Antica civiltà su Marte, un documento CIA declassificato ne parla
Era il 2011, quando la NASA lanciò il rover Curiosity nello spazio, la missione fu un gran successo, infatti dopo un volo spaziale durato circa otto mesi, fu possibile far atterrare un mezzo terrestre sull’affascinante Pianeta Rosso. Quel giorno, per il noto ente spaziale fu qualcosa di epocale. La missione fu progettata nei minimi dettagli, Curiosity era dotata di sofisticatissimi strumenti ai fini di esaminare nel dettaglio le più svariate condizioni geologiche e climatiche del pianeta. Ma fuori da ogni pronostico, la NASA scoprì qualcosa di totalmente inaspettato, i campioni prelevati presentavano insolite quantità di xeno-129. Ma cosa vuol dire ciò? Scopriamolo insieme leggendo fino alla fine questo articolo.
Antica civiltà su Marte?
La scoperta di Xeno-129 sul suolo marziano
Come accennato, e con gran stupore di tutti gli scienziati NASA, sui campioni prelevati, fu scoperto un consistente quantitativo di xeno-129.
Nota: Xeno (Xe) , elemento chimico , gas pesante ed estremamente raro del Gruppo 18 ( gas nobili ) della tavola periodica . È stato il primo gas nobile a formare veri composti chimici . Più di 4,5 volte più pesante dell’aria , lo xeno è incolore, inodore e insapore. Lo xeno naturale è una miscela di nove isotopi stabili tra cui lo xeno-129. Lo xeno trovato in alcuni meteoriti pietrosi mostra una grande percentuale di xeno-129, ritenuto un prodotto del decadimento radioattivo dello iodio-129.
Questa scoperta fu uno shock per il dottor John E. Brandenburg (fisico), perchè?
In pratica lo xeno-129 è normale che si trovi in ambienti naturali, ma solo in aree ad alta attività geologica. La cosa strana è che nel punto in cui Curiosity raccolse i campioni di terreno, non furono riscontrate attività geologiche associate.
Branderburg dichiarò:
“L’ho mostrato a diversi esperti di armi nucleari e hanno confermato che si tratta della firma di armi nucleari. Non esiste nessun altro processo in grado di creare un tale spettro di xeno”.
Il dottor Branderburg era giunto a tale conclusione perché la concentrazione di xeno-129 nei campioni era circa 2,5 volte superiore allo xeno-129 prodotto dagli esseri umani durante i test delle bombe nucleari, e quindi l’unica conclusione plausibile secondo lo studioso fu quella che in un antico passato il Pianeta Rosso fu testimone di potenti guerre nucleari.
Lo studioso inoltre dichiarò:
“Stiamo parlando di armi nucleari delle dimensioni dell’Empire State Building lanciate dallo spazio e fatte esplodere a chilometri sopra la superficie”
Nota: A quanto pare, anche secondo l’esperto militare Craig Gottlieb la presenza di alcuni elementi su Marte, indica che si è verificata una o più esplosioni nucleari sulla superficie del pianeta” ad un certo punto della storia del pianeta.
Il tutto sembra una storia uscita da un film di fantascienza, ed è proprio qui che entra un gioco un noto documento declassificato rilasciato dalla CIA che ha veramente dell’incredibile.
Il documento CIA su Marte declassificato sull’antica civiltà di Marte
Secondo tale documento l’America attraverso la CIA (Central Intelligence Agency) riuscì attraverso alcuni sensitivi e la Remote Viewing ad esplorare Marte, scoprendo anche una Antica Razza Aliena. Ciò avvenne esattamente il 22 Maggio del 1984.
Il documento fu reso noto solo il 4 novembre del 2016, si sosteneva che proveniva da un esperimento del Progetto Stargate. Tale file avrebbe dovuto essere reso pubblico nel 2000, ma la CIA ha ritardato il rilascio di ben 16 anni.
Di seguito il documento originale della CIA che parla della presunta civiltà antica di Marte, facilmente scaricabile tramite il pulsante di download:
Come accennato la CIA si sarebbe servita di particolari soggetti (sensitivi) dotati di facoltà ESP, per cercare vedere a distanza (con la mente) posti specifici nel nostro Sistema Solare.
La CIA voleva ulteriori informazioni sulla famosa regione di Cydonia, tematica ancora oggi seguita da numerosi ufologi e appassionati, quindi nel 1984, impiegando un soggetto che nel documento riporta il nome in codice SUB cercò di trovare tali informazioni.
SUB grazie alla presunta capacità di penetrare con la mente il tempo e lo spazio riuscì a scoprire un’antico avamposto alieno proprio su Marte appartenente ad un antica razza aliena di giganti vissuta un milione di anni fa.
Tutta questa storia, diventa ancora più bizzarra, se si pensa che a fare questi particolari studi e ricerche era la CIA, uno dei servizi di intelligence più potenti al mondo. Il tutto provato dai documenti che la stessa CIA ha rilasciato.
