Chogha Zanbil: La Maestosa Ziggurat dell’Elam Antico

Chogha Zanbil
Chogha Zanbil – foto: wikipedia

Storia di Chogha Zanbil

Chogha Zanbil fu costruita dal re Untash-Napirisha, uno dei sovrani più potenti della civiltà elamita, tra il 1250 e il 1220 a.C. La città si trovava vicino alla moderna città di Shush, antica capitale di Susa, e doveva fungere da capitale religiosa e politica dell’Elam. Inizialmente chiamata Dur-Untash, la città era dedicata alla divinità elamita Inshushinak, il dio protettore di Susa.

Il fulcro della città era la ziggurat monumentale, una struttura a terrazze sovrapposte che si elevava verso il cielo, costruita su cinque livelli. Tuttavia, oggi ne restano visibili solo tre. Chogha Zanbil non fu mai completata, probabilmente a causa dell’invasione dell’impero assiro sotto il re Assurbanipal, che devastò la regione e pose fine alla dominazione elamita.

Architettura della Ziggurat

La ziggurat di Chogha Zanbil, uno dei più grandi esempi di architettura religiosa mesopotamica, era originariamente alta circa 52 metri. La struttura a gradoni si sviluppava su una pianta quadrata con un lato di 105 metri e aveva cinque terrazze decrescenti che culminavano in un tempio sulla sommità. Costruita in mattoni di fango e rivestita con mattoni cotti, molti dei quali recavano iscrizioni cuneiformi, la ziggurat era dedicata principalmente al culto di Inshushinak.

Il complesso comprendeva vari altri edifici religiosi, tra cui templi minori e santuari dedicati a diverse divinità elamite e mesopotamiche. Ciò che rende unica la ziggurat di Chogha Zanbil rispetto a quelle mesopotamiche (come quelle di Ur o Babilonia) è l’attenzione alla decorazione e alla funzionalità rituale. Alcuni templi erano rivestiti di mattoni smaltati e decorati con elementi in bronzo.

La Città Sacra di Dur-Untash

Chogha Zanbil era parte di un complesso cittadino circondato da tre mura concentriche. La ziggurat si trovava al centro della città sacra, all’interno della cerchia muraria più interna, che racchiudeva anche edifici religiosi e palazzi reali. Le altre due cerchie murarie proteggevano la parte più esterna della città, dove si trovavano quartieri residenziali e infrastrutture, come un antico sistema idrico.

La città disponeva di un sofisticato sistema di approvvigionamento idrico con un canale che portava acqua potabile dal fiume Karkheh, situato a decine di chilometri di distanza. Questo dimostra l’alto livello di ingegneria idraulica raggiunto dagli Elamiti. Tuttavia, gli studiosi ritengono che Chogha Zanbil non fu mai completata e che le sue dimensioni e ambizioni architettoniche fossero superiori alla sua popolazione effettiva.

Ricostruzione della ziggurat di Choqa Zanbil – foto: Jona Lendering – Livius.org (wikipedia)

Scoperta e Conservazione

Il sito di Chogha Zanbil fu scoperto solo nel 1935 dall’archeologo francese Roman Ghirshman, che guidò una serie di scavi che portarono alla luce la straordinaria ziggurat e gran parte della città circostante. Nonostante il sito fosse stato abbandonato e devastato nel corso dei secoli, la ziggurat rimane sorprendentemente ben conservata.

Dal 1979, Chogha Zanbil è stata inserita nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO, ed è considerata uno dei più importanti siti archeologici del Vicino Oriente. Tuttavia, a causa della sua ubicazione in una regione vulnerabile, è stata esposta a fenomeni naturali, come l’erosione, e richiede una costante manutenzione.

Significato Culturale e Religioso

Chogha Zanbil non era solo un centro politico, ma anche un importante luogo di culto. La ziggurat era il fulcro della vita religiosa elamita, e i templi attorno ad essa servivano per ospitare statue delle divinità e offrire sacrifici. Le iscrizioni cuneiformi rinvenute nel sito documentano offerte e dediche a Inshushinak, oltre ad altri dèi come Napirisha, la divinità principale dell’Elam.

L’importanza di Chogha Zanbil risiede anche nella sua unicità. Mentre la maggior parte delle ziggurat si trovano nella Mesopotamia centrale e meridionale, Chogha Zanbil è una delle rare ziggurat costruite al di fuori di quest’area, rendendola una testimonianza importante dell’influenza culturale e religiosa che gli Elamiti subirono dalle civiltà vicine, pur mantenendo la loro indipendenza culturale.

Chogha Zanbil oggi

Oggi, il sito di Chogha Zanbil attira studiosi e turisti da tutto il mondo, affascinati dalla maestosità della sua ziggurat e dalla storia complessa della civiltà elamita. Tuttavia, la sua posizione remota e le sfide legate alla conservazione significano che richiede costanti sforzi per proteggerlo dall’erosione e dall’usura del tempo.

Chi visita Chogha Zanbil può ancora vedere i resti delle mura, dei templi e, naturalmente, della gigantesca ziggurat che domina il paesaggio. Le iscrizioni cuneiformi, i mattoni cotti e gli elementi architettonici testimoniano l’abilità costruttiva e la profondità spirituale della civiltà che la costruì.

Conclusione

Chogha Zanbil è uno dei più spettacolari monumenti dell’antico Medio Oriente e un esempio eccezionale della grandiosità della civiltà elamita. Anche se meno conosciuta rispetto ad altri siti mesopotamici come Ur o Babilonia, Chogha Zanbil offre uno sguardo unico su una cultura antica e su un’epoca di grande fervore religioso e architettonico.

Riconosciuta come patrimonio mondiale dell’umanità, Chogha Zanbil rappresenta un patrimonio da preservare, un ricordo tangibile della storia umana e della sua capacità di costruire opere durature e maestose.


Fonti:

  • UNESCO World Heritage: Chogha Zanbil
  • Iranica Online: Chogha Zanbil
  • Enciclopedia Treccani

web site: BorderlineZ

Altri articoli di BorderlineZ
L’Iconografia della Morte. Origini e significato.

Nella vasta gamma di simboli che permeano la cultura umana, pochi sono tanto onnipresenti e misteriosi quanto l'immagine della Morte Read more

I Catari Albigesi, un Movimento “Eretico” e la Repressione Cattolica

I Catari, noti anche come Albigesi, erano un movimento religioso medievale considerato eretico dalla Chiesa Cattolica. Famosi per la loro Read more

Mansa Musa: l’uomo più ricco della storia che pochi conoscono

Quando si pensa agli uomini più ricchi della storia, i nomi che spesso vengono in mente sono quelli di imprenditori Read more

La misteriosa biblioteca Tibetana di Sakya

Nascosta tra le maestose montagne del Tibet, la Biblioteca Tibetana di Sakya sorge come una gemma preziosa nel monastero omonimo. Read more

0 0 voti
Vota l'articolo
Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Oldest
Newest Most Voted
Feedback in linea
Visualizza tutti i commenti
BorderlineZ
0
Commenta l'articolox