secondo la quale Demetra scatenò una carestia che si sarebbe rivelata letale per l’intero genere umano se Zeus non fosse intervenuto per patteggiare con Ade (Dio degli inferi) la restituzione della figlia Persefone.

Infatti il Dio degli Inferi, era follemente innamorato della bella e giovane figlia di Demetra, al punto che decise di rapirla per farne la sua regina.

Quando la Demetra lo venne a sapere si infuriò al punto da scatenare una terribile carestia che si diffuse per tutta la Terra, Zeus, preoccupato per le sorti del genere umano, dovette per ben due volte patteggiare con Ade il ritorno di Persefone.

Estia

statua di Estia

Estia sorella di Zeus rappresentava la Dea del Fuoco, più precisamente dei fuochi sacri e del focolare domestico.

Questa dea è nota per il suo voto di castità, infatti respinse con forza le adulazioni delle più importanti divinità tra cui Poseidone e Apollo che invano chiesero a Zeus la sua mano.

Poseidone (Nettuno)

statua di Poseidone

Poseidone fratello di Zeus, chiamato anche Nettuno nella mitologia romana, non era considerato solo il Dio del Mare, ma anche il protettore dei cavalli e colui che scatenava i terremoti. Non a caso Poseidone era famoso  per l’abilità di scatenare con tutta la sua furia distruttiva tempeste così violente da uccidere chiunque.

Nota: In alcune leggende Poseidone compare come il fratello maggiore di Zeus, in altre come il fratello minore.

Poseidone aveva come moglie Alia, la quale partorì sei figli maschi ed una figlia femmina di nome Rodo.

Anche il Dio del Mare, come suo fratello Zeus, vanta una lunga lista di amanti, sia tra le Dee sia tra ninfe e donne mortali.

Nota: Fu proprio a causa della relazione sentimentale con il Dio del Mare se Medusa Gorgone venne trasformata nel mostro con i serpenti al posto dei capelli che tutti conosciamo. Infatti ella, si narra, consumò la sua unione amorosa con il possente Dio sul pavimento di un tempio dedicato ad Athena.

Quest’ultima, per vendicarsi della sfacciata mancanza di rispetto, trasformò la giovane in un orribile mostro. Un mostro in grado di pietrificare ogni essere vivente che avesse incrociato il suo sguardo.

Dipinto di Medusa ad opera di Caravaggio

Efesto

statua di Efesto

Efesto era il Dio del Fuoco, ma a differenza di Estia che rappresentava i fuochi sacri e il focolare domestico, Efesto era il protettore dei fabbri, degli artigiani degli scultori e della metallurgia in genere.

La leggenda narra che Era concepì sia Ares che Efesto senza la partecipazione di suo marito Zeus, per punirlo dei numerosi tradimenti con dee e le donne mortali.

Sempre secondo la leggenda si dice che alla nascita di Efesto, sua madre rimase terrorizzata dal suo brutto aspetto, al punto che decise di scaraventarlo giù dall’Olimpo. Ma il piccolo Dio fu trovato dalle ninfe del mare Teti e Eurionome che si presero cura di lui, decidendo di allevarlo in una caverna.

Pur essendo brutto e deforme, Efesto, già all’età di nove anni dimostrò di possedere abili capacità nel forgiare i metalli. Fu così che cominciò a creare splendidi gioielli di inestimabile valore e bellezza. Li creò soprattutto per coloro che l’avevano amato e accudito.

Quando Era venne a conoscenza dell’abilità del figlio, si recò da lui e gli ordinò di costruire un trono di ineguagliabile bellezza e valore,  nel presentarsi ad Efesto, ella non rivelò la sua identità convinta che il figlio non potesse riconoscerla.

Ma il Dio fabbro capì senza problemi chi aveva davanti, aveva capito che quella donna era sua madre, la stessa che lo aveva ripudiato e abbandonato. Nel silenzio accettò subito il lavoro commissionatogli, giurando tra sé e sé che avrebbe sfruttato l’occasione per potersi vendicare.

Ben presto Efesto costruì il trono per Era, un trono tutto d’oro e di incredibile fattura, tanto bello quanto maledetto. Il suo scopo era quello di imprigionare per sempre la Dea. Infatti, una volta seduta, questa non sarebbe più riuscita ad alzarsi.

Si narra che, per potersi liberare da tale maleficio, Era fu costretta a promettere in sposa a Efesto la bella Afrodite oltre a poter tornare nell’Olimpo insieme a tutte le altre divinità.

Successivamente pare che Efesto abbia abbandonato volontariamente l’Olimpo per rifugiarsi nelle profondità del Monte Etna, stufo dei continui sbeffeggiamenti da parte degli altri dei.

A lui si deve la fabbricazione di stupendi oggetti come il Tridente di Poseidone, il Carro del Sole appartenente ad Apollo, splendidi elmi, palazzi ed altro ancora.

Ares (Marte)

Busto di Ares

Fratellastro di Athena, figlio di Zeus e di Era, Ares viene identificato come il Dio della Guerra che si contraddistingue fra tutti per l’attuazione di strategie e l’astuzia nel combattimento.

Chiamato Marte nella mitologia romana, a differenza di tutte le altre divinità incuteva ai greci un grande timore. I suoi animali sacri erano il cane e l’avvoltoio, ma gli vengono attribuiti anche animali come il barbagianni, il picchio e il gufo reale.

