Il Mistero dell’Isola delle Bambole impiccate

Isola delle bambole
isola delle Bambole – foto: Esparta Palma – https://www.flickr.com/photos/esparta/2994076542/
CC BY 2.0

La Storia di Don Julián Santana Barrera

La leggenda dell’Isola delle Bambole inizia con Don Julián Santana Barrera, un uomo che decise di ritirarsi dalla vita cittadina per vivere in solitudine sull’isola negli anni ’50. Un giorno, secondo la narrazione più diffusa, Don Julián trovò il corpo di una giovane ragazza annegata nei canali. Poco dopo, una bambola galleggiava nelle acque vicine. Convinto che appartenesse alla bambina, Don Julián appese la bambola a un albero come gesto di rispetto e per placare lo spirito inquieto della ragazza.

L’Inizio di una Collezione Macabra

Questo fu solo l’inizio. Don Julián iniziò a collezionare bambole trovate nella spazzatura e nei canali, appendendole ovunque sull’isola. Credeva che ogni bambola aiutasse a tenere lontani gli spiriti maligni e a proteggere l’isola. Le bambole, esposte agli elementi, si deteriorarono rapidamente, assumendo un aspetto sinistro che conferisce all’isola la sua aura spettrale.

Una Morte Misteriosa

Don Julián continuò la sua opera per oltre 50 anni, fino alla sua morte nel 2001. In una macabra coincidenza, fu trovato annegato nello stesso punto dove affermava di aver trovato la ragazza. La sua morte aggiunse un ulteriore strato di mistero all’isola, alimentando storie di fantasmi e leggende locali.

Dopo la morte di Barrera, all’età di ottant’anni, i familiari trasformarono il luogo in attrazione turistica. L’isola delle bambole è la meta preferita di appassionati del paranormale e del macabro.  Numerose riviste le hanno dedicato articoli incentrati sulla sua natura bizzarra. Sull’argomento sono stati anche girati alcuni documentari.

Nota: Stando a quanto dichiarato nel 2022 dal Guinness dei primati, l’isola vanta la più grande collezione di “bambole spettrali” del mondo.

Isola delle bambole
Alcune bambole dell’isola – foto: Emmanuel Eslava (wikipedia)

L’Isola Oggi

Oggi, l’Isola delle Bambole è una popolare meta turistica. Visitatori da tutto il mondo vengono a vedere le bambole appese agli alberi, molte delle quali sono in stato di deterioramento, con arti mancanti e occhi senza vita. La vista è inquietante e molti riportano la sensazione di essere osservati.

L’isola è accessibile solo tramite una lunga gita in barca attraverso i canali di Xochimilco, un viaggio che di per sé è immerso in una bellezza naturale che contrasta fortemente con l’orrore dell’isola. Le guide turistiche raccontano la storia di Don Julián, arricchendola con racconti di avvistamenti spettrali e suoni inspiegabili. Da quando l’isola è stata aperta al pubblico, alcuni visitatori hanno affermato di aver visto alcune bambole muovere la testa, le braccia e aprire gli occhi, o anche di averle udite comunicare tra loro sussurrando.

Mentre alcuni vedono l’isola come un tributo a una tragica morte, altri la interpretano come un’opera d’arte inquietante o una manifestazione di superstizione. Le bambole, spesso percepite come oggetti innocenti, acquisiscono un nuovo significato in questo contesto, simbolizzando la fragilità della vita e la paura dell’ignoto.

Isola delle bambole
foto: Wa17gs (wikipedia)

Conclusione

L’Isola delle Bambole è un luogo che cattura l’immaginazione. È una testimonianza della solitudine di Don Julián, del suo rispetto per il soprannaturale e del potere duraturo delle leggende. Che si creda o meno alle storie di fantasmi, una visita all’isola lascia un’impronta indelebile, un promemoria del sottile confine tra il mondo dei vivi e quello dei morti.

Se ti trovi a Città del Messico e sei in cerca di un’esperienza fuori dall’ordinario, una visita all’Isola delle Bambole potrebbe essere proprio ciò che cerchi. Ma preparati: non è un viaggio per i deboli di cuore.

web site: BorderlineZ

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