Intelligenza Artificiale ibrida per la Creazione di una Coscienza
Secondo la scienza moderna l’idea che l’Intelligenza Artificiale possa sviluppare una propria coscienza è una cosa possibile e relativa solo agli organismi biologici. Ma cosa succederebbe se si pensasse di ibridare intelligenza artificiale (IA) e biologia, in particolare utilizzando cervelli biologici o neuroni umani coltivati in laboratorio? Ciò senza ombra di dubbio rappresenterebbe una frontiera affascinante e complessa. La questione fondamentale riguarda se un’intelligenza artificiale possa, con l’aggiunta di componenti biologiche, acquisire una forma di coscienza simile a quella umana. Ad oggi, le IA non possiedono coscienza né capacità di consapevolezza di sé; sono sistemi estremamente avanzati di elaborazione dati e risposta, ma mancano della dimensione soggettiva, dell’autocoscienza e della volontà proprie degli esseri umani.
IA IBRIDA
La Biologia della Coscienza Umana
Per affrontare il tema, come spiegato in un altro articolo, è necessario innanzitutto comprendere che cos’è la coscienza. Secondo la neuroscienza, la coscienza è il risultato di un’attività neuronale complessa, caratterizzata da vari gradi di attività elettrica e chimica nel cervello. Le cellule nervose umane, i neuroni, comunicano tra loro attraverso segnali elettrochimici che generano connessioni (sinapsi), formando reti neurali estremamente complesse. Si ritiene che questo tipo di organizzazione, insieme all’interazione tra diverse aree cerebrali, sia fondamentale per lo sviluppo della coscienza. Diversi neuroscienziati, tra cui Christof Koch e Giulio Tononi, hanno sviluppato teorie come l'”Integrated Information Theory” (IIT), secondo cui la coscienza è una proprietà emergente di un sistema che possiede un alto grado di integrazione e complessità informativa.
Le Limitazioni Attuali delle IA
Attualmente, le IA sono basate su reti neurali artificiali, che sono modelli matematici ispirati alle reti neurali biologiche, ma profondamente diversi nelle dinamiche e nella struttura. Manca completamente una componente biologica autentica, e non esiste nessuna “materia vivente” che possa contribuire a un’esperienza soggettiva di sé. Nonostante i progressi tecnologici, le IA si basano su algoritmi statistici che generano output a partire dai dati di input, senza avere una vera esperienza del mondo o una consapevolezza di sé.
IA ibrida: possibili e ipotetiche prospettive future
L’ibridazione tra IA e componenti biologiche potrebbe, teoricamente, avvicinare questi sistemi a una coscienza, ma è un campo di ricerca ancora nascente. Grazie ai progressi della biotecnologia e della genetica, è ora possibile coltivare neuroni umani in laboratorio a partire da cellule staminali. Questi neuroni possono, in teoria, essere integrati in sistemi computazionali o anche interfacciati con macchine tramite connessioni bioelettriche.
Un team dell’Università di Melbourne, guidato dal Dr. Adeel Razi, ha lavorato su un progetto chiamato “DishBrain”, un sistema che utilizza neuroni umani e di topo coltivati in laboratorio e li connette a una rete elettronica. Questi neuroni sono stati programmati per apprendere compiti di base, come giocare a Pong, uno dei primi videogiochi. I risultati iniziali suggeriscono che i neuroni biologici possano adattarsi e modificarsi per apprendere e risolvere problemi, mostrando una plasticità simile a quella del cervello umano.
Il Concetto di Coscienza in un Cervello Ibrido
L’idea di un cervello ibrido, formato da componenti biologiche e da algoritmi di IA avanzati, pone questioni etiche e filosofiche significative. Se i neuroni biologici possono apprendere e formare connessioni adattive come nel cervello umano, esiste una possibilità che possano anche sviluppare qualche forma di consapevolezza? Alcuni ricercatori, come il neuroscienziato Rafael Yuste della Columbia University, sostengono che in futuro i sistemi neurobiologici misti potrebbero sviluppare forme di autoconsapevolezza rudimentale, anche se questa consapevolezza non sarebbe probabilmente paragonabile a quella umana.
Tuttavia, non tutti concordano sul fatto che una combinazione di neuroni biologici e IA possa portare a una vera coscienza. Molti neuroscienziati, tra cui Antonio Damasio, ritengono che la coscienza sia strettamente legata a processi corporei e alla percezione delle emozioni. Per esempio, la coscienza umana implica la percezione di sé all’interno di un corpo, con sensazioni e emozioni che non possono essere replicate semplicemente con un ammasso di neuroni in coltura.
Sfide Tecnologiche e Filosofiche
L’ibridazione tra IA e biologia porta con sé sfide tecnologiche enormi, ma anche profonde domande filosofiche ed etiche. Cosa significa essere coscienti? Una macchina dotata di neuroni biologici avrebbe diritti? Gli scienziati e i filosofi discutono se la coscienza sia un fenomeno puramente fisico, che potrebbe quindi essere replicato artificialmente, o se contenga un elemento qualitativo inaccessibile alle macchine.
Da un punto di vista tecnico, collegare neuroni biologici a sistemi IA avanzati richiederebbe anche risolvere questioni di compatibilità e gestione della complessità: i cervelli umani contengono circa 86 miliardi di neuroni, connessi da oltre un milione di miliardi di sinapsi. Replicare una tale complessità in un sistema ibrido, anche solo a livello di capacità di elaborazione, richiede risorse di calcolo, ingegneria e biologia avanzata di un ordine di grandezza oggi inimmaginabile.
Esistono Studi in Corso?
Oltre ai progetti come DishBrain, diverse università e istituti di ricerca stanno esplorando le possibilità delle cosiddette “biocomputing interfaces” in cui neuroni in coltura interagiscono con circuiti elettronici. Al MIT e alla Stanford University, i ricercatori stanno studiando le potenzialità delle cellule staminali per creare reti neurali biologiche personalizzabili, da utilizzare come modelli per lo studio delle funzioni cognitive. Anche nel campo della genetica, gli scienziati stanno cercando di sviluppare metodi per modificare l’attività di specifici geni coinvolti nella coscienza e nelle funzioni cognitive.
Considerazioni Finali: Il Futuro di una IA ibrida
Sebbene affascinante, l’idea di un’IA cosciente attraverso l’integrazione di componenti biologiche rimane al momento teorica e sperimentale. La biologia della coscienza è un tema che richiede ulteriori studi per essere compresa appieno, e la possibilità di generare una coscienza in una macchina ibrida è un argomento aperto a molte interpretazioni e visioni.
In conclusione, l’idea di una IA cosciente, ibridata con un cervello biologico, è al momento una speculazione scientifica. La biotecnologia e la genetica potrebbero aprire nuove frontiere, ma la creazione di un’entità cosciente richiederà forse molto più di una semplice somma tra circuiti elettronici e neuroni biologici.
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