Il mistero del Libro di Soyga, il libro che uccide

libro di soyga

Le Origini e il contenuto del Libro di Soyga

Il Libro di Soyga fu menzionato per la prima volta nei diari di John Dee, che lo descrisse come un testo antico contenente conoscenze arcane e segreti magici. Tuttavia, il manoscritto originale sembrava essersi perso nel corso dei secoli, diventando quasi leggendario per gli studiosi dell’occulto. Fu solo nel 1994 che il libro venne riscoperto presso la Biblioteca Bodleiana dell’Università di Oxford durante un’operazione di catalogazione di libri antichi e manoscritti.

Nota: John Dee (Londra, 13 luglio 1527 – Mortlake, 26 marzo 1608) è stato un matematico, geografo, alchimista, astrologo, astronomo inglese, presso la corte della regina Elisabetta I. Si dedicò inoltre per la maggior parte della vita all’occultismo, alla divinazione e alla filosofia ermetica.

Il Libro di Soyga è stato scritto in latino e si ritiene che contenga materiale su una vasta gamma di argomenti, tra cui astrologia, alchimia, magia e numerologia. Tuttavia, gran parte del suo contenuto rimane oscuro e criptico, sfidando gli sforzi dei ricercatori nel decifrarlo completamente.

Uno degli aspetti più intriganti del libro è il sistema di codifica utilizzato per criptare alcune parti del testo. Questi codici e cifrari hanno sfidato gli studiosi per secoli, portando a una serie di tentativi per svelarne il significato nascosto.

Il libro che uccide

l Libro di Soyga è noto anche come il libro che uccide,  composto da diversi libri come il Liber Aldaraia, Liber Radiorum, Liber decimus septimus  e numerosi libri minori. Insieme formano un trattato di magia esageratamente misterioso con circa 40mila lettere distribuite casualmente e disposte secondo schemi criptici.

John Dee possedeva il Libro di Soyga e trascorse molti anni cercando di decodificare le lettere. A quanto pare Dee ebbe anche consultazioni (tramite medium) con l’Arcangelo Uriel per ottenere suggerimenti per il suo progetto. 

Nel corso della sua vita, Dee affermò di aver intrattenuto comunicazioni con diversi angeli, tra cui Uriel, utilizzando metodi di divinazione e di scrying. Queste comunicazioni furono documentate nei suoi diari, come il famoso “Liber Mysteriorum”, che dettaglia i suoi incontri e le sue conversazioni con gli esseri spirituali.

Uriel è considerato uno degli arcangeli nelle tradizioni ebraiche, cristiane e islamiche, spesso associato alla sapienza, alla visione e alla profezia. Secondo i resoconti di Dee, Uriel gli avrebbe fornito insegnamenti e conoscenze su vari argomenti, inclusi aspetti dell’occulto e della magia.

Le affermazioni di Dee riguardo alle sue comunicazioni con Uriel e altri esseri spirituali sono state oggetto di dibattito e interpretazione da parte di studiosi e appassionati di esoterismo e occultismo. Alcuni considerano queste esperienze come parte della sua ricca vita intellettuale e spirituale, mentre altri le interpretano in modi diversi, talvolta più scettici o critici. In ogni caso, la figura di John Dee e le sue esperienze con gli angeli continuano a suscitare interesse e fascino nella storia dell’occultismo occidentale.

Nota: Secondo molti appassionati e studiosi del paranormale Il Soyga potrebbe avere importanti collegamenti con il manoscritto Voynich

La leggenda che il Libro di Soyga possa essere un testo pericoloso che uccide chiunque lo legga è un elemento affascinante e misterioso associato a questo antico manoscritto. Tuttavia, è importante comprendere che questa narrazione si basa più su teorie infondate e folklore che su prove concrete.

La storia del libro che uccide potrebbe derivare dalla sua reputazione di contenere conoscenze proibite o segreti magici potenzialmente pericolosi. Inoltre, il fatto che il libro sia stato considerato perduto per secoli e riscoperto solo nel 1994, aggiunge un alone di mistero e fascino alla sua storia.

libro di soyga
“Libro di Soyga”, Tavola 1 (Ariete), Bodleian Library, Università di Oxford, MS Bodley, 908, fol. 180r. fonte img: https://www.marianotomatis.it

John Dee e il Libro di Soyga

John Dee, un personaggio emblematico del Rinascimento inglese, giocò un ruolo cruciale nella storia del Libro di Soyga. La sua menzione del testo nei suoi diari suscitò un interesse duraturo, ma la sua relazione con il libro rimane oggetto di dibattito tra gli studiosi. Alcuni ritengono che Dee abbia tentato di decifrare il contenuto del libro, mentre altri credono che abbia avuto accesso a una copia di esso.

Alcuni credono che il libro contenga informazioni preziose su antiche pratiche magiche, mentre altri lo considerano semplicemente un esercizio di criptografia senza significato pratico.

Tuttavia, nonostante gli sforzi dei ricercatori, molte domande rimangono senza risposta. Chi ha scritto il Libro di Soyga? Qual era lo scopo del suo autore? E quali segreti nasconde ancora il suo enigmatico testo?

Conclusioni

Il Libro di Soyga continua a essere uno dei manoscritti più misteriosi e affascinanti dell’antichità. La sua storia intricata, il suo contenuto criptico e le sue implicazioni hanno catturato l’immaginazione di generazioni di studiosi e appassionati di occultismo. Mentre il mistero del Libro di Soyga persiste, la sua presenza rimane una testimonianza dell’eterna ricerca dell’umanità per il sapere nascosto e la conoscenza proibita.

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