Il Simbolo del Valknut: Origini e Interpretazioni Esoteriche
Tra i simboli più misteriosi e potenti della tradizione norrena e germanico-pagana, il Valknut – costituito da tre triangoli intrecciati – si distingue per la sua eleganza geometrica e per il suo profondo valore simbolico, legato alla morte, al destino e alla divinità Odino. Apparso in diverse pietre runiche e manufatti archeologici dell’era vichinga, il Valknut è oggi un emblema venerato tanto nei contesti neopagani quanto in quelli esoterici e culturali. Ma che cosa rappresenta realmente? Da dove proviene questo simbolo? È solo un ornamento grafico o racchiude significati più profondi legati all’aldilà, alla mente e al cosmo? In questo articolo esploreremo ogni aspetto noto e controverso del Valknut, partendo dalle sue origini archeologiche, attraversando i simbolismi mitologici, fino ad arrivare a interpretazioni moderne, occulte e spirituali, per offrire un quadro esaustivo di questo affascinante simbolo.

Descrizione visiva del Valknut
Il termine Valknut è un neologismo moderno, non attestato direttamente nelle fonti storiche. È una combinazione delle parole norrene:
- “valr” = caduti in battaglia
- “knut” = nodo
Quindi può essere tradotto come “nodo dei caduti”. Esistono ben due varianti. Il primo è il Valknut Borromeo, composto da tre triangoli distinti ma intrecciati, simile ai nodi borromei. Se uno viene rimosso, gli altri due si disgregano. Il secondo è il Valknut unicursale, formato da una linea continua che crea tre triangoli interconnessi, tracciabile in un unico movimento. Questa versione è simile a un sigillo magico.
Entrambe le versioni sono presenti nell’arte vichinga e in contesti rituali.
Origini archeologiche e ritrovamenti storici
Il simbolo compare in diversi reperti dell’epoca vichinga, soprattutto tra il VII e il X secolo. Anche se non esistono testi scritti che ne spieghino il significato originale, la sua posizione e contesto d’uso offrono importanti indizi. Di seguito elencheremo alcuni ritrovamenti chiave.
Pietra di Stora Hammars (Gotland, Svezia)
Una serie di pietre runiche decorate con scene di sacrificio, morte, guerrieri e un’enigmatica figura mascherata (probabilmente Odino). Il Valknut appare accanto a uomini impiccati e corvi, fortemente legati al culto della morte e del dio Odino.
Pietra di Tängelgarda (Gotland)
Qui il simbolo appare accanto a figure armate e scene di marcia verso un altro mondo, probabilmente una rappresentazione del Valhalla. Anche in questo caso, è associato a viaggi ultraterreni.
Tomba di Oseberg (Norvegia)
Scoperta nel 1904, contiene simboli simili scolpiti su oggetti rituali all’interno di una nave funeraria. Il contesto della sepoltura regale e il simbolismo nautico accentuano l’idea di transito verso l’aldilà.
Urne funerarie germaniche pre-vichinghe
Simboli simili al Valknut compaiono anche su artefatti dell’era merovingia e germanico-tribale, suggerendo che l’uso del simbolo potrebbe precedere l’epoca vichinga.
Legami mitologici: il Valknut e Odino
Odino è una delle figure centrali del pantheon norreno. Associato alla guerra, alla morte, alla saggezza, alla magia runica e al sacrificio, è il dio che più si collega al Valknut.
Signore dei morti, guida le Valchirie, che raccolgono le anime dei guerrieri e le portano nel Valhalla. Nelle saghe Odino ha il potere di legare e sciogliere le menti e i corpi – capacità che potrebbe essere raffigurata dal nodo. Inoltre Odino si impiccò all’albero Yggdrasil per ottenere la conoscenza delle rune. Questo gesto di auto-sacrificio lo collega al simbolo del nodo, che appare accanto a impiccati nella pietra di Stora Hammars.
Il Valknut potrebbe quindi essere una marca spirituale, un sigillo di appartenenza a Odino, o un simbolo di transizione mistica tra i mondi.
