Le Masse secondo Gustave Le Bon
Le masse sono un’entità misteriosa, un torrente impetuoso che scorre nelle vene della storia, capace di costruire e distruggere con la stessa furia cieca. Quando gli individui si fondono in una folla, le loro identità si dissolvono, i pensieri razionali svaniscono come fumo al vento, e ciò che resta è una forza primordiale, guidata da istinti, emozioni e impulsi incontrollati. Non più padroni di sé stessi, gli uomini diventano ingranaggi di un meccanismo collettivo, pronti a seguire un’idea, un simbolo o un leader, senza chiedersi il perché.
Le masse, secondo Le Bon, sono l’eco di un’anima antica, capace di plasmare imperi, rovesciare governi e incendiare le passioni di intere generazioni. In esse si cela la potenza del cambiamento, ma anche il pericolo dell’irrazionalità, un fuoco che, se non controllato, può travolgere ogni cosa al suo passaggio.
Gustave Le Bon è stato uno psicologo e sociologo francese noto per il suo contributo allo studio della psicologia delle masse. La sua opera più importante in questo campo è “La psicologia delle folle” (1895), dove esplora il comportamento collettivo e come gli individui agiscono diversamente quando fanno parte di una folla rispetto a quando sono soli.
Le Bon sosteneva che nelle folle, gli individui perdono il loro senso di responsabilità e razionalità, diventando più suggestionabili e inclini ad agire in modo impulsivo e irrazionale. Questo fenomeno avviene a causa di diversi fattori:
Anonimato: Gli individui in una folla si sentono anonimi, il che riduce il loro senso di responsabilità personale.
Contagio emotivo: Le emozioni tendono a propagarsi rapidamente tra le persone, creando una sorta di “contagio emotivo” che spinge i membri della folla ad agire in maniera simile.
Semplificazione mentale: Le persone nelle folle tendono a semplificare la loro capacità di ragionamento critico, lasciandosi guidare più dalle emozioni che dalla logica.
Le Bon credeva che le folle fossero facilmente influenzabili da leader carismatici o propagande, perché, una volta coinvolte emotivamente, erano meno capaci di resistere o di analizzare criticamente le informazioni. Secondo lui, questo spiega perché fenomeni come i movimenti politici di massa o le rivoluzioni possono crescere rapidamente e portare a comportamenti radicali.
Il suo lavoro ha avuto una grande influenza su molti pensatori successivi, tra cui Sigmund Freud e i teorici del totalitarismo, che hanno utilizzato le sue idee per comprendere i meccanismi di manipolazione di massa nei regimi dittatoriali.
Perchè ho scritto questo post? Basta guardare quello che sta succedendo nel mondo, è il più grande raggruppamento di pecore che il sistema abbia mai messo su.
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