Si racconta che Ares vivesse in un tempio custodito dalle Amazzoni e si spostasse con un carro trainato da cavalli immortali dal respiro simile a quello dei draghi. Generalmente andava in battaglia indossando un’armatura bronzea ed impugnando una lancia.

Nota: Le leggendarie Amazzoni erano un popolo di donne guerriere della mitologia greca.

Era sempre accompagnato da terribili creature quali il demone del frastuono Kydoimos, dagli spiriti della battaglia Makhai, dagli spiriti dell’omicidio Hysminai e dalla amata figlia Alala il cui nome divenne il grido di battaglia dello stesso Ares.

I suoi compagni di battaglia erano anche Epis (la discordia) e i suoi due figli concepiti dall’unione con Afrodite moglie di Efesto, ovvero Deimos (il terrore) e Fobos (la paura).

La leggenda narra,  che il dio del sole Helios, sorprese Ares e Afrodite durante i loro incontri amorosi. Lo andò a riferire a Efesto Dio del fuoco e marito di Afrodite, il quale tese ai due amanti una trappola.
Così i due amanti vennero legati al letto proprio mentre erano nell’atto di congiungersi.

Successivamente furono mostrati, in quella posizione, a tutti gli Dei dell’Olimpo affinché potessero provare la più grande delle vergogne.

Fu Poseidone a chiedere a Zeus la liberazione dei due che sbeffeggiati da tutti e colmi di vergogna fuggirono il più lontano possibile.

Apollo

statua di Apollo

Apollo viene identificato come il Dio del Sole, ma anche come il Dio della medicina, della musica e delle profezie.

Apollo fu concepito in seguito all’unione extraconiugale di Zeus con Lato, ragione per cui fu vittima insieme alla stessa madre, dei tentativi di vendetta di Era moglie di Zeus.

Si dice che il dio Apollo per vendicarsi di Zeus che gli assassinò il figlio Asclepio, massacrò tutti i Ciclopi che avevano il compito di forgiare i fulmini allo stesso Zeus.

Si dice anche che Apollo, fu colpito da una delle fatali frecce di Eros, motivo per cui si innamorò perdutamente della ninfa Dafne. Ma questa era già a sua volta vittima di un’altra freccia stregata scagliata affinché la giovane rifiutasse l’amore di Apollo, rabbrividendo per l’orrore solamente alla sua vista.

Apollo ebbe numerose relazioni sentimentali con dee e non. Da queste ebbe altrettanti numerosissimi figli, se ne contano almeno ventinove.

Artemide

statua di Artemide

Artemide era la sorella gemella di Apollo, nata dall’unione extraconiugale tra Zeus e Lato. Tale figura viene identificata come dea della caccia, della selvaggina e dei boschi, inoltre venne adorata anche come Dea del parto.

Dalla rappresentazione iconografica viene solitamente rappresentata vestita di un leggero e corto abito, con stivali da caccia, è porta sempre con se un arco e frecce d’argento.

Hermes (Mercurio)

Mercurio, Evelyn de Morgan, 1870

Hermes, che nella mitologia romana corrisponde al nome di Mercurio, fu il frutto dell’ennesima relazione extraconiugale tra Zeus e Maia, la più bella e luminosa stella delle Pleiadi.

Nato in una grotta del monte Cillene, nel Peloponneso, Hermes era adorato come dio del commercio e dei viaggiatori.

Grazie alle sue qualità d’interprete, gli viene attribuito anche il titolo di messaggero degli dei nelle comunicazioni tra questi e gli uomini.

Si dice che Hermes avesse anche il potere di entrare e uscire dal regno degli inferi senza conseguenze, cosa che lo rese prezioso nelle trattative tra Zeus e Ade il dio degli inferi.

Afrodite (Venere)

nota raffigurazione della dea Afrodite

Afrodite che nella mitologia romana viene associata a Venere, rappresenta la dea dell’amore, della bellezza, della sensualità e della lussuria.

Esistono ben tre versioni diverse che riguardano la nascita di Afrodite:

  • la prima la vuole figlia di Poseidone (in altre leggende lei è addirittura l’amante del Dio)
  • la seconda versione racconta della sua nascita come del frutto dell’unione tra Zeus e Talassa
  • la terza versione, che tra l’altro è quella più conosciuta, narra che Afrodite nacque dalla spuma del mare di Cipro in seguito ad una disputa tra Urano e Crono, alla fine della quale Crono tagliò i testicoli di Urano e li gettò in mare.

Athena (Minerva)

statua di Atena

Athena conosciuta nella mitologia romana con il nome di Minerva, era considerata l’alter ego femminile di Marte, infatti era adorata come la dea della guerra.

Era figlia di Zeus e della dea della prudenza e saggezza Metide. Nell’iconografia classica viene rappresentata in piedi, vestita di armatura ed elmo. Impugna una lancia e sorregge uno scudo al quale è stata incastonata la testa della Gorgone Medusa.

Tra le leggende più diffuse riguardanti Athena, troviamo la storia di Medusa. Infatti fu proprio la Dea della Guerra ad aiutare Perseo durante lo scontro con il mostro.

Quando egli riuscì finalmente a batterla, ripose la testa in un sacco e la donò alla Dea. Questa, fiera, la incastonò nel suo scudo come trofeo.

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