I Teschi di Paracas tutto quello che sappiamo

teschi di paracas
Esempio di Cranio deformato Proto Nazca (200–100 AC circa) – foto: Didier Descouens (wikipedia)

La scoperta dei Teschi di Paracas

Julio Tello trovò una necropoli contenente oltre 300 teschi, alcuni dei quali avevano forme craniche estremamente allungate. Questi teschi appartenevano alla cultura Paracas, che prosperò tra il 700 a.C. e il 200 d.C. nella costa meridionale del Perù. I Paracas erano noti per le loro complesse pratiche culturali e artistiche, come la mummificazione e la produzione di tessuti intricati.

La spiegazione comunemente accettata per la forma allungata dei teschi di Paracas è la pratica della deformazione cranica artificiale. Questa usanza, presente in molte culture antiche di tutto il mondo, prevedeva la modifica intenzionale della forma del cranio durante la crescita dell’individuo. La deformazione cranica veniva realizzata legando la testa dei neonati con fasce strette o utilizzando tavole di legno per comprimere i lati del cranio. Questo processo iniziava nei primi mesi di vita, quando le ossa del cranio erano ancora morbide e malleabili, e veniva proseguito per diversi anni.

Motivazioni culturali della deformazione cranica

La pratica della deformazione cranica era probabilmente legata a diverse motivazioni:

  • Status sociale: La forma del cranio allungato poteva simboleggiare l’appartenenza a un gruppo elitario o una classe sociale elevata.
  • Identità culturale o tribale: Le diverse forme di deformazione cranica potevano servire come indicatori dell’identità tribale o regionale.
  • Bellezza estetica: In alcune culture, il cranio allungato era considerato esteticamente desiderabile e indice di bellezza.

Studi scientifici e analisi del DNA

Le analisi scientifiche sui teschi di Paracas hanno confermato che si tratta di esseri umani, con deformazioni ottenute artificialmente. Gli studi del DNA condotti sui teschi hanno rivelato che i resti appartengono a persone con origini genetiche prevalentemente autoctone americane, ma alcuni risultati hanno indicato tracce di DNA non tipicamente presenti in popolazioni native sudamericane. Tuttavia, queste anomalie genetiche possono essere spiegate da possibili influenze migratorie da altre regioni, senza la necessità di ipotizzare origini extraterrestri.

Teorie speculative e ipotesi sugli alieni

Accanto alle spiegazioni scientifiche, sono emerse numerose teorie speculative che suggeriscono un’origine non terrestre per i teschi di Paracas. Queste ipotesi sono alimentate dall’aspetto insolito dei teschi e da alcune caratteristiche anatomiche che differiscono leggermente dai teschi umani normali. Di seguito elencheremo alcune delle teorie più popolari.

Gli antichi astronauti

La teoria degli “antichi astronauti” suggerisce che civiltà extraterrestri avrebbero visitato la Terra migliaia di anni fa, influenzando le culture umane. Secondo questa teoria, i teschi di Paracas potrebbero essere la prova dell’esistenza di antichi visitatori alieni, o addirittura rappresentare i resti di esseri non umani. I sostenitori di questa ipotesi evidenziano che alcuni teschi hanno un volume cranico maggiore del 25% e un peso superiore del 60% rispetto ai crani umani normali, caratteristiche che non si potrebbero ottenere solo attraverso la deformazione artificiale.

Anomalie anatomiche

Alcuni ricercatori alternativi hanno sottolineato che alcune caratteristiche dei teschi di Paracas non sono presenti nei teschi umani deformati:

  • Volume e peso del cranio: Come accennato, alcuni teschi mostrano un volume maggiore e un peso superiore rispetto ai crani umani normali.
  • Mancanza della sutura sagittale: In alcuni teschi, la sutura sagittale (la linea che attraversa la parte superiore del cranio) è assente o meno evidente. Questo potrebbe suggerire un’anomalia genetica, ma secondo la maggior parte degli esperti, può essere spiegata con normali variazioni anatomiche umane o deformità congenite.
  • Foro occipitale posizionato in modo diverso: Il foro occipitale, attraverso il quale passa il midollo spinale, in alcuni teschi di Paracas sembra essere posizionato leggermente più in basso rispetto alla norma. Anche questa caratteristica potrebbe essere il risultato della deformazione cranica o di variazioni anatomiche individuali.

