Adsense è morto! Molti problemi e poca trasparenza

Adsense è morto. Molti problemi e poca trasparenza
Adsense è morto! Molti problemi e poca trasparenza

Perchè Adsense è morto?

Riduzione delle entrate e cancellazione dei guadagni

La questione dei guadagni rimossi o corretti al ribasso è una delle principali fonti di frustrazione per gli editori di AdSense. Google afferma che questi aggiustamenti derivano da una verifica dei clic o impressioni non valide , ma spesso questa spiegazione non è sufficiente per chi subisce tali tagli, questo perchè si deve credere sulla parola Google senza avere la minima idea del perchè tali impressioni, visualizzazioni etc. non siano validi. Per quello che mi riguarda la storia delle visualizzazioni non valide non regge più.

AdSense come è giusto che sia utilizza algoritmi avanzati per identificare clic sospetti o non validi, che potrebbero includere clic generati accidentalmente o da bot. Tuttavia, il sistema al momento non sembra essere perfetto e talvolta può segnalare attività legittime come sospette. Il problema maggiore è che AdSense non fornisce dati dettagliati per verificare queste affermazioni, lasciando gli editori nel dubbio.

In teoria i soldi sottratti agli editori dovrebbero essere rimborsati agli inserzionisti, ma raramente questa cosa viene spiegata in modo trasparente.

È palese che AdSense stia implementando controlli più rigorosi per ridurre le frodi pubblicitarie o migliorare la qualità complessiva degli annunci. Tuttavia, esistono molte anomalie strane che stanno colpendo in maniera ingiusta molti editori che lavorano in modo legittimo.

La mancanza di trasparenza di AdSense

Come accennato uno dei problemi principali con AdSense è la scarsa comunicazione con gli editori. Le notifiche riguardanti le impressioni non valide oi guadagni corretti non forniscono mai dettagli sufficienti il più delle volte sono totalmente assenti. Questo sta generando nell’ultimo periodo un senso di sfiducia, soprattutto per chi si impegna a rispettare le linee guida della piattaforma.

E’ risaputo che molti editori che contattano il supporto di AdSense per ottenere spiegazioni, ricevono risposte generiche e poco utili, in molti casi non ricevono nessuna risposta.

Ad esempio, frasi come “I guadagni sono stati corretti per attività non valide” non offrono alcuna chiarezza su cosa sia realmente accaduto o su come prevenire problemi futuri.

In rete, in particolare su forum come Reddit o gruppi Facebook dedicati a webmaster e editore, è comune trovare discussioni in cui altri utenti condivisi esperienze simili. tra l’altro proprio Dicembre sembra stia diventando un mese particolarmente problematico per molti, e le cause ipotizzate variano:

  • Aggiornamenti algoritmici invisibili: Anche se non ci sono stati annunci ufficiali di aggiornamenti al core di Google, è possibile che siano stati implementati cambiamenti minori che hanno influito sul ranking di alcuni siti, riducendo il traffico organico.
  • Problemi di rete pubblicitaria: Alcuni editori ipotizzano che Google stia dirottando le entrate verso i suoi spazi pubblicitari prioritari (come YouTube) a scapito degli editori indipendenti.
  • Spostamento degli investimenti pubblicitari: Con la crescita di piattaforme alternative, come TikTok e altre reti social, è possibile che gli inserzionisti stanno spostando una parte significativa del loro budget, lasciando meno domanda sulla rete di Google.

Strategie per affrontare il problema

Ecco alcune azioni che puoi intraprendere per cercare di mitigare il problema e migliorare la trasparenza:

  • Analisi approfondita dei dati: Esamina attentamente il rapporto di AdSense per capire se ci sono pagine o aree del sito che stanno generando clic o impressioni non valide. puoi anche utilizzare strumenti di analisi di terze parti, come Google Analytics, per confrontare dati e identificare eventuali discrepanze.
  • Ottimizzazione del traffico: Se possibile, diversifica le fonti di traffico per ridurre la dipendenza dal traffico organico di Google. Il traffico diretto o proveniente dai social media è meno suscettibile a penalizzazioni o fluttuazioni algoritmiche.
  • Alternativa ad AdSense: esplora altre reti pubblicitarie o modelli di monetizzazione, come Mgid, Ezoic o affiliati. Queste piattaforme offrono spesso un maggiore livello di supporto e trasparenza rispetto ad AdSense.
  • Contattare il supporto di AdSense: Anche se le risposte potrebbero essere insoddisfacenti, è importante segnalare il problema e ottenere un feedback ufficiale. Se possibile, fornire esempi concreti o dati specifici.
  • Community e forum: Partecipa attivamente a un forum di settore per confrontarti con altri editori. Spesso, condividere esperienze simili può aiutarti ad individuare pattern o soluzioni che potrebbero sfuggire a un’analisi isolata.

