Pianeta Nove, nuove scoperte riaprono la discussione
Negli ultimi giorni il leggendario Pianeta Nove fa riparlare di se, infatti nuove prove sembrano suggerire l’esistenza di un misterioso pianeta nascosto nel nostro sistema solare. Tutto ciò è quanto emerge da uno studio internazionale, pubblicato su arXiv, il noto archivio contenente pre-pubblicazioni di articoli scientifici in fisica, matematica, informatica, statistica etc. accessibile via Internet.
Per molti anni e secondo alcuni astronomi, esiste un comportamento insolito ai margini del sistema solare che porterebbe a spiegato l’esistenza di un altro misterioso pianeta non ancora scoperto: il leggendario Pianeta nove. Ciò potrebbe fornire informazioni utili in merito alle orbite di oggetti ancora sconosciuti che si trovano alle estremità del nostro sistema solare, a una distanza dal Sole di circa 250 volte superiore di quella terrestre.
La Teoria del Pianeta Nove
Konstantin Bogytin, astronomo che ha contribuito a rendere popolare la teoria ha dichiarato:
“Assieme alla mia squadra abbiamo trovato ulteriori prove che indicano l’esistenza del pianeta … il nuovo lavoro rappresenta la prova statistica più forte che il Pianeta Nove è davvero là fuori“
Nelle nuove analisi, lo studio ha permesso agli scienziati di esaminare una serie di oggetti che si trovano fuori dal sistema solare trans-nettuniani (o semplicemente TNO). I nuovi studi hanno infatti preso in esame quegli oggetti il cui movimento è reso instabile perché interagiscono con l’orbita di Nettuno. Questa instabilità li rendeva più difficili da studiare, per cui di solito gli astronomi che si occupano di un possibile Pianeta Nove hanno evitato di utilizzarli nelle loro analisi.
Ma nell’ultimo periodo, i ricercatori hanno cominciato a guardare verso questi oggetti, cercando di capire i loro movimenti.
Secondo Bogytin: “La spiegazione migliore è che provengano da un altro pianeta non ancora scoperto“.
Chi è Konstantin Batygin
Konstantin Batygin è un astronomo americano (di origini russe) e professore di scienze planetarie al Caltech.
La ricerca di Batygin è principalmente finalizzata alla comprensione della formazione e dell’evoluzione dei sistemi planetari. Nel 2010, lui e David J. Stevenson pubblicarono un calcolo, che mostrava che i Giove caldi possono gonfiarsi come conseguenza della dissipazione ohmica delle correnti elettriche indotte attraverso un’interazione tra i venti atmosferici ionizzati e il campo magnetico planetario.
Nel 2012, Batygin ha dimostrato che i disallineamenti tra gli assi di rotazione stellare e le orbite planetarie possono derivare da perturbazioni gravitazionali esercitate sui dischi protoplanetari dalle stelle compagne primordiali .
Nel 2015, Batygin e Laughlin hanno ipotizzato che il Sistema Solare un tempo possedesse una popolazione di pianeti di breve periodo che furono distrutti dalla migrazione di Giove attraverso la nebulosa solare .
Nel gennaio 2016, Batygin e Michael E. Brown hanno proposto l’esistenza di un nono pianeta nel Sistema Solare. Nel 2018, Batygin ha dimostrato che l’evoluzione dei dischi astrofisici può essere modellata con l’ equazione di Schrödinger , un’equazione fondamentale della meccanica quantistica.
È apparso nei panni di se stesso in numerosi documentari televisivi, tra cui la miniserie NOVA 2019 The Planets. Diciamo pure che il noto studioso, non sembra essere affatto l’ultimo degli sprovveduti.
Cosa ha pubblicato esattamente arXiv?
Si seguito il riassunto di quello che è stato pubblicato sull’archivio:
Generazione di TNO a bassa inclinazione, che attraversano Nettuno da parte del Pianeta Nove
Autori: Konstantin Batygin, Alessandro Morbidelli, Michael E. Brown, David Nesvorny
Le lontane distese del sistema solare mostrano una ricchezza di strutture dinamiche anomale, suggerendo la presenza di un massiccio corpo trans-nettuniano non ancora rilevato: il Pianeta 9. Precedenti analisi hanno mostrato come l’evoluzione orbitale indotta da questo oggetto possa spiegare le origini di un vasto assortimento di orbite esotiche, che vanno da quelle caratterizzate da perielio elevato a quelle con inclinazioni estreme.
In questo lavoro, spostiamo l’attenzione verso una classe più convenzionale di TNO, e consideriamo il censimento osservato di oggetti di lungo periodo, quasi planari, che attraversano Nettuno come una sonda finora inesplorata dell’ipotesi del Pianeta 9.
A tal fine, svolgiamo un’ampia N−simulazioni corporee che modellano in modo autoconsistente le perturbazioni gravitazionali di tutti i pianeti giganti, della marea galattica e delle stelle di passaggio, derivanti dalle condizioni iniziali che spiegano la migrazione primordiale dei pianeti giganti e l’evoluzione iniziale del Sole all’interno di un ammasso stellare.
Tenendo conto delle distorsioni osservative, i nostri risultati rivelano che l’architettura orbitale di questo gruppo di oggetti si allinea strettamente con le previsioni del modello inclusivo di P9. In netto contrasto, lo scenario senza P9 è statisticamente respinto a un 5 livello di confidenza.
Di conseguenza, questo lavoro introduce una nuova linea di prove a sostegno dell’esistenza del Pianeta 9 e delinea ulteriormente una serie di previsioni osservative pronte per la risoluzione a breve termine.
web site: BorderlineZ