Il mistero delle pietre di Baalbek (approfondimenti)
Quasi al pari delle maestose Piramidi egiziane site nell’altopiano di Giza, la nota al merito potrebbe andare anche, alle maestose rovine in pietra di Baalbek, opere in pietra che per l’immensa maestosità, sono tutt’oggi considerate un caso inspiegabile da parte dell’archeologia moderna.
Introduzione
L’area di Baalbek in Libano è uno dei siti archeologici più rinomati e importanti del Vicino Oriente, ragion per cui nel 1984 fu dichiarato Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. In linea d’aria, è sito a circa 65 km ad est di Beirut.
Al giorno d’oggi Baalbek è capoluogo di un omonimo distretto libanese, situato ad est delle sorgenti del fiume Leonte, ad un’altitudine di 1170 metri sul livello del mare, questo affascinante sito archeologico è molto famoso per le monumentali rovine di alcuni templi romani risalenti al II e III secolo dopo Cristo, inoltre Baalbek, nei tempi che furono, ospitava un importante santuario dedicato a Giove nella provincia romana di Siria.
Le rovine di Baalbek sebbene siano state studiate dagli archeologi per oltre un secolo, sono un’inspiegabile fonte di arcani misteri, questo perchè il noto sito archeologico contiene alcune strutture che sfidano ogni spiegazione razionale.
Per fare un’esempio, basta mettere in evidenza gli enormi blocchi conosciuti come il Trilite, che sono uno dei grandi misteri del mondo antico.
Se vuoi puoi continuare con la versione video:
L’origine di Baalbek
Le origini di Baalbek al giorno d’oggi non sono del tutto note, infatti come accennato sono molti i misteri che circondano le rovine di questo sito.
Gli studiosi presuppongono che probabilmente il nome (Baalbek) si riferisca al dio del cielo Baal, venerato dai Fenici, ma ciò nonostante esiste ancora qualche sostanziale disaccordo sul significato effettivo del nome.
Tuttavia, la maggior parte degli storici e degli archeologi ufficiali, concordano sul fatto che il sito sia stato un insediamento dal 5.000 a.C., fino all’età del bronzo.
Nota: Il nome della divinità fenicia Baal nel tempo, come molte altre divinità antiche, è stato assimilato come entità demoniaca da parte della religione cristiana, infatti secondo i cattolici tutt’oggi Baal, anche chiamato Bael o Belzebù, viene considerato il Signore delle mosche, uno dei sette principi dell’inferno. Nel contesto biblico e cristiano, Baal possiede legioni di demoni sotto il suo comando e agisce come una specie di braccio destro di Satana. Baal all’origine era un cherubino del cielo, ma avendo seguito Satana fu mandato all’inferno.
Baalbek oggi
Molte delle rovine di Baalbek oggi sono ancora ben visibili, compreso il Tempio di Giove che sebbene gran parte dello scopo di questo tempio non sia chiaro, si trattava di un’impressionante impresa di ingegneria.
Secondo molti ricercatori lo stesso Zeus, il noto dio dell’olimpo nella mitologia greca o Giove per i romani, è in qualche modo basato sullo stesso dio fenicio Baal.
Baalbek fu uno dei più grandi centri di culto dell’Impero Romano prima dell’avvento del cristianesimo nel 313 d.C. e fu successivamente conquistato dagli eserciti musulmani nel VII secolo d.C., che costruirono una moschea sul sito. Ma il vero mistero di Baalbek risiede proprio sotto le rovine del Tempio di Giove.
Le pietre di fondazione del Tempio di Giove
Proprio sotto le rovine del Tempio di Giove si trovano 25 enormi blocchi di pietra calcarea del peso di circa 450 tonnellate. La cosa ancora più straordinaria è che su un lato del complesso si trovano tre pietre ancora più grandi appoggiate sulle fondamenta.
