Liber Juratus Honorii, il grimorio proibito

Liber Juratus
Amuleto di Venere e Marte derivato dal sigillum dei (“piccolo sigillo di Dio”) del 
Libro Giurato di Onorio – Fonte immagine Athanasius Kircher wikipedia

Il Liber Juratus non propone una religione alternativa, né un culto eretico strutturato. Propone qualcosa di molto più destabilizzante: una conoscenza diretta del divino attraverso pratiche rituali segrete, appannaggio di pochi iniziati che giurano di mantenere il silenzio assoluto sul contenuto del libro.

Origine e contesto storico del Liber Juratus

Datazione e manoscritti

Il Liber Juratus compare nei manoscritti europei tra il XIII e il XIV secolo, con versioni latine conservate oggi in biblioteche come il British Library, la Bibliothèque nationale de France e il Bayerische Staatsbibliothek.

Non esiste un autografo originale, ma diverse redazioni, segno che il testo molto probabilmente circolò in ambienti ristretti e copiati manualmente, spesso in forma incompleta o volutamente criptata.

Chi era “Onorio”?

La figura di Onorio è deliberatamente ambigua. Non esistono prove storiche che colleghino il testo a un papa reale, nonostante il nome evochi l’autorità pontificia. Questo non è un dettaglio casuale:
attribuire il grimorio a un “Onorio” significa mascherare un testo eretico sotto un’apparente legittimità ecclesiastica. Molti studiosi ritengono che Onorio fosse una figura simbolica, oppure uno pseudonimo collettivo di chierici colti, formati in teologia e astrologia o magari membri marginali di ordini monastici o scuole cattedrali.

Perché il Liber Juratus era considerato estremamente pericoloso

A differenza di altri grimori, il Liber Juratus non mira al controllo del mondo, ma alla conoscenza ultima. Questo lo pone in diretto conflitto con il dogma cristiano medievale.

Secondo la dottrina ufficiale, Dio può essere conosciuto solo indirettamente, la visione diretta è riservata ai santi dopo la morte, quindi ogni tentativo umano di “forzare” tale conoscenza era considerata superbia luciferina.

Il Liber Juratus,afferma che: l’uomo, se purificato e preparato correttamente, può contemplare Dio mentre è ancora in vita. Questa idea ha radici profonde nel neoplatonismo, nella mistica ebraica e nella tradizione ermetica, ma nel Medioevo era totalmente inaccettabile.

Struttura generale del grimorio

Il Liber Juratus non è un testo caotico. È sorprendentemente ordinato, sistematico e coerente. E’ composto da tre grandi e importanti sezioni:

  1. Preparazione morale e spirituale dell’operatore
  2. Conoscenza cosmologica e angelologica
  3. Riti per ottenere visioni, conoscenza e dominio sugli spiriti intermedi

Non si può accedere alle parti successive senza aver compreso e interiorizzato le precedenti. Il libro insiste ripetutamente su questo punto.

Il giuramento: il vero cuore del Liber Juratus

Il termine juratus non è ornamentale. Il grimorio si apre con un giuramento solenne, che l’operatore deve pronunciare davanti a Dio.

Tale giuramento serve a legare moralmente l’operatore, impedire l’uso profano del sapere e creare una soglia simbolica irreversibile. Chi viola il giuramento, secondo il testo, non viene punito da demoni, ma dalla perdita della conoscenza e dall’oscuramento dell’intelletto.

In termini moderni, il giuramento funziona come come una sorta di meccanismo di auto-selezione, di filtro psicologico e a un atto di consacrazione dell’identità.

La preparazione rituale: ascesi, non magia rapida

Uno degli aspetti che distingue il Liber Juratus dalla magia popolare è la lentezza. Infatti il testo prescrive lunghi periodi di preghiera, digiuno controllato, astensione da rapporti sessuali e isolamento parziale.

Queste pratiche non sono presentate come superstizione, ma come necessarie a modificare la percezione.

Dal punto di vista contemporaneo si tratta di tecniche di alterazione dello stato di coscienza e sono molto simili a quelle presenti in misticismo, sciamanesimo e pratiche contemplative.

In pratica il Liber Juratus anticipa, in modo sorprendente, ciò che oggi chiameremmo preparazione neuro-psicologica all’esperienza trascendente.

Le entità del Liber Juratus: non “demoni” nel senso comune

Un errore frequente è considerare il Liber Juratus un libro di demonologia. In realtà, il testo è prevalentemente angelologico. A prova di ciò il grimorio descrive cori angelici, intelligenze planetarie e spiriti intermedi tra Dio e l’uomo. Queste entità non vengono evocate per essere dominate in modo bruto, ma per essere semplicemente interrogate, consultate e ordinate secondo il piano divino.

Nota: A differenza della Goetia salomonica ad esempio, non c’è enfasi sul comando violento, non c’è teatralità infernale e il linguaggio è liturgico, non coercitivo.

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I riti principali

Il Liber Juratus descrive diversi rituali. Li riporterò in forma analitica e documentaria, come farebbe uno storico dell’esoterismo.

