La Leggenda di Amy la Divoratrice di Anime

Si racconta che, nelle notti in cui il vento sussurra tra gli alberi, un’antica entità cammini invisibile tra i dormienti. Il suo nome è Amy, ma non è un nome: è un’eco, un richiamo, un sussurro che solo i bambini possono sentire.
Amy non si mostra mai agli adulti. A loro è invisibile, un’ombra che scivola oltre la percezione. Ma ai bambini si rivela come una loro pari: una piccola figura dai capelli d’oro e dagli occhi troppo profondi per essere umani. La sua voce è dolce, il suo tocco leggero. Non chiede, non ordina. Lei suggerisce.
Si insinua nei sogni, tesse parole come fili di seta, dipinge mondi oltre la vita stessa. Parla di un luogo senza paura, senza dolore, un rifugio perfetto che solo i più puri possono raggiungere. Ma c’è un prezzo. Un piccolo sacrificio. Pochi giorni dopo il suo arrivo, i bambini cambiano. Smarriscono la fame, il sonno, la gioia. Sorridono, ma il loro sguardo è assente, come se ascoltassero una melodia che solo loro possono udire. E poi, una notte, semplicemente …
I loro corpi vengono trovati al mattino, intatti, senza alcun segno di violenza. Eppure, chi li osserva troppo a lungo giura di vedere qualcosa di innaturale: una pelle troppo tesa, occhi troppo spenti, come bambole vuote abbandonate al mondo.
Perché Amy non si nutre della carne. Lei divora l’essenza.
Si dice che i bambini che la seguono non muoiano davvero. Restano con lei, nell’ombra, condannati a sussurrare ai prossimi prescelti. Sempre più deboli. Sempre più lontani. Fino a quando di loro non resta più nulla.
Solo un nome dimenticato. Solo un’eco nel vento.
Un caso attribuito a Amy
Dicono che i bambini abbiano amici immaginari. Ma Amy non è immaginaria. E non è un’amica.
La piccola Lisa aveva sette anni quando incontrò Amy per la prima volta. Era una bambina come lei, con lunghi capelli biondi e un vestitino azzurro. La trovò in giardino, seduta sull’altalena arrugginita.
“Vuoi giocare con me?” le chiese Amy, con un sorriso dolce.
Lisa annuì. Non aveva mai avuto molte amiche, e i suoi genitori erano sempre troppo occupati per badare a lei. Da quel giorno, Amy divenne la sua compagnia costante. Parlava con lei, giocava con lei, rideva con lei. Ma c’era qualcosa di strano. Amy sapeva troppe cose. Sapeva esattamente cosa Lisa desiderava, cosa temeva. E a volte diceva cose inquietanti.
“Lo sai che la morte non fa paura?” sussurrò un giorno.
Lisa la guardò confusa.
“La morte è solo una porta. E dall’altra parte… c’è qualcosa di meraviglioso. Vuoi vedere?”
Lisa scosse la testa, turbata. Ma Amy era paziente. Aspettava. Insinuava dubbi. Parlava di un mondo oltre la realtà, un mondo bellissimo in cui non c’era più dolore, fame o tristezza. Poi iniziarono i sogni. Lisa si svegliava nel cuore della notte, con il sapore del sangue in bocca. Sognava di trovarsi in una grande stanza buia, circondata da figure senza volto. E al centro, su un trono di ossa, c’era Amy che sorrideva e diceva:
“Presto sarai con me.”
Le settimane passavano e Lisa cominciò a cambiare. Mangiare le sembrava inutile. Dormire era diventato un incubo. I suoi genitori erano preoccupati, ma ogni volta che cercavano di parlarle, lei si chiudeva nel suo mondo, con Amy. Poi arrivò la notte fatale. Lisa sentì una voce chiamarla.
“Amy?” sussurrò, scendendo dal letto.
La casa era immersa nell’oscurità. Ma nella cucina, una figura la aspettava. Non era più Amy. Era qualcosa di più grande, più antico. I suoi occhi erano due fessure nere, la bocca era piena di denti lunghi e affilati. Ma la voce… la voce era ancora dolce.
“Finalmente, sei pronta.”
Lisa annuì, ipnotizzata. Non aveva più paura. Amy la divoratrice di anime l’aveva convinta: sarebbe stata meglio lì con lei, in quel mondo oltre la realtà. Aprì le braccia, accogliendo la creatura. Poi un urlo squarciò la notte.
La mattina dopo, la piccola Lisa fu trovata nel suo letto, morta ma come addormentata. Fu chiamata la polizia, il suo corpo era freddo, svuotato, come se qualcosa avesse divorato la sua anima lasciando solo un guscio vuoto.
Sul vetro appannato della finestra, una piccola mano aveva lasciato un messaggio scritto con il vapore:
“Chi sarà il prossimo?”
Amy la divoratrice di Anime (leggenda)
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