Questi enormi blocchi chiamati Trilite, pesano oltre 1000 tonnellate ciascuno, per fare un semplice paragone, basti pensare che nella colossale Grande Piramide egiziane nella Piana di Giza (Egitto), il blocco più grande pesa 80 tonnellate, ossia circa 20 mila chili in meno rispetto ai Trilite.
A questo punto sorge sempre e solo la stessa e solita domanda, come hanno fatto queste antiche civiltà a posizionare tali blocchi?
Sicuramente oggi, e solo al giorno d’oggi, esistono mezzi meccanici che riescono a sollevare pesi abnormi, ma stiamo parlando di particolari gru ipertecnologiche tipo la Sarens SGC 250, costruita solo nel 2018 in Belgio, definita la gru più potente al mondo che riesce a sollevare circa 5000 tonnellate.
Chissà che tipo di gru ipertecnologica avevano quelle antiche civiltà millenarie, al punto da riuscire a spostare e posizione blocchi da 1000 tonnellate?
Tra l’altro bisogna considerare un fatto molto importante, non trascurabile, e cioè quello che dagli studi ufficiali effettuati, si è notato che l’erosione sulla superficie di queste pietre di fondazione, è maggiore rispetto a quella dei blocchi del Tempio di Giove, tutto ciò fa pensare che queste pietre fossero già presenti da molto più tempo al momento della costruzione romana. Se è così, quale altra civiltà antica possedeva tale sofisticata conoscenza ingegneristica?
La Pietra della Donna Gravida
L’arcano mistero delle pietre di Baalbek, non risiede solo nei Trilite da circa 1000 tonnellate ciascuno, infatti a qualche centinaio di metri da questo punto, si trova un’altra affascinante pietra misteriosa, chiamata la Pietra della Donna Gravida, è la più grande di tutte e pesa 1200 tonnellate.
Tale pietra si trova proprio ad angolo nella cava, parte di essa si trova ancora attaccata sul fondo, come se per qualche particolare motivo, gli antichi costruttori non ebbero il tempo di staccarla e spostarla. Questo blocco è il pezzo di pietra lavorata più grande al mondo.
Solita spiegazione dell’archeologia ufficiale
La spiegazione offerta dall’archeologia ufficiale è sempre la stessa, le enormi pietre di fondazione di Baalbek, come le piramidi in Egitto furono spostate grazie ad un complesso sistema di carrucole, rampi e rulli di legno.
Sinceramente tale spiegazione, a me personalmente fa ridere, ma voglio essere obiettivo, io non sono un professionista del settore, quindi per certi versi il mio parere personale, vale poco e niente.
Dobbiamo considerare che le rovine di Baalbek si trovano sulla cima di una collina, ciò significa che con le presunte carrucole di legno fu possibile portare quei blocchi di oltre 1000 tonnellate fino in cima riuscendole a posizionare in maniera talmente precisa da fare invidia ad un ingegnere moderno.
Quasi, quasi mi verrebbe voglia di fare un viaggio nel passato, per capire che tipo di legno usavano per costruire tali carrucole. 🙂
Nota: Alcuni ingegneri sostengono che la tecnologia moderna, non sarebbe capace di tale impresa, non per il peso proibitivo, ma a causa del poco spazio orizzontale per posizionare le potenti gru moderne.
Conclusioni
Esistono moltissime spiegazioni e informazioni che riguardano le fondamenta di Baalbek, ma nessuna di queste, con estrema certezza può spiegare le tecniche utilizzate per questa misteriosa impresa ingegneristica di alto livello.
Molti studiosi sostengono che tale tecnologia sia andata perduta, ma che tipo di tecnologia potevano avere civiltà vecchie di millenni?
Altri studiosi sostengono l’esistenza di società paleolitiche molto avanzate tecnologicamente, che in seguito sono scomparse nel nulla.
Altri invece, come spesso succede in questi casi, sostengono l’intervento di civiltà extraterrestre. Resta il fatto che tutte queste ipotesi, sono difficili da dimostrare con prove concrete, l’arcano mistero quindi rimane.
Se vuoi commentare questa tematica con una tua teoria personale fammelo sapere giù nei commenti.
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