Confutazioni e risposte della comunità scientifica

Le teorie sugli antichi astronauti e sulle origini extraterrestri dei teschi di Paracas sono state fortemente criticate dalla comunità scientifica. Gli esperti affermano che non vi è alcuna prova concreta a supporto di queste ipotesi, e che le presunte “anomalie” possono essere spiegate attraverso l’antropologia e la medicina moderna.

  • Deformazione cranica culturale: Gli antropologi sottolineano che la pratica della deformazione cranica è ben documentata in molte altre culture del mondo, come i Maya in Mesoamerica, i popoli dell’Asia centrale e le antiche popolazioni europee.
  • Assenza della sutura sagittale: Questa caratteristica non è esclusiva dei teschi di Paracas; è stata osservata anche in altri individui umani e può verificarsi per ragioni naturali, come difetti congeniti.
  • Varietà genetica nelle popolazioni antiche: Le presunte “anomalie genetiche” riscontrate nei teschi possono essere il risultato di una popolazione etnicamente diversificata, con possibili influenze genetiche da altre regioni.

La questione delle suture craniche dei teschi di Paracas nonostante tutto è stata ed è ancora al centro di numerose discussioni, soprattutto tra i sostenitori delle teorie speculative. Entriamo nel dettaglio spiegante le presunte anomalie.

Sutura sagittale mancante

Come accennato la principale “anomalia” citata riguarda l’assenza o l’attenuazione della sutura sagittale in alcuni teschi di Paracas. La sutura sagittale è la linea di giunzione che corre lungo la sommità del cranio, dividendo le ossa parietali. Nei teschi umani, questa sutura è generalmente ben visibile e rimane distinta anche in età adulta, sebbene possa ossificarsi con l’età avanzata.

Nei teschi di Paracas, alcuni esemplari sembrano presentare una sutura sagittale meno evidente o del tutto assente. Questo aspetto è stato interpretato dai sostenitori delle teorie speculative come un’indicazione di una diversa anatomia o addirittura di un’origine non umana.

La comunità scientifica ha fornito spiegazioni per questa caratteristica che non richiedono ipotesi straordinarie:

La mancanza o l’ossificazione precoce della sutura sagittale può verificarsi naturalmente negli esseri umani a causa di condizioni congenite, come la craniosinostosi, che è un difetto di nascita in cui le suture craniche si fondono prematuramente, alterando la crescita del cranio. Questo potrebbe spiegare la variazione nella presenza o visibilità delle suture in alcuni teschi di Paracas.

La pratica della deformazione cranica artificiale, a cui i teschi di Paracas sono stati sottoposti, potrebbe aver influenzato le suture craniche, alterandone la visibilità o accelerando il processo di fusione. La compressione costante delle ossa craniche potrebbe avere avuto effetti sulla struttura delle suture, facendole apparire meno marcate o causandone la scomparsa.

Esistono variazioni naturali nelle suture craniche umane, e in alcune persone, la sutura sagittale può essere meno pronunciata o parzialmente ossificata senza che vi siano condizioni patologiche. Queste variabilità rientrano nel range delle caratteristiche umane normali.

Altre suture craniche

Le altre suture craniche, come la sutura coronale (che separa l’osso frontale dalle ossa parietali) e la sutura lambdoidea (che separa le ossa parietali dall’osso occipitale), nei teschi di Paracas sono generalmente presenti e non mostrano differenze significative rispetto a quelle dei teschi umani non deformati. Questo suggerisce che, nonostante le apparenze, la struttura generale del cranio rimane quella tipica dell’anatomia umana.

Al di la delle spiegazioni scientifiche

Nonostante la versione ufficiale sia quella consigliabile da seguire per evitare di sprofondare troppo nelle teorie speculative, è doveroso anche porsi qualche domanda, domande tra l’altro che la stessa scienza ufficiale spiega in maniera troppo superficiale, almeno secondo il mio punto di vista.

Sappiamo che la pratica della deformazione cranica artificiale è documentata in molte culture antiche sparse in tutto il mondo, come i Maya in Mesoamerica, i popoli dell’Asia centrale, alcune tribù africane e anche le popolazioni del Sud America. Come mai tutte queste popolazioni usavano la stessa pratica artificiale di allungamento del cranio? Volevano ispirarsi o assomigliare a qualcuno o qualcosa?

Ispirazione: chi o cosa imitavano?

