Materia Oscura, alla ricerca di un mistero nell’Universo
L’Universo, con la sua vastità insondabile, cela molti segreti. Uno dei misteri più affascinanti che continua a incuriosire gli scienziati di tutto il mondo è la materia oscura. Questa forma di materia, invisibile e enigmatica, costituisce la maggior parte della massa dell’universo, ma la sua natura esatta sfugge ancora alla comprensione umana.
Il Mistero della Materia Oscura
La materia oscura è invisibile e non emette, né assorbe, la luce o altre forme di radiazione elettromagnetica. La sua presenza è indirettamente rilevata dagli effetti gravitazionali che ha sull’universo visibile, come galassie e ammassi di galassie. Il fatto che la materia oscura non emetta luce rende estremamente difficile il suo studio diretto, e gli scienziati devono ricorrere a varie tecniche e osservazioni indirette per cercare di comprenderla.
Le prove dell’esistenza della materia oscura sono state raccolte principalmente attraverso l’osservazione dei movimenti delle galassie e l’analisi delle strutture cosmiche. Le velocità delle stelle all’interno di una galassia, ad esempio, suggeriscono la presenza di materia aggiuntiva al di là di ciò che possiamo effettivamente osservare. Senza questa massa extra, le stelle esterne nelle galassie ruoterebbero più lentamente di quanto effettivamente osservato.
Inoltre, gli effetti gravitazionali sulla luce proveniente da oggetti lontani (fenomeno noto come lente gravitazionale) forniscono un’altra evidenza della presenza di materia oscura, poiché questa curva lo spazio intorno a sé, modificando il percorso della luce proveniente da oggetti distanti.
Ricerche e Teorie sulla Materia Oscura
Gli scienziati hanno proposto diverse teorie per spiegare la natura della materia oscura. Una delle ipotesi più accreditate suggerisce che la materia oscura sia costituita da particelle subatomiche ancora non scoperte, diverse da quelle che compongono la materia visibile. Queste particelle, se esistono, interagirebbero debolmente con la materia ordinaria, spiegando il motivo per cui sono così difficili da rilevare direttamente.
Numerose ricerche sono in corso per cercare di identificare e comprendere meglio la materia oscura. Gli esperimenti condotti in laboratori sotterranei utilizzano strumenti estremamente sensibili per cercare tracce di queste particelle elusive. Allo stesso tempo, i telescopi spaziali e gli esperimenti basati sulla terra continuano a scrutare l’universo, cercando indizi che possano svelare il segreto della materia oscura.
Nota: Alcuni scienziati pensano che la misteriosa materia oscure potrebbe essere solo un WIMP. Le wimp (acronimo di weakly interacting massive particles, “particelle di grande massa debolmente interagenti”) sono ipotetiche particelle dotate di massa che interagiscono debolmente con la materia normale solo tramite la gravità e l’interazione debole; sono state ipotizzate per essere un possibile candidato di materia oscura non barionica. – fonte wikipedia
Implicazioni Cosmologiche
La comprensione della materia oscura è cruciale per la nostra comprensione dell’evoluzione e della struttura dell’universo. La sua presenza influisce sulla formazione delle galassie, sulle loro distribuzioni e sulla struttura a grande scala dell’universo stesso. Una migliore comprensione della materia oscura potrebbe anche fornire chiavi importanti per comprendere fenomeni cosmici come la materia e l’energia oscura, che contribuiscono all’espansione accelerata dell’universo.
Gli studi di Peter Fisher
A ottobre del 2022, all’Harvard Science Book Talk si è tenuta una conversazione dove hanno partecipato il professore di fisica Thomas A. Frank al MIT (noto anche per il suo libro intitolato “Che cos’è la materia oscura?”), Melissa Franklin, professoressa di fisica Mallinckrodt ad Harvard e Peter Fisher del MIT.
Fisher aprì l’evento, rispondendo alla domanda: “La risposta è che non lo sappiamo”, dando diverse spiegazioni come quella che potrebbe trattarsi di una particella pesante, piccoli buchi neri all’inizio dell’universo, o potrebbe essere addirittura qualcosa a cui nessun scienziato ha mai pensato.
Per fare luce sull’argomento, Fisher racconto la storia della fisica delle particelle, dall’invenzione della meccanica quantistica negli anni ’30 allo sviluppo della teoria dei modelli standard negli anni ’90, che spiega alcune forze fondamentali conosciute come l’elettromagnetica e le interazioni forti.
Parallelamente allo sviluppo di questa scienza, gli astronomi che studiavano l’universo stavano facendo scoperte sul movimento delle stelle in allontanamento dalla Terra, prova che l’universo si sta espandendo. Da quel quel movimento, si resero conto, che tutto ciò stava avvenendo più velocemente di quanto le forze come la gravità delle stelle e altri componenti potessero spiegare.
In pratica hanno studiato il modo in cui le galassie si muovevano l’una rispetto all’altra e il modo in cui le stelle si muovevano all’interno delle galassie. E l’unico modo in cui sono riusciti a spiegare come tutto si muove su scala più grande dell’universo è stato l’introduzione di una qualche forma di materia che non si può vedere, e cioè la materia oscura.
Ultime novità sulla materia oscura
Un solo fotone potrebbe risolvere quello che ad oggi è uno degli enigmi più affascinanti dell’astrofisica moderna ovvero la materia oscura.
Il 9 ottobre scorso, una particella di luce ad altissima energia è arrivata sulla Terra e potrebbe essere la chiave di questo mistero scientifico.
L’ipotesi pubblicata su Physical Review Letters è stata avanzata dal gruppo italiano composto dall‘Istituto Nazionale di Astrofisica e dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Secondo le teorie correnti, quella particella di luce (fotone) non avrebbe mai dovuto arrivare sulla Terra e per spiegare il fenomeno i ricercatori italiani propongono un’interpretazione secondo cui quel fotone si sarebbe trasformato in un’ipotetica particella chiamata Alp (axion-like particle), prevista dalla teoria delle stringhe.
Secondo l’ipotesi avanzata dal gruppo di ricerca, il fotone potrebbe essere un ‘trasformista’, ossia una particolare particella capace di cambiare natura, oscillando da una ‘personalità’ all’altra mentre viaggia alla velocità della luce.
Fra queste personalità alternative potrebbero esserci le Alp oppure gli assioni, entrambe candidate per costituire la materia oscura fredda e capaci di fare cose che un fotone non sarebbe in grado di fare, come attraversare indenne la luce di fondo extragalattica.
Conclusioni
Nonostante gli sforzi dedicati e gli importanti progressi compiuti, il mistero della materia oscura rimane uno degli enigmi più affascinanti e intriganti della cosmologia moderna. L’incessante ricerca e l’innovazione tecnologica potrebbero un giorno svelare i segreti nascosti di questa sostanza enigmatica, aprendo nuove prospettive sulla natura fondamentale dell’universo che ci circonda.
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