La transizione dalle entrate basate sui clic a quelle basate sulle impressioni

Tradizionalmente, AdSense pagava in base al modello CPC (costo per clic) , in cui i guadagni dipendevano direttamente dai clic ricevuti sugli annunci pubblicitari presenti sul sito. Con il passaggio a un modello che enfatizza maggiormente le impressioni (modello CPM, costo per mille impressioni), Google sembra voler spostare l’attenzione verso un sistema più basato sulla visualizzazione e meno sull’interazione attiva con gli annunci. Questo come molti ben sanno ha causato un calo repentino delle entrate:

Perché AdSense potrebbe aver fatto questa scelta?

  • Maggiore controllo sugli annunci: Con il modello basato sulle impressioni, Google può garantire agli inserimentisti una maggiore prevedibilità nei risultati. Questo sistema riduce il rischio di frodi basato sui clic non validi e aumenta la fiducia degli inserzionisti.
  • Adattamento ai trend del mercato pubblicitario: Molti inserzionisti preferiscono oggi pagare per la visibilità dei loro annunci piuttosto che per clic, specialmente in campagne di brand awareness. Le impressioni garantiscono che un messaggio pubblicitario raggiunga un determinato pubblico senza necessariamente dipendere da interazioni attive.
  • Riduzione delle frodi: I clic non validi sono stati un problema costante per AdSense. Un modello basato sulle impressioni riduce l’incidenza dell’attività fraudolenta, poiché è più difficile generare impressioni fasulle rispetto ai clic.

Il modello CPM presenta diversi limiti, soprattutto per i piccoli e medi editori, infatti Google non fornisce sempre dati dettagliati su come vengono calcolati i CPM, lasciando l’editore nel dubbio su come ottimizzare i propri guadagni. Ad esempio, non sono chiari quali fattori influenzano il valore di un’impressione: posizione geografica dell’utente, tipo di dispositivo, contenuto del sito o altro.

Per molti siti, i CPM offerti da AdSense sono significativamente più bassi rispetto ad altre reti pubblicitarie. Questo rende difficile per i piccoli editori competere con le piattaforme più grandi o diversificare le proprie fonti di entrate.

I siti che lottano nei mercati di nicchia o con un pubblico ristretto possono avere difficoltà a generare un numero sufficiente di impressioni per mantenere guadagni stabili. Inoltre, le nicchie meno attraenti per gli inserzionisti ricevono CPM inferiori.

Cosa fare per mitigare gli effetti negativi

Se il modello CPM sta penalizzando i tuoi guadagni, ci sono alcune strategie che puoi adottare per migliorare la situazione:

Ottimizzazione degli annunci

  • Posiziona gli annunci in aree del sito con maggiore visibilità, come la parte superiore della pagina o nelle sezioni in cui gli utenti trascorrono più tempo.
  • Utilizza formati di annunci più remunerativi, come i banner rich media o gli annunci video, che spesso generano CPM più alti.

Incremento del traffico

  • Investi in strategie SEO per aumentare il traffico organico, che è generalmente più stabile e meno costoso rispetto ad altre fonti di traffico.
  • Promuovi il tuo contenuto sui social media per attirare nuovi visitatori.

Conclusioni

I vari problemi su Adsense insieme alle novità di transizione verso un modello basato maggiormente sulle impressioni riflette un cambiamento nel panorama pubblicitario inquitante, creando sfide significative per molti editori. La chiave per affrontare questa situazione forse è cominciare ad esplorare alternative e diversificare le fonti di guadagno.

Se AdSense non fornisce risultati soddisfacenti, potrebbe essere il momento di considerare opzioni alternative o di combinare più modelli di monetizzazione per garantire una maggiore stabilità economica. Anche il dialogo con altri editori può essere utile per condividere esperienze e strategie vincenti.

Se conosci o hai informazioni ausiliare in merito faccelo sapere giù nei commenti.


Aggiornamento al 19/12/2024

A quanto pare le anomalie dovute su Adsense potrebbero dipendere da un ulteriore aggiornamento dopo quello del mese scorso, infatti di recente (dicembre 2024), Google ha rilasciato un aggiornamento significativo del suo algoritmo di ricerca, noto come Core Update di dicembre 2024. Questo aggiornamento è stato avviato il 12 dicembre e si è concluso il 18 dicembre, con una durata complessiva di sei giorni.

I Core Update sono progettati per migliorare la qualità dei risultati di ricerca, apportando modifiche sostanziali ai criteri di ranking utilizzati da Google. Questi aggiornamenti possono influenzare in modo significativo il posizionamento dei siti web nei risultati di ricerca, causando variazioni nel traffico organico.

È importante notare che, a causa della natura di questi aggiornamenti, alcuni siti potrebbero registrare fluttuazioni nel loro posizionamento. Tuttavia, Google non ha segnalato problemi specifici o anomalie legate a questo aggiornamento. Per monitorare eventuali impatti sul proprio sito, è consigliabile analizzare attentamente le metriche di traffico e le performance SEO, utilizzando strumenti come Google Analytics e Google Search Console.

In sintesi, il Core Update di dicembre 2024 rappresenta un ulteriore passo di Google verso il miglioramento della qualità dei risultati di ricerca (almeno si spera). Sebbene possano verificarsi variazioni e anomalie nel posizionamento tutto dovrebbe stabilizzarsi nell’arco di 7 / 10 giorni.

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