Simbolismo esoterico e cosmico
Oltre ai legami religiosi, il simbolismo del Valknut può essere letto in chiave più esoterica:
a) Numero tre e trinità
- Tre triangoli = 9 punte = numero sacro per i Norreni (Odino fu appeso 9 giorni, ci sono 9 mondi nella cosmologia norrena).
- Trinità cosmica: Asgard – Midgard – Hel (divinità, uomini, morti).
- Trinità temporale: Passato – Presente – Futuro.
- Trinità delle Norne: Urd – Verdandi – Skuld, tessitrici del destino.
b) Nodo spirituale
- Simboleggia l’unione di corpo, mente e spirito.
- Potrebbe essere un sigillo per protezione spirituale o per evocare il viaggio astrale.
c) Portale dimensionale
- Alcuni esoteristi moderni interpretano il Valknut come un mandala runico o una porta interdimensionale.
- In meditazione o ritualistica, può essere usato per accedere a stati alterati di coscienza.
Impieghi religiosi e neopagani
Nel neopaganesimo nordico (soprattutto nel movimento Ásatrú), il Valknut è un simbolo ricorrente. È considerato il simbolo del coraggio di affrontare la morte. E’ il marchio di coloro che seguono Odino come guida spirituale. Inoltre viene considerato l’emblema del sacrificio consapevole per la conoscenza.
Tuttavia, alcuni praticanti moderni evitano di usarlo come talismano, ritenendo che attiri eventi “destinali” estremi o energie legate alla guerra, alla morte o alla trasformazione.
Significato nelle rune e nella magia nordica
Il Valknut non appare nelle rune futhark, ma il suo design è stato collegato simbolicamente a tre rune fondamentali:
- Tiwaz (ᛏ): la runa del dio Tyr, rappresenta il sacrificio e la giustizia.
- Othala (ᛟ): simboleggia l’eredità spirituale e la stirpe.
- Eihwaz (ᛇ): collegata all’albero Yggdrasil e al passaggio tra i mondi.
Il triangolo è anche simbolo del ciclo della vita e del potere delle intenzioni magiche. Alcuni praticanti scolpiscono il Valknut come sigillo di protezione spirituale o come marchio di identità esoterica.
Significati moderni e usi attuali
E’ Molto popolare come tatuaggio tra coloro che si identificano con i valori della forza, del sacrificio e del guerriero spirituale. Usato in film, serie (es. Vikings), videogiochi (es. Assassin’s Creed: Valhalla), musica metal e arte fantasy.
Alcune sottoculture lo usano come simbolo di origine, onore e connessione agli antenati. In ambienti spirituali rappresenta risveglio, forza interiore e accettazione del proprio cammino karmico.
In passato, alcuni movimenti neonazisti lo hanno adottato in modo distorto per richiamarsi a presunte radici “ariane”. Tuttavia, la comunità neopagana e accademica ha rigettato questi abusi, riaffermando le origini culturali e spirituali autentiche del simbolo.
Riflessioni alternative e speculative
Alcuni simboli simili compaiono anche in arte mediterranea, mesopotamica ed egizia, sollevando l’ipotesi che il Valknut sia un simbolo archetipico, migrato nei secoli attraverso le culture indoeuropee.
Il triangolo è una delle forme base della geometria sacra. Tre triangoli rappresentano l’equilibrio perfetto, e intrecciandosi rappresentano l’unione del microcosmo (uomo) col macrocosmo (divino).
In alcune scuole di pensiero esoterico moderno, il Valknut è visto come una rappresentazione simbolica di un vortice dimensionale, in grado di “aprire” visioni psichiche o canalizzazioni da altre realtà.
Conclusione
Il Valknut è molto più di un semplice ornamento grafico. È un simbolo polisemico che racchiude misteri antichi, profondità spirituali e archetipi universali. Rappresenta il legame con Odino, la morte e l’onore, il nodo del destino e della trasformazione interiore, il viaggio dell’anima attraverso mondi interconnessi e la chiamata a un cammino eroico e consapevole.
Oggi, che si tratti di un segno spirituale, un richiamo ancestrale o un marchio d’identità, il Valknut continua a incantare, inquietare e ispirare chi lo osserva. Ed è forse proprio questo mistero – indecifrabile ma affascinante – a renderlo eterno.
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