I misteriosi simboli dei detriti UFO di Roswell sono stati decifrati?

I presunti simboli alieni di Roswell – img. da UFO Exploration

Jesse Marcel Jr. era un noto medico otorinolaringoiatra (specializzato in orecchio, naso e gola) e fu anche per un certo periodo un chirurgo militare. 

Fu proprio nel 1989, che il dottor Marcel cominciò a disegnare i simboli proprio come li ricordava cioè vividamente, particolari figure simili a geroglifici trovate su alcuni detriti del presunto velivolo alieno caduto a Roswell. 

Le figure erano in rilievo su un frammento di circa 18 pollici (42,7 centimetri) simile al metallo, anche questi avevano una tonalità metallica che virava sul viola ed erano alti da ¼ a ½ pollice (0,6 cm / 1,2 cm). Quando Marcel Jr. mostrò a sua madre il disegno di come ricordava i simboli dei detriti, lei concordò che corrispondevano anche ai suoi ricordi. 

I ricordi dei simboli erano così vividi e unici che Marcel Jr. fu in grado di ricordarli e ricrearli decenni dopo.

simboli di roswell
dott. Jesse Marcel Jr. – img. UFO Exploration

Il significato dei simboli alieni

Nel libro di memorie di Jesse Jr. Roswell: It Really Happened,  egli menziona che nel 2005 ingaggiò il professor Roger Weir, ex dell’Università della California a Berkeley, per analizzare i simboli. 

Weir concluse che la costruzione dei simboli era coerente con uno scopo essenzialmente di “comunicazione tecnica” di qualche tipo. Credeva che la complessità e il volume delle informazioni contenute nei glifi escludessero la contraffazione o che fossero un prodotto dell’immaginazione e ne sostenevano fortemente l’autenticità.

Weir ha individuato nei glifi caratteristiche simili a “campi magnetici” e ha ipotizzato che questi potevano avere una relazione in qualche modo con il sistema di guida alla navigazione. Un’analogia importante poteva essere il tipo di campi elettromagnetici utilizzati sulla Terra per effettuare un atterraggio sicuro.

Probabilmente Weir era sulla strada giusta.

Alcuni anni fa, il defunto blogger e autore Mac Tonnies fece menzione in un breve post sul suo blog la somiglianza generale che aveva notato tra i simboli dei detriti di Roswell e un diagramma di nuvole di elettroni che aveva visto. Una particolare “nuvola di elettroni” descrive l’area di probabilità in cui gli elettroni si trovano attorno al nucleo di un atomo. Tonnies aveva letto un libro sulla fisica quantistica intitolato The Dancing Wu Li Masters  che includeva illustrazioni tecniche che riflettevano le varie forme assunte dalle nuvole di elettroni. Fu allora che Tonnies fece il collegamento con queste nuvole e i simboli di Roswell.

Anche un noto blogger con lo pseudonimo “The Wanderling”, in un breve post scritto sul deep web, notò la somiglianza e affermò che il fisico matematico Dr. Milo Wolff offriva un’illustrazione migliore che riguardava la somiglianza dei simboli con le nuvole di elettroni. Infatti esaminando attentamente questi strani simboli, si notarono ancora di più le correlazioni tra specifici glifi di Roswell e forme specifiche di formazioni di nuvole di elettroni. (vedi foto seguenti)

simboli di roswell
i dieci simboli di Roswell – img. UFO Exploration

Considerando i dieci simboli disegnati dal Dr. Marcel che sono mostrati nella figura sopra, si può notare facilmente la correlazione che unisce i simbolo di Roswell con la forma delle nuvole elettroniche, il fatto che alcune corrispondano perfettamente e altri si assomigliano dipende dal fatto che le nubi elettroniche sono per loro essenza sempre in movimento, mostrando diversi “stati” elettronici. La loro natura più vera è oscillante e più amorfa, di come mostrato nei due diagrammi.

I glifi potevano quindi essere un tipo di istruzioni elettromagnetiche per il controllo del velivolo?

Si pensa che il progettista del velivolo avesse ingegnerizzato e costruito il tutto a livello subatomico e ognuno dei simboli ritrovati si riferiva ai campi elettromagnetici utilizzati nel sistema di propulsione, navigazione e/o controllo dell’imbarcazione e alla loro corrispondenza tecnica con specifici stati transitori di oscillazione della nuvola di elettroni. Infatti, la frequenza e la lunghezza d’onda della radiazione elettromagnetica dipendono dalla frequenza della nube elettronica oscillante.

Per volare, l’alieno in qualche modo “attinge a” un costituente fondamentale della materia, cioè l’elettrone. Utilizza questa particolare particella (più piccola di un atomo), caricata elettricamente per spostarsi da un punto A ad un punto B. 

L’alieno a livello teorico riusciva a manipolare i campi elettromagnetici per attraversare la Terra con precisione seguendo istruzioni precise. 

I simboli ricordati dal dottor Marcel provenivano da un pezzo situato proprrio all’interno dell’imbarcazione che comunicava ai navigatori le istruzioni che dovevano essere sempre seguite per controllarla. 

Quel giorno del 1947 qualcosa andò male e il velivolo UFO si schiantò sul suolo desertico del New Mexico.

Fonte: UFO Exploration – I dati di questo questo articolo sono stati forniti a BorderlineZ sotto autorizzazione del noto ufologo Anthony Bragalia che ne detiene i diritti d’autore.

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