Auschwitz II-Birkenau e il lato Oscuro di IG Farben (ora Bayer)

Entrata con binari che portavano direttamente alle camere a gas
Entrata con binari che portavano direttamente alle camere a gas – img. wikipedia

Auschwitz II-Birkenau: Un Luogo di Orrore Inimmaginabile

Situato nei pressi della città polacca di Oswiecim, Auschwitz II-Birkenau è stato un campo di concentramento e sterminio nazista costruito e operato durante la seconda guerra mondiale. Mentre Auschwitz I (quella che tutti conosciamo) era inizialmente progettato come un campo di lavoro forzato, Auschwitz II-Birkenau fu progettato principalmente per l’omicidio su scala industriale.

Questo luogo di angoscia è diventato tristemente noto per le sue camere a gas, i forni crematori e le terribili condizioni di vita che hanno portato alla morte di milioni di ebrei, rom, polacchi e altre vittime dell’Olocausto. Tra le imprese coinvolte in questo orrore, spicca il nome di IG Farben oggi abbastanza nota con il nome di Bayer.

IG Farben

IG Farben, era un’importante conglomerata chimica tedesca, come accennato ha avuto un ruolo sinistro all’interno del complesso di Auschwitz. L’azienda ha costruito una fabbrica chiamata “Buna-Werke” nei pressi del campo di Auschwitz II-Birkenau. Questa fabbrica era destinata alla produzione di gomma sintetica e altri materiali chimici.

Ciò che rende la connessione di IG Farben con Auschwitz II-Birkenau così nefasta è l’impiego di lavoro forzato dei prigionieri dei campi di concentramento nelle loro fabbriche. Migliaia di prigionieri furono costretti a lavorare nelle condizioni più disumane possibili, spesso portando alla loro morte per malnutrizione, malattie e abusi.

Dopo la seconda guerra mondiale, IG Farben fu smantellata e le sue aziende affiliate furono ristrutturate. Una di queste aziende affiliate era Bayer, che ora è una delle più grandi aziende farmaceutiche e chimiche al mondo.

Alcuni dei dirigenti e dei membri del consiglio di amministrazione di IG Farben furono processati durante i Processi di Norimberga e altri processi successivi per crimini di guerra e crimini contro l’umanità.

La Bayer, nel tempo, nonostante abbia ampliato la sua portata e ha raggiunto successi nell’industria farmaceutica e chimica, non può sicuramente ignorare la sua storia macabra e il coinvolgimento nei crimini contro l’umanità durante l’Olocausto.

La Bayer oggi

Nel corso degli anni l’escalation della Bayer non è stata tutta rose e fiori, infatti ha affrontato varie controversie legali e problemi giudiziari. Logicamente, queste controversie non sono direttamente legate al suo coinvolgimento durante il periodo nazista, ma piuttosto a questioni relative alla sicurezza dei prodotti, alla responsabilità civile e ad altri aspetti delle sue attività commerciali.

Ad esempio, la Bayer è stata coinvolta in cause legali relative a prodotti come il farmaco anticoagulante Xarelto e il pesticida Roundup, prodotto da Monsanto, un’azienda acquisita dalla Bayer nel 2018. Queste controversie hanno riguardato presunte questioni di sicurezza dei prodotti e responsabilità civile per danni causati ai consumatori.

Il caso Monsanto che riguarda il pesticida a base di glifosato, è stato prodotto e commercializzato da Monsanto prima che l’azienda fosse acquisita dalla Bayer nel 2018. Il Roundup è uno dei pesticidi più utilizzati al mondo, ma è stato oggetto di intense controversie legate alla sua presunta cancerogenicità.

Negli ultimi anni, sono state presentate migliaia di cause contro Monsanto e successivamente contro la Bayer, in cui si afferma che l’esposizione al glifosato presente nel Roundup ha causato il cancro, in particolare il linfoma non Hodgkin. Alcuni giurati hanno deliberato a favore dei querelanti in alcuni di questi casi, assegnando loro ingenti compensi per danni.

La Bayer ha respinto le accuse di cancerogenicità del glifosato e ha difeso strenuamente il Roundup, citando studi e approvazioni regolatorie che affermano la sicurezza del prodotto. Tuttavia, le controversie riguardanti il Roundup hanno attirato l’attenzione sui processi di regolamentazione dei pesticidi e sulla questione della trasparenza nelle pratiche dell’industria chimica.

Conclusioni

Auschwitz II-Birkenau e la sua connessione a Bayer rimane come una dolorosa testimonianza del peggio dell’umanità. Il coinvolgimento di IG Farben, in questo orrore serve come monito per non dimenticare mai le atrocità commesse durante l’Olocausto e per impegnarsi per un mondo in cui tali orrori non possano mai ripetersi.

Ricordare il passato è fondamentale per costruire un futuro migliore, dove la tolleranza, il rispetto e la giustizia guidano il nostro cammino. Solo comprendendo il lato oscuro della storia possiamo sperare di evitare che si ripeta e di onorare la memoria delle vittime di Auschwitz II-Birkenau e di tutti coloro che hanno sofferto sotto l’oppressione e l’ingiustizia.

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