La Tavola Ouija: Un Viaggio tra Storia e Mistero
Tra i molteplici rami dell’occultismo e delle pratiche paranormali, pochi strumenti suscitano tanta curiosità e fascino quanto la tavola Ouija. Utilizzata presumibilmente per comunicare con gli spiriti e sondare le profondità dell’aldilà, questa tavola ha una storia intrigante e un’influenza duratura sulla cultura popolare. Esploriamo le sue origini, la storia dei suoi pionieri e le entità che potrebbero essere contattate attraverso di essa, e tutto ciò a prescindere che sia una realtà o una semplice psicosi.
Le Origini Misteriose della Tavola Ouija
La tavola Ouija ha le sue radici nel tardo XIX secolo, un’epoca caratterizzata da un rinnovato interesse per lo spiritismo e l’occultismo. La sua storia inizia con un gruppo di persone desiderose di esplorare il mondo degli spiriti e cercare risposte dall’aldilà. Nel 1890, Elijah Bond, un avvocato, insieme a Charles Kennard, un imprenditore, e altri amici, svilupparono un dispositivo per stabilire contatti con gli spiriti. Questo strumento prese il nome di “tavola Ouija”, una parola di origine incerta, suggerita forse durante una sessione spiritica.
Nota sul nome della tavola: Inizialmente si attribuì l’origine del nome a un antico termine egizio che significava “buona fortuna”. Più tardi però si cominciò a supporre che il termine “ouija” derivava in realtà dall’unione di altre due parole, ossia “oui” (francese) e “ja” (tedesco), che significano entrambe “sì”. Questa credenza però si è rivelata essere un malinteso. Ad oggi si pensa che il nome sia stato preso semplicemente quando il suo inventore chiese a un presunto spirito di dare un nome alla tavola stessa.
Elijah Bond e Charles Kennard con la loro creazione pioneristica riuscirono ad attirare l’attenzione del grande pubblico, infatti la loro creazione attrasse l’interesse di coloro che erano affascinati dall’idea di comunicare con gli spiriti.
La Kennard Novelty Company fu la prima a commercializzare la tavola Ouija, ma in seguito i diritti furono acquisiti dalla Parker Brothers, che ne continuò la produzione. Grazie al loro lavoro, la tavola Ouija divenne un’icona culturale e un elemento ricorrente nelle pratiche di divinazione.
Comunicazioni dall’Altro Mondo
La tavola Ouija è stata utilizzata da generazioni di cercatori di verità e avventurieri dell’occulto per comunicare con una vasta gamma di entità. Secondo coloro che credono nella sua efficacia, la tavola può essere un mezzo per contattare spiriti, fantasmi o altre entità provenienti dall’aldilà o altre potenziali dimensioni.
Tuttavia, le esperienze con la tavola Ouija variano notevolmente, e molte persone rimangono scettiche riguardo alla sua autenticità.
Infatti secondo molte persone le presunte entità che potrebbero essere contattate attraverso la tavola Ouija sono oggetto di false credenze paranormali senza nessuna base. Anche se in molti tramite questa pratica credono di essere in grado di comunicare con i loro defunti cari, altri sostengono che tutto ciò si riduce alla semplice psicosi.
Nonostante ciò ancora oggi, esistono testimonianze dove si dichiara espressamente che tramite la Tavola Ouija non solo si possono contattare i defunti ma anche richiamare entità più oscure e addirittura estremamente malevoli. Tra le entità più comuni riportate ci sono spiriti guida, spiriti dei defunti e entità demoniache.
Come funziona la Tavola Ouija?
La tavola Ouija è un dispositivo composto da un rettangolo di legno o cartone, generalmente decorato con lettere dell’alfabeto, numeri, e spesso con la parola “Sì” e “No” ai due estremi inferiori (alcune volte anche agli estremi centrali).
Il piano generalmente ha una superficie liscia con lettere e numeri disposti in modo ordinato, inoltre è dotata di una piccola pedina mobile a forma di punta che viene chiamata Planchette. La Planchette è spesso dotata di una finestra trasparente o di un foro, che viene posta sopra la tavola e utilizzata per “selezionare” le lettere o i numeri.
Procedure di Utilizzo
Preparazione: È comune che i partecipanti si siedano attorno alla tavola, solitamente in un ambiente tranquillo e buio, per aumentare la concentrazione e l’atmosfera di mistero.
