Zohar, il lato oscuro del testo sacro degli ebrei
Lo Zohar, noto anche come “Libro dello Splendore”, è uno dei testi fondamentali della Kabbalah ebraica. Attribuito tradizionalmente al rabbino Shimon bar Yochai del II secolo, ma probabilmente redatto nel XIII secolo da Mosè de León, lo Zohar esplora profonde verità spirituali e mistici segreti dell’ebraismo attraverso un linguaggio ricco di simbolismi e quelle che vengono definite metafore. Questo articolo offre un’introduzione completa allo Zohar, analizzandone la storia, la struttura, i temi principali, le interpretazioni e quelli che sono i lati oscuri.
Storia e Origine dello Zohar
La tradizione narra che Shimon bar Yochai, fuggendo dalle persecuzioni romane, ricevette rivelazioni divine durante i suoi anni di nascondiglio in una caverna. Questi insegnamenti vennero successivamente raccolti e trascritti come lo Zohar. Tuttavia, gli studiosi moderni ritengono che Mosè de León, un cabalista spagnolo del XIII secolo, abbia compilato e pubblicato il testo, attribuendolo a Shimon bar Yochai per conferirgli autorità e legittimità.
Struttura del Testo
Lo Zohar è composto da una serie di libri, saggi e commentari principalmente in aramaico. Il testo si presenta come un commentario mistico della Torah (i primi cinque libri della Bibbia ebraica). Alcune delle sezioni principali includono:
- Midrash ha-Ne’lam: Un commentario mistico della Torah.
- Idra Rabba e Idra Zuta: Discussioni tra Shimon bar Yochai e i suoi discepoli su temi mistici profondi.
- Raya Mehemna: Una sezione che esplora le pratiche e le leggi ebraiche dal punto di vista cabalistico.
Temi Principali
Lo Zohar affronta numerosi temi centrali nella mistica ebraica:
- Sefirot: Le dieci emanazioni divine attraverso le quali Dio interagisce con il mondo. Esse rappresentano diverse qualità e aspetti di Dio, creando un albero di vita che connette il divino con il terreno.
- Ein Sof: Il concetto di Dio come infinito e incomprensibile. L’Ein Sof rappresenta l’essenza illimitata di Dio che si manifesta attraverso le Sefirot.
- Il Tikkun Olam: Il processo di rettifica del mondo. Secondo lo Zohar, gli esseri umani hanno il compito di elevare le scintille divine nascoste nella materialità attraverso azioni virtuose e la consapevolezza spirituale.
- L’anima umana: La struttura dell’anima è complessa e multilivello. Lo Zohar esplora come le anime degli ebrei e dei non ebrei differiscono, sebbene secondo gli interpreti questa visione richieda un’interpretazione simbolica per evitare fraintendimenti.
Passaggi Controversi dello Zohar
Alcuni passaggi dello Zohar sono stati interpretati come controversi o razzisti. Ad esempio, alcune parti sembrano indicare una superiorità delle anime degli ebrei rispetto ai non ebrei. Tuttavia, come accennato, secondo gli studiosi è essenziale leggere questi passaggi nel contesto esoterico e simbolico del testo. Gli studiosi e i cabalisti spiegano che tali affermazioni riflettono differenze spirituali piuttosto che etniche, e servono a illustrare concetti mistici piuttosto che a promuovere discriminazioni. Ma fra non molto elencheremo alcuni passaggi per vedere realmente in cosa consistono alcuni scritti dello Zohar.
Ecco alcuni esempi di passaggi:
Riguardo agli “Ebrei” e i “Non Ebrei” (Goyim): Alcuni passaggi dello Zohar sembrano fare una distinzione netta tra ebrei e non ebrei, attribuendo agli ebrei un’anima superiore o speciale. Ad esempio:
Zohar, Vol. I, 25b: “Gli Ebrei sono chiamati uomini, ma i non-Ebrei non sono chiamati uomini.”
poi abbiamo:
Zohar, Vol. II, 64b: “C’è una differenza tra le anime degli Ebrei e le anime dei non-Ebrei, come tra il sacro e il profano.”
Zohar, Vol. III, 292a: “Le anime dei non-Ebrei vengono da spiriti impuri chiamati scimmie, mentre le anime degli Ebrei vengono dallo Spirito Santo.”
Zohar, Vol. I, 131a: “Tutti i popoli del mondo non sono discendenti di Adamo, ma i figli di coloro che furono creati durante i sei giorni della Creazione.”
Zohar, Vol. II, 71b: “I non-Ebrei sono idolatri, e pertanto le loro anime provengono dalla ‘sitra achra’ (il lato impuro).”
Zohar, Vol. I, 168a: “Quando il Messia verrà, i figli di Edom (tradizionalmente interpretati come i Romani o i Cristiani) saranno distrutti e non rimarrà traccia di loro.”
Zohar, Vol. II, 216a: “La superiorità dell’anima degli Ebrei rispetto ai non-Ebrei è come quella dell’uomo rispetto alle bestie.”
Zohar, Vol. III, 160a: “Le anime dei non-Ebrei provengono dalla parte impura e non hanno una connessione con il mondo superiore.”
Zohar, Vol. I, 132a: “Le anime dei non-Ebrei sono derivate dalle ‘clipot’ (gusci impuri) e non hanno alcuna santità.”
Zohar, Vol. I, 27b: “Solo gli Ebrei sono considerati uomini, mentre i non-Ebrei sono simili a bestie.”
Zohar, Vol. III, 19a: “Quando il Messia verrà, i non-Ebrei saranno sottomessi e serviranno gli Ebrei.”
Questi passaggi, secondo i cosidetti studiosi, devono essere letti e interpretati con una comprensione profonda del contesto cabalistico e simbolico in cui sono stati scritti. Quindi è importante specificare che secondo molti studiosi ebrei e cabalisti l’interpretazionedi questi testi va fatta in modo da non supportare una visione razzista o discriminatoria, ma piuttosto come metafore spirituali che riflettono il rapporto tra diverse forze spirituali e livelli di anima. Magari sarà così ma personalmente io interpreto quello che leggo.
Conclusione
A parte tutto lo Zohar rimane uno dei testi più enigmatici e affascinanti della tradizione ebraica. La sua lettura richiede una mente aperta e una profonda conoscenza del simbolismo cabalistico. Sebbene alcuni passaggi possano sembrare problematici, una comprensione contestualizzata e simbolica rivela una ricchezza di insegnamenti spirituali che hanno ispirato generazioni di studiosi e mistici. La sua influenza continua a riverberare nella spiritualità ebraica e oltre, invitando i lettori a esplorare i misteri della divinità e del cosmo attraverso gli occhi della Kabbalah.
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