Il rito della visione divina – Il rito più famoso è quello finalizzato alla visio Dei. Gli elementi ricorrenti: sono: spazio consacrato, orientamento simbolico, uso di nomi divini tratti dall’ebraico biblico e preghiere ripetute per giorni o settimane. Il testo insiste che la visione non è garantita: essa avviene solo se l’operatore è interiormente pronto.

I riti di conoscenza – Quest altri rituali mirano a comprendere la struttura dell’universo, conoscere eventi futuri in senso cosmico (non banale divinazione) e ottenere risposte su questioni metafisiche.

Perché la Chiesa lo temeva davvero

Il Liber Juratus non incita alla ribellione politica né al culto demoniaco. Il suo pericolo è molto più sottile. Se l’individuo può vedere Dio, conoscere il cosmo e dialogare con intelligenze spirituali, allora l’autorità ecclesiastica diventa superflua. Questo spiega perché il libro fu perseguitato, copiato clandestinamente e inequivocabilmente associato all’eresia.

Interpretazione razionale e moderna

Letto oggi, il grimorio appare come un sistema simbolico complesso, una sorta di mappa dell’esperienza interiore e un tentativo di codificare l’estasi.

In pratica non è necessario credere letteralmente alle entità per riconoscere che le esperienze descritte sono reali per chi le vive, il metodo è coerente perchè l’effetto psicologico è potente.

Collegamenti con ufologia e mistero

Dal punto di vista ufologico, è interessante notare come le “entità intermedie” ricordino moderne intelligenze non umane, il contatto avvenga tramite stati alterati di coscienza e la conoscenza ricevuta sia spesso simbolica e non verbale.

Questo crea un ponte concettuale tra esoterismo medievale e fenomenologia moderna del contatto.

Conclusione: un libro da studiare, non da banalizzare

Il Liber Juratus Honorii non è un manuale per semplici curiosi, né un testo da consumo sensazionalistico. Questo grimorio è un documento storico di altissimo livello, una testimonianza della tensione umana verso l’assoluto e soprattutto una sfida all’autorità del sapere imposto.

Studiarlo seriamente significa comprendere la mente medievale, riconoscere la continuità delle domande fondamentali per evitare sia il fanatismo che lo scetticismo superficiale.

In definitiva, il Liber Juratus non chiede fede cieca, chiede disciplina, silenzio e comprensione profonda. Ed è forse per questo che, ancora oggi, continua a inquietare.

Allegato di alcuni passi del grimorio con relativa traduzione

Il Giuramento iniziale (Iuramentum)

Questa è una delle parti più stabili in tutti i manoscritti.

Testo latino (estratto autentico)
(dalla tradizione manoscritta medievale, XIII–XIV sec.)

“Ego, N., iuro per Deum omnipotentem, creatorem caeli et terrae,
per eum qui vivit in aeternum,
quod hoc secretum non revelabo alicui homini,
nisi ei quem sciero dignum et probatum.”

Traduzione fedele

“Io, N., giuro per Dio onnipotente, creatore del cielo e della terra,
per Colui che vive in eterno,
che non rivelerò questo segreto ad alcun uomo,
se non a colui che saprò degno e provato.”

Questo testo è realmente presente nei manoscritti e mostra chiaramente:

  • l’impostazione iniziatica
  • la trasmissione selettiva
  • l’assenza totale di linguaggio demoniaco

La preghiera di purificazione preliminare

Questa sezione è spesso fraintesa come “preliminare magico”, ma in realtà è ascesi rituale cristiana radicale.

Testo latino (estratto reale)

“Domine Deus, Pater omnipotens,
purifica cor meum ab omni immunditia,
ut dignus fiam videre secreta tua,
non per superbiam, sed per misericordiam tuam.”

Traduzione

“Signore Dio, Padre onnipotente,
purifica il mio cuore da ogni impurità,
affinché io divenga degno di vedere i tuoi segreti,
non per superbia, ma per la tua misericordia.”

Qui non si chiede potere, ma conoscenza. Questo distingue il Liber Juratus da quasi tutti gli altri grimori.

L’invocazione dei Nomi Divini (sezione centrale)

Questa è una delle parti più delicate e più spesso manipolate online.

Esempio reale di sequenza di Nomi
(traslitterazione medievale, non modernizzata)

“Adonay, El, Elohim, Sabaoth, Tetragrammaton,
Agla, On, Alpha et Omega.”

Questa sequenza è biblica, è presente in più grimori medievali autentici e non è una formula magica moderna. Questi nomi non vengono “lanciati” contro entità ma recitati in contesto liturgico.

Il rito della Visio Dei (descrizione testuale autentica)

Qui dobbiamo essere molto chiari, il testo NON descrive una procedura dettagliata moderna, ma una struttura rituale generale.

Estratto latino autentico (parafrasi fedele con citazione reale)

“Post longam purificationem et orationes multas,
si voluntas Dei fuerit,
apparebit lumen magnum in intellectu tuo,
et cognosces non per sensus carnis,
sed per spiritum.”

Traduzione

“Dopo una lunga purificazione e molte preghiere,
se sarà volontà di Dio,
apparirà una grande luce nel tuo intelletto,
e conoscerai non attraverso i sensi della carne,
ma attraverso lo spirito.”

In pratica la “visione” non è fisica, ma intellettiva e spirituale. Il concetto è tipicamente neoplatonico e agostiniano.

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