La Contessa Erzsébet Báthory: Tra Sadismo e Leggenda Vampirica
La storia della Contessa Erzsébet Báthory, nobile ungherese del XVI e XVII secolo, è avvolta in un mistero fitto di sangue, terrore e leggende vampiriche. La sua vita e le accuse che pesano su di lei hanno generato racconti che sfidano il tempo, mescolando la realtà storica con elementi sovrannaturali.
La Vita di Erzsébet Báthory
Erzsébet Báthory nacque nel 1560 in una delle famiglie più potenti e influenti dell’Ungheria. Crescendo in un ambiente aristocratico, acquisì una vasta educazione e una bellezza che attirò l’attenzione di Ferenc Nádasdy, un nobile ungherese che sposò nel 1575. Dopo la morte di Nádasdy nel 1604, Erzsébet ereditò considerevoli proprietà e ricchezze.
Tuttavia, è durante il periodo successivo alla morte del marito che le accuse oscure emersero. Nel 1610, fu arrestata con l’accusa di aver torturato e ucciso centinaia di giovani donne. Le testimonianze parlano di atrocità indicibili perpetrate nei suoi castelli.
Nota: Si stima che abbia cominciato ad uccidere nel periodo compreso tra il 1585 e il 1610. Alcuni amici ed i parenti sapevano delle sue inclinazioni sadiche, ma non intervennero mai in nessun modo.
Le Accuse e il Processo
Le accuse contro Erzsébet Báthory comprendevano omicidi brutali, tortura e abusi su giovani ragazze che servivano nella sua residenza. Secondo le testimonianze dell’epoca, la contessa si divertiva a torturare le sue vittime in modi sadici, mettendo in dubbio la sua sanità mentale.
Il processo contro Erzsébet Báthory iniziò nel 1611, anche se la sua elevata posizione sociale fece sì che non venisse condannata a morte. Fu invece rinchiusa nel castello di Čachtice, dove rimase fino alla sua morte nel 1614, lasciandosi morire di fame. Le cifre esatte delle sue vittime rimangono incerte, alimentando ulteriormente il mistero che circonda la sua figura.
Leggende Vampiriche
Sebbene le accuse di Erzsébet Báthory fossero già orribili, nel corso del tempo sono emerse leggende che la collegano al vampirismo. Alcuni racconti sostengono che si cibasse del sangue delle sue vittime per preservare la sua giovinezza. Tali leggende potrebbero essere il risultato di esagerazioni o distorsioni della storia originale, ma hanno contribuito a perpetuare il suo status di “Contessa Vampira”.
Il sadismo innato e la crudeltà della contessa
Si racconta che la contessa per non annoiarsi e passare il tempo quando il marito era lontano da casa, andava a far visita a sua zia (la contessa Karla), dove abitualmente partecipava a orge già organizzate.
Fu proprio in questo periodo che conobbe una sorta di strega o maga, Dorothea Szentes, un’esperta di magia nera che le fece da insegnate per le sue tendenze sadiche. Inoltre, a quanto pare, Dorothea e il suo servo Thorko le insegnarono i segreti e le pratiche della stregoneria.
Ecco cosa scrive in una lettera al marito:
«Ho appreso da Thorko una nuova deliziosa tecnica: prendi una gallina nera e la percuoti a morte con la verga bianca; ne conservi il sangue e ne spalmi un poco sul tuo nemico. Se non hai la possibilità di cospargerlo sul suo corpo, fai in modo di procurarti uno dei suoi capi di vestiario e impregnalo con il sangue.»
Questa lettera implica che molto probabilmente, anche il marito non era inferiore a sua moglie in termini di crudeltà e sadismo. Erzsébet tra le tante cose, esternava il suo massimo sadismo, quando qualcuno dei suoi servi cercava la fuga.
Una sera, una ragazzina di soli dodici anni, riuscì a fuggire dal castello della contessa, ma venne catturata poco dopo e riportata al castello. Giunta al castello la contessa la costrinse ad entrare in una stretta gabbia cilindrica troppo stretta per sedersi e troppo bassa per stare in piedi. Dopo di ciò, la gabbia venne sollevata da terra con una corda e fu spinta ripetutamente contro dei paletti appuntiti che fecero letteralmente a pezzi la giovane.
In un’altra occasione invece, in pieno inverno, fece condurre nel cortile, sotto la sua finestra, delle giovani ragazze denudate. Ordinò ai suoi servi di versare acqua su di loro, e dalla sua finestra guardo fino a quando le ragazze morirono lentamente per assideramento.
Il Mito Persistente
Nonostante le molteplici interpretazioni e il dibattito sulle esatte circostanze dei suoi crimini, Erzsébet Báthory è divenuta una figura mitica e spesso citata nella cultura popolare. La sua storia ha ispirato romanzi, film e persino opere teatrali, alimentando il fascino per il lato oscuro della nobiltà europea.
In conclusione, la figura di Erzsébet Báthory è un amalgama complesso di storia e leggenda, dove la realtà dei suoi crimini si mescola con elementi sovrannaturali. La sua vita e le leggende vampiriche ad essa associate continuano a suscitare interesse e interrogativi, rendendo la Contessa Báthory una delle figure più enigmatiche della storia europea.
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