Quale fu nello specifico l’incarico dell’ignoto soggetto SUB?
Il soggetto SUB nello specifico, fu incaricato di viaggiare nel passato tornado indietro di circa 1 milione di anni nella storia di Marte, per scrutare nel dettaglio i misteri che potevano riguardare un’antica civiltà su Marte.
Durante questo presunto viaggio, il sensitivo attraversò enormi piramidi, vide eventi catastrofici che causarono la distruzione dell’atmosfera e di ogni forma di vita biologica sul Pianeta Rosso.
SUB riuscì a vedere Marte al tempo in cui era stata abitata da una particolare razza aliena di umanoidi giganti che scappavano in preda al panico, cercavano di mettersi al riparo da un qualcosa di estremamente pericoloso e micidiale che sarebbe giunto dall’esterno del pianeta.
Alcuni di loro riuscirono a fuggire grazie all’ausilio di nave spaziale, altri furono lasciati sul suolo marziano.
Coloro che riuscirono a fuggire da Marte raggiunsero un altro pianeta nel nostro sistema solare con una vegetazione lussureggiante, che si pensa sia la Terra circa un milione di anni fa.
Esistono altre teorie sull’antica civiltà di Marte
Tutti i pianeti, i satelliti e i vari oggetti spaziali del nostro sistema solare seguono uno schema ben preciso ruotando attorno al Sole in una determinata disposizione regolare. Ma all’interno di questa disposizione regolare, esiste una distanza stranamente troppo grande tra il pianeta Marte e Giove.
Considerando che proprio in questa zona del sistema solare è presente un gran numero di piccoli asteroidi e polvere spaziale, gli scienziati hanno formulato l’ipotesi che molto probabilmente si tratta di detriti che si sono formati a causa della collisione fra due pianeti.
Ma il famoso scrittore e studioso Zecharia Sitchin, l’autore de The Complete Earth Chronicles , ha un’opinione del tutto diversa dalle spiegazioni ufficiali.
Dallo studio di alcune tavolette d’argilla sumere, secondo Sitchin gli Anunnaki (le divinità sumere) un tempo vivevano su Marte, ma in seguito, a causa di una guerra terribile, un pianeta chiamato Tiamat, situato proprio tra Marte e Giove, fu totalmente fatto saltare in aria, trasformandosi nella cintura di asteroidi che conosciamo oggi.
Tutto ciò, causò gravi danni a Marte, infatti dopo l’esplosione di Tiamat perse la capacità di ospitare la vita in ogni sua forma, perse la sua atmosfera. Fu proprio per questo che gli antichi Anunnaki furono costretti a trasferirsi sulla Terra.
Se ci pensiamo bene, storie come quelle descritte nelle tavolette sumere, in maniera molto simile, si possono riscontrare nelle descrizioni di molte religioni che si diffusero nel mondo, e fanno cenno a leggendarie guerre tra gli dei dei cieli. Possiamo subito fare alcuni esempi:
- Nergal, il dio babilonese della guerra e della morte, rappresenta Marte.
- Anche Ares dio della guerra dell’antica Grecia rappresenta Marte
- nell’antica astrologia cinese si dice che Marte simboleggia i segni malvagi della mutilazione, della malattia, del lutto e della fame.
La strana “piramide” sul pianeta nano Cerere
Nel 2007, la NASA lanciò la sonda spaziale Dawn per studiare la fascia degli asteroidi che si trova fra Marte e Giove con la speranza di svelarne tutti i misteri.
Più la sonda cominciò ad avvicinarsi verso un pianeta nano chiamato Cerere, più venivano rivelati interessanti dettagli, sul corpo celeste infatti, furono individuate due strane macchie brillanti (come luci o bagliori), e dopo queste due, ne furono individuate altre otto come se in quei punti fossero stazionate delle città.
Inizialmente, gli esperti della NASA spiegarono che le luci probabilmente erano di origine naturale, riflessi dall’acqua su Cerere dopo che si era congelata. Ma questo non fu sostenuto da tutti gli studiosi. Infatti, anche Christopher T. Russell, il ricercatore capo della missione Dawn , è rimasto perplesso dichiarando:
“Non assomiglia a nulla che abbia mai visto prima ed è nuovo per la comunità planetaria, quindi non abbiamo risposte pronte. “
Secondo altre ipotesi, i bagliori (uno dei quali era grande nove chilometri), poteva essere dovuto a un materiale altamente riflettente, come ghiaccio e sale.
Inoltre fu rilevata una montagna con la forma caratteristica di una piramide che si erge su una zona relativamente piatta. A testimoniarlo le ultime immagini pubblicate dal Jet Propulsion Laboratory (Jpl) della Nasa.
La piramide dalle analisi si è rivelata alta circa 4.830 metri, l’equivalente in altezza di 35 Grandi Piramidi di Giza.
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