Invocazione: Alcuni gruppi possono iniziare la sessione con una sorta di invocazione, chiedendo agli spiriti di comunicare attraverso la tavola Ouija. Questo può variare da gruppo a gruppo e dipende dalle credenze individuali.
Posizionamento delle Mani: I partecipanti posizionano le mani sulla planchette, generalmente con le punte delle dita leggermente toccanti ma senza applicare una pressione significativa.
Posta Domande: Uno dei partecipanti inizia a fare domande agli spiriti (solitamente quello che viene considerato medium), che possono essere riguardanti il futuro, il passato, o altri argomenti di interesse.
Movimento della Planchette: Durante la sessione, la planchette può iniziare a muoversi in modo apparentemente casuale sopra la tavola. Alcuni credono che questo movimento sia guidato dagli spiriti o dalle energie dell’aldilà.
Risposte: Le risposte vengono “selezionate” quando la planchette si ferma su una lettera, un numero o una parola. I partecipanti annotano le risposte o le interpretano verbalmente, a seconda delle preferenze del gruppo.
Conclusione: La sessione può terminare quando i partecipanti ritengono di aver ricevuto abbastanza risposte o quando decidono di interrompere l’esperienza per altri motivi.
È importante notare che il movimento della planchette potrebbe essere influenzato dalla suggestione e dalle aspettative dei partecipanti, ad ogni modo per i credenti la tavola Ouija può aprire portali o attirare energie negative, quindi è importante esercitare cautela e prudenza durante le sessioni.
Lo studio del paranormale di Carl Gustav Jung
Si pensa che Carl Gustav Jung, il celebre psichiatra svizzero e fondatore della psicologia analitica, si interessò agli aspetti psicologici e simbolici della tavola Ouija. Sebbene non si siano conservati documenti ufficiali sul suo lavoro specifico sulla tavola Ouija, alcuni scritti, tematiche affrontate e varie interviste indicano che Jung considerava la tavola Ouija come un’espressione dell’inconscio collettivo.
«La psiche possiede facoltà particolari, per cui non è del tutto confinata entro lo spazio e il tempo. Si possono fare sogni e avere visioni del futuro, si può vedere attraverso i muri e via dicendo. Solo gli ignoranti negano questi dati di fatto, è assolutamente evidente che questi fatti esistono e sono sempre esistiti. Carl Gustav Jung»
Il concetto di inconscio collettivo, è una parte dell’inconscio che contiene simboli e archetipi universali condivisi da tutte le persone. Secondo Jung, queste immagini e simboli emergono nei miti, nelle leggende, nei sogni e nelle espressioni creative di diverse culture. Jung potrebbe aver visto la tavola Ouija come un’espressione moderna di questo fenomeno, in cui le persone possono entrare in contatto con i contenuti dell’inconscio collettivo attraverso il processo di divinazione.
Inoltre, Jung era interessato alla psicologia dei fenomeni paranormali e ai modi in cui le credenze culturali influenzano le esperienze individuali. Ha esplorato il concetto di sincronicità, o coincidenze significative che sembrano andare oltre la spiegazione razionale, suggerendo una connessione tra eventi esterni e stati interiori della mente. Potrebbe aver considerato l’uso della tavola Ouija come un esempio di come le persone cercano di trovare significato e connessione attraverso esperienze paranormali o spirituali.
«Quel che viene dopo la morte è qualcosa di uno splendore talmente indicibile, che la nostra immaginazione e la nostra sensibilità non potrebbero concepire nemmeno approssimativamente… Prima o poi, i morti diventeranno un tutt’uno con noi; ma, nella realtà attuale, sappiamo poco o nulla di quel modo d’essere. Cosa sapremo di questa terra, dopo la morte? La dissoluzione della nostra forma temporanea nell’eternità non comporta una perdita di significato: piuttosto, ci sentiremo tutti membri di un unico corpo. »
Conclusioni
La tavola Ouija continua a esercitare un forte fascino sull’immaginario collettivo, nonostante le controversie e le critiche che suscita. Per alcuni, è solo un gioco innocuo; per altri, è un portale per dimensioni sconosciute. Indipendentemente dalle opinioni personali, la tavola Ouija rimane un simbolo potente di mistero e speculazione, invitando chiunque abbia il coraggio di affrontare l’ignoto.
In conclusione, la tavola Ouija rappresenta molto più di un semplice gioco da tavolo; è un ponte tra il mondo visibile e quello invisibile, tra la razionalità e il soprannaturale, invitando coloro che osano a esplorare i confini della conoscenza e dell’esperienza umana.
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