Il cane a due teste creato da Vladimir Demikhov

Vladimir Demikhov, fu uno scienziato (considerato da molti pazzo) che praticò numerosi esperimenti per ricreare un cane a due teste, di seguito vi racconto la surreale storia dei suoi esperimenti radicali, che si adattano perfettamente al titolo di scienziato pazzo che gli venne attribuito.

Vladimir Demikhov

Vladimir Petrovič Demichov nonostante abbia acquisito la fama di scienziato pazzo, non era affatto uno qualunque, ragion per cui era considerato anche uno dei chirurghi e ricercatori sovietici più noti, al punto da essere definito pioniere del trapianto degli organi, fu comunemente definito il “padre del trapianto di cuore e polmoni”.

Demikhov nacque da una famiglia di umili contadini, iniziò a studiare medicina nel 1934 nell’Università statale di Voronež, dove nel 1937 realizzò il primo cuore artificiale che trapiantò in un cane, anche se quest’ultimo sopravvisse solo per un paio di ore. In seguito si trasferì nella facoltà di biologia dell’Università statale di Mosca, dove si laureò nel 1940.

Durante la seconda guerra mondiale prestò servizio come medico legale e patologo e lo fece così bene che ritornò a casa con diverse medaglie al merito e decorazioni. Nel 1963 conseguì il dottorato di Scienza.

Durante la sua carriera eseguì numerosi trapianti , ma quelli che lo resero molto celebre furono proprio gli esperimenti che riguardavano il trapianto di teste di cani, nello specifico riuscì a creare un cane a due teste.

Tale pratica fu chiamata (dallo stesso Demikhov) trapiantologia, la sua monografia del 1960 Experimental transplantation of vital organs pubblicata nel 1962 a New York, Berlino e Madrid, divenne la prima al mondo incentrata proprio sulla trapiantologia.

Demikhov morì il 22 novembre del 1998, in circostanze misteriose non ancora chiarite. Poco prima era stato nominato Cavaliere dell’Ordine al merito per la Patria.

Questa storia, nonostante possa sembrare una leggenda metropolitana, un caso inventato scritto e diffuso da un qualsiasi fantomatico blog su internet, paradossalmente corrisponde alla realtà, infatti lo scienziato negli anni ’50 creò effettivamente un vero e proprio cane a due teste.

Il cane a due teste di Vladimir Demikhov

L’dea di Demikhov fu quella di innestare la testa di un cane sul corpo di un altro cane completamente intatto.

Di seguito un’immagine che mostra l’assistente di laboratorio Maria Tretekova che aiuta lo scienziato a nutrire il cane a due teste che ha ricreato, innestando la testa e le due zampe anteriori di un cucciolo sulla parte posteriore del collo di un pastore tedesco adulto.

Vladimir Demikhov insieme all’assistente Maria Tretekova – Bettmann/Getty Images

A partire dal 1954, Demikhov e tutti i suoi collaboratori eseguirono questo particolare trapianto per ben 23 volte, ed ogni volta l’esperimento raggiungeva un notevole grado di successo. Fu proprio la ventiquattresima volta, nel 1959, che gli esperimenti dello scienziato finirono per essere pubblicati su LIFE Magazine. Da quel giorno il cane a due teste cominciò a fare la storia.

L’intervento chirurgico

Per questo particolare intervento, come accennato Demikhov scelse due soggetti, un grosso pastore tedesco randagio che Demikhov chiamò Brodyaga (che in russo significa vagabondo) e un cane più piccolo di nome Shavka.

Demikhov in pratica riuscì ad innestare la parte inferiore del corpo di Shavka,  testa e zampe anteriori mantenendo il suo cuore e i suoi polmoni collegati fino all’ultimo minuto prima del trapianto, al collo di Brodyaga per poi praticare una complessa ricostruzione vascolare e vertebrale ricreando così un vero e proprio cane a due teste.

Grazie alla grande esperienza del team, l’operazione durò poco più di tre ore e mezza.

Dopo che il cane a due teste fu rianimato, entrambe le teste potevano sentire, vedere, annusare e deglutire, c’è da considerare anche il fatto, che nonostante la testa di Shavka potesse bere normalmente, non era collegata allo stomaco di Brodyaga, quindi tutto ciò che beveva scorreva attraverso un tubo esterno che scaricava sul pavimento.

La breve vita del cane a due teste di Demikhov

Purtroppo, ma forse anche per fortuna, il povero cane a due teste riuscì a sopravvivere per soli quattro giorni, a quanto pare una vena nella zona del collo si danneggiò causandone la morte prematura.

Nota: Il cane a due teste più longevo che Demikhov riuscì a ricreare, è sopravvissuto quasi un mese.

Mettendo un’attimo di lato tutte le implicazioni morali e quanto possa essere scandaloso tutto ciò, nel campo scientifico un trapianto di testa come quello fatto da Demikhov non era mai stato praticato.

Nota: Nel 1908, il chirurgo francese Alexis Carrel e il suo partner, il fisiologo americano Charles Guthrie, tentarono lo stesso esperimento, ma il loro cane a doppia testa si degradò rapidamente, infatti fu soppresso dopo pochissime ore.

I trapianti di testa oggi

Al giorno d’oggi, o almeno secondo il neurochirurgo italiano Sergio Canavero, i trapianti di testa, molto probabilmente diventeranno una realtà in un futuro non molto lontano.

Qualche anno fa Canavero ha dichiarato:

“Hanno un programma serrato, ma il team in Cina afferma di essere pronto a farlo”.

Questo perchè in Cina, probabilmente ci sono poche restrizioni mediche e meno etica professionale.

Tuttavia, molti altri scienziati  e studiosi nel campo medico, credono che un trapianto di tal portata nell’uomo, sia ancora un qualcosa di assolutamente complicato, al pari di un ‘esperimento di pura fantascienza.

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