Realmente la domanda su chi o cosa queste culture volessero imitare resta aperta. Ufficialmente ci sono diverse ipotesi:

Rappresentazioni mitologiche e divinità

  • Alcuni antropologi suggeriscono che le popolazioni antiche potrebbero aver voluto imitare le forme delle teste delle loro divinità o figure mitologiche. In molte civiltà, le rappresentazioni di figure divine o semi-divine presentano tratti fisici “non umani”, come crani allungati o altre caratteristiche fisiche straordinarie.
  • Nelle culture andine, ad esempio, alcune statue o figure rappresentano esseri con teste allungate, il che potrebbe indicare che i crani deformati erano considerati una qualità “divina” o comunque superiore.

Ma anche qui la cosa non mi convince molto, questo per il semplice fatto che mi sembra alquanto strano che queste divinità diffuse nelle varie culture avessero le stesse fattezze. E’ mai possibile che le varie culture imitassero divinità con le stesse caratteristiche craniche? Quindi è “normale” che in molti si chiedano ancora chi fossero realmente queste presunte divinità, andando a sbattere con gli alieni.

Antiche leggende di esseri sovrannaturali

  • Le tradizioni orali e i miti di diverse culture spesso parlano di esseri sovrannaturali con caratteristiche fisiche particolari. In alcuni casi, questi esseri sono descritti con teste allungate o crani dalle forme insolite.
  • Alcuni sostengono che questo possa spiegare perché culture geograficamente lontane, come quelle della Mesoamerica e dell’Africa, abbiano adottato pratiche simili, cercando di assomigliare agli “antenati” o ai “celesti” descritti nelle loro leggende.

Convergenza culturale: un fenomeno globale?

La presenza della deformazione cranica in culture molto distanti fra loro, sia geograficamente che temporalmente, è affascinante. Gli antropologi hanno proposto diverse teorie per spiegare questo fenomeno:

Convergenza culturale

  • La convergenza culturale è il fenomeno per cui diverse culture sviluppano pratiche simili in modo indipendente, senza una connessione diretta. Questa teoria si basa sull’idea che, nonostante le culture antiche fossero isolate l’una dall’altra, potevano condividere bisogni e ideali umani simili, come il desiderio di distinguere l’élite o di emulare figure mitologiche.
  • Un concetto simile è visibile anche in altri aspetti culturali, come l’invenzione della ruota o delle piramidi, che sono stati realizzati indipendentemente in diverse civiltà.

Influenza migratoria o contatti indiretti

  • Alcuni studiosi suggeriscono che potrebbero esserci stati contatti indiretti tra culture lontane attraverso scambi migratori, rotte commerciali o esplorazioni marittime. Sebbene le civiltà antiche non fossero necessariamente in contatto diretto, idee e pratiche culturali potevano diffondersi lentamente attraverso reti di scambio culturale e influenze reciproche.

Limiti delle spiegazioni scientifiche

Nonostante le spiegazioni basate su status sociale, identità culturale e bellezza estetica siano ampiamente accettate, con tutta la buona volontà che una persona può metterci, alcune domande rimangono parzialmente senza risposte adeguate. La scienza non è ancora riuscita a spiegare pienamente perché culture così diverse e distanti nel tempo e nello spazio abbiano adottato questa stessa usanza.

Ciò che rimane evidente è che la deformazione cranica aveva un profondo significato simbolico, spirituale o sociale per queste popolazioni, che andava oltre le motivazioni pratiche o estetiche, ma non ci sono prove definitive che dimostrino un’ispirazione comune o una fonte specifica per questa pratica. Le ragioni esatte potrebbero essere diverse per ciascuna cultura, ma ciò non esclude la possibilità di profonde somiglianze nei simbolismi associati a questa pratica in tutto il mondo.

Conclusioni

I teschi di Paracas rappresentano un intrigante capitolo della storia antica del Perù e offrono una preziosa testimonianza delle pratiche culturali delle civiltà precolombiane. Sebbene le teorie sugli antichi astronauti e sull’origine extraterrestre siano popolari nel campo della pseudoscienza, la comunità scientifica continua a considerare la deformazione cranica intenzionale come la spiegazione più plausibile. Questi reperti rimangono comunque uno stimolo per la ricerca, la riflessione e l’immaginazione, offrendo uno sguardo affascinante su un’antica civiltà e le sue pratiche culturali.

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marika
marika
3 mesi fa

magari queste divinità “comuni” a tutte le varie popolazioni antiche non erano affatto divinità ma tutt altro 🙂

BorderlineZ
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