I Tubi di Baigong: Un Enigma Archeologico nel Cuore della Cina
Nel cuore della provincia di Qinghai, nella remota regione di Delingha in Cina, si erge un antico mistero che ha affascinato e sconcertato archeologi e appassionati di enigmi storici di tutto il mondo: i Tubi di Baigong. Questo nome evoca un’immagine di un dispositivo tecnologico, ma in realtà si riferisce a una serie di tubi dalla composizione metallica di origine sconosciuta, incastonati in una montagna e in una piramide vicina. Scoperti negli anni ’90, questi tubi rappresentano uno dei più grandi misteri archeologici della nostra era.

La Scoperta
I tubi di Baigong furono scoperti da un gruppo di scienziati cinesi che esploravano la zona del Monte Baigong, un’area caratterizzata da formazioni rocciose e desertiche. La particolarità di questi tubi risiede non solo nella loro ubicazione ma anche nelle loro caratteristiche fisiche. Sono incastonati sia nella montagna che in una piramide vicina, con alcuni che si estendono fino a una vicina grotta.
Nello specifico a quanto pare, la storia dei Tubi di Baigong inizia con lo scrittore cinese Bai Yu, che nel 1996 esplorò la zona vicino al Monte Baigong. Durante la sua visita, Bai Yu fu affascinato dalla presenza di misteriosi tubi metallici che sporgevano dal suolo e dalle pareti di una caverna. Convinte che questi tubi fossero di origine umana, Bai Yu raccolse campioni e li inviò al Ministero dell’Industria Metallurgica per un’analisi. I risultati indicarono che i tubi erano composti per il 92% di metalli, principalmente ferro, ma il restante 8% era di origine sconosciuta.
I tubi variano in dimensioni, con alcuni che raggiungono diametri considerevoli mentre altri sono molto più piccoli. La composizione dei tubi è altrettanto sorprendente. Le analisi chimiche hanno rivelato che sono composti principalmente di ossido di ferro, con tracce di silicio e calcio, e alcuni elementi che suggeriscono un’origine estremamente antica.
Un aspetto particolarmente interessante è che i tubi sono stati trovati all’interno di formazioni rocciose che risalgono a circa 150.000 anni fa. Questo ha portato a speculazioni su come una tecnologia avanzata potesse esistere in un periodo così remoto.
Ipotesi e Teorie iniziali
La natura dei tubi di Baigong ha generato numerose teorie e speculazioni, che spaziano dalle spiegazioni scientifiche a quelle più fantasiose.
Origine Naturale: Alcuni scienziati suggeriscono che i tubi potrebbero essere il risultato di un processo naturale. Una teoria popolare è che i tubi siano concrezioni di limonite, una forma di ossido di ferro che può formarsi naturalmente attraverso processi geologici. Tuttavia, la regolarità e la disposizione dei tubi rendono questa spiegazione poco convincente per molti.
Altre teorie più plausibili suggeriscono che le fratture nelle rocce, furono causate dalle forti tensioni interne durante l’innalzamento dell’altopiano Qinghai-Tibet, queste hanno permesso al magma di risalire e interagire con particolari sostanze chimiche, creando le strutture tubolari.
Antiche Civiltà Avanzate: Un’altra teoria è che i tubi siano opera di un’antica civiltà tecnologicamente avanzata che è scomparsa senza lasciare altre tracce. Questa teoria è alimentata dalla precisione e dalla sofisticazione apparente dei tubi. Anche questa teoria è molto speculativa in quanto non esiste alcuna prova concreta che possa dimostrarlo.
Visitatori Extraterrestri
Forse la teoria più affascinante e controversa è quella che suggerisce che i tubi siano il risultato di interventi extraterrestri. I sostenitori di questa ipotesi vedono nei tubi la prova di un’antica base di alieni o di un dispositivo tecnologico lasciato da visitatori dallo spazio. Anche questa teoria se pur molto affascinante si arrampica sugli specchi in quanto è totalmente mancante di prove.
Tra l’altro nel 2002, quando un certo Ye Zhou pubblicò un articolo sul giornale cinese Henan Dahe Bao, un funzionario governativo locale, si interesso e discusse la singolare scoperta con giornalisti dell’agenzia di stampa Xinhua, fu in quell’occasione che il funzionario propose che i tubi potevano essere di origine extraterrestre ai fini di attirare visitatori e incrementare il turismo.
Studi e Ricerche iniziali
Nonostante l’interesse che circonda la Macchina di Baigong, la ricerca scientifica approfondita è stata limitata. Le spedizioni hanno raccolto campioni e effettuato analisi, ma le risposte definitive ancora mancano. Le difficoltà logistiche e il contesto remoto della scoperta hanno reso difficile l’organizzazione di studi sistematici e completi.
La Macchina di Baigong ha catturato l’immaginazione del pubblico, divenendo un punto di riferimento per appassionati di misteri e teorie del complotto. Documentari, articoli e libri hanno discusso il fenomeno, alimentando il dibattito e l’interesse per la scoperta.
La svolta
Con il tempo l’interesse dei tubi giunse a due scienziati americani, Mossa e Schumaker che dopo le analisi arrivarono ad una precisa conclusione. Dai risultati ricavati con la termoluniminescenza (analisi riportate in un articolo del Journal of Sedimentary Research del 1 Luglio 1993 dal titolo Fossil tree casts in South Louisiana soils), si scoprì che si trattava di radici di pino alle quali i minerali di ferro si erano legati.
In seguito gli scienziati cinesi applicarono la spettroscopia atomica su frammenti dei tubi di Baigong e si scoprì che nei tubi era presente inequivocabilmente sostanza organica di origine vegetale risalente a circa 150 mila anni fa.
web site: BorderlineZ
radici di pino? dalla forma e dalla disposizione regolare dei coni viene molto difficile pensare che si tratti di radici
si esatto le strutture tubolari non hanno nulla a che fare con la struttura delle radici dei pini, i tubi di baigong sembrano l’insieme di dei tubi di un organo (strumento musicale), troppo simmetrici e ordinati. La scienza dice radici di pino, al momento